L’ingiustizia del vincolo quinquennale entra in Parlamento. A porre la questione è stato oggi l’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti annunciando che il suo emendamento alla bozza della Legge di Bilancio 2021, già approvata dal CdM, sull’abolizione del vincolo quinquennale (e la sua riduzione ad un anno) per le immissioni in ruolo degli insegnanti ha superato il vaglio di ammissibilità e quindi sarà discusso e votato in Commissione Bilancio.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “in passato il blocco di 5 anni della mobilità è stato inserito per due anni e dal 2019 è stato di nuovo introdotto. Adesso, in considerazione, della particolare situazione a rischio contagio, questo blocco non è solo ingiusto ma anche inappropriato: siamo nelle condizioni in cui c’è difficoltà oggettiva nel far viaggiare le persone. Il rischio è negare a decine di migliaia di cittadini assunti nei ruoli dello Stato di ricongiungersi alla famiglia. Ecco perché con la Legge di Bilancio i parlamentari, come ha chiesto l’Anief con due specifici emendamenti e anche l’ex ministro Lorenzo Fioramonti, hanno l’opportunità di mettere mano all’iniqua norma”.
Si allarga la richiesta formulata da tempo dall’Anief di riduzione a un anno, a fronte degli attuali cinque, sul vincolo quinquennale che lascia i docenti tanto tempo lontano da casa e affetti pur in presenza di posti vacanti. “Mai come quest’anno – ha spiegato l’on. Lorenzo Fioramonti, promotore di un emendamento nella Legge di Bilancio 2021 - si è evidenziata la necessità di una maggiore prossimità tra luogo di lavoro/formazione e vita personale. Abbiamo visto quanto sia stato difficile spostarsi sul territorio nazionale, per ragioni oggettive, che hanno ulteriormente aggravato il problema delle cattedre scoperte. Inoltre, abbiamo toccato con mano le tante contraddizioni di un sistema di mobilità che costringe tanti insegnanti a spostarsi lontano dalla propria provincia o regione quando invece sarebbero disponibili tante cattedre sotto casa, che magari vanno a supplenza. A ciò bisogna aggiungere che il lavoro fuori sede aumenta significativamente i costi della vita, cui è difficile far fronte con lo stipendio esiguo dei docenti”, ha concluso l’ex ministro.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “in passato il blocco di 5 anni della mobilità è stato inserito per due anni e dal 2019 è stato di nuovo introdotto. Adesso, in considerazione, della particolare situazione a rischio contagio, questo blocco non è solo ingiusto ma anche inappropriato: siamo nelle condizioni in cui c’è difficoltà oggettiva nel far viaggiare le persone. Il rischio è negare a decine di migliaia di cittadini assunti nei ruoli dello Stato di ricongiungersi alla famiglia. Ecco perché con la Legge di Bilancio i parlamentari, come ha chiesto l’Anief con due specifici emendamenti e anche l’ex ministro Lorenzo Fioramonti, hanno l’opportunità di mettere mano all’iniqua norma”.
Si allarga la richiesta formulata da tempo dall’Anief di riduzione a un anno, a fronte degli attuali cinque, sul vincolo quinquennale che lascia i docenti tanto tempo lontano da casa e affetti pur in presenza di posti vacanti. “Mai come quest’anno – ha spiegato l’on. Lorenzo Fioramonti, promotore di un emendamento nella Legge di Bilancio 2021 - si è evidenziata la necessità di una maggiore prossimità tra luogo di lavoro/formazione e vita personale. Abbiamo visto quanto sia stato difficile spostarsi sul territorio nazionale, per ragioni oggettive, che hanno ulteriormente aggravato il problema delle cattedre scoperte. Inoltre, abbiamo toccato con mano le tante contraddizioni di un sistema di mobilità che costringe tanti insegnanti a spostarsi lontano dalla propria provincia o regione quando invece sarebbero disponibili tante cattedre sotto casa, che magari vanno a supplenza. A ciò bisogna aggiungere che il lavoro fuori sede aumenta significativamente i costi della vita, cui è difficile far fronte con lo stipendio esiguo dei docenti”, ha concluso l’ex ministro.