Anief avvia ricorsi per far ottenere il giusto punteggio rispetto alla tabella titoli. Il sindacato avvia il ricorso tabella Titoli GPS - Valutazione Servizio Insegnamento alternativo Religione Cattolica come specifico; per aderire, clicca qui
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L’emergenza Coronavirus ha posto la scuola al centro degli interessi del Paese: i docenti, che nel corso del lockdown hanno mostrato un forte attaccamento agli alunni e alla professione, sono tornati a ricevere da parte dell’opinione pubblica quella autorevolezza dei tempi passati. Lo Stato, tuttavia, continua a riconoscere loro stipendi divorati dall’inflazione, sotto di 9 mila euro rispetto alle media europea e legati ad un contratto scaduto ormai da due anni.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “a rendere ancora di più insufficienti ed ingiusti i compensi del corpo insegnante, ma vale anche per il personale Ata ed educativo, è il fatto che si è tornati da qualche giorno a scuola sottoponendosi quotidianamente a rischio Covid19, quindi a minacce per la salute non indifferenti. Perché, vale la pena ricordarlo, quello del docente è un lavoro relazionale, che ogni giorno prevede lo scambio ravvicinato di contatti con decine di alunni. In questo contesto diventa pertinente il conferimento di una indennità di rischio. Assegnare un forfait di 10 euro al giorno a del personale che si sottopone a stress non indifferenti, a contatto con tanti alunni, all’interno di edifici che nella metà dei casi sono stati costruiti prima del 1971, oggi in alto numero fatiscenti ed in perenne ristrutturazione, è il minimo che lo Stato possa fare”.
Anche la Cedu riconosce il risarcimento per danno materiale (10mila euro) alle famiglie per la mancata assegnazione agli alunni con disabilità: dopo i continui successi dei legali di Anief, che offrono patrocinio gratuito per ricorrere al giudice ordinario per ottenere il risarcimento per la mancata assegnazione di tutte le ore richieste nei Pei per gli insegnanti di sostegno e per gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, ora arriva un’importante sentenza della Corte europea per i diritti dell’uomo. Esaminando il ricorso prodotto dai genitori di una alunna con autismo iscritta ad una scuola primaria campana dopo che per due anni consecutivi gli ha negato l’assistenza specialistica, ha ritenuto, all’unanimità, che invece ne aveva pieno diritto. La Corte ha ritenuto che tale negazione ha prodotto una violazione dell’articolo 14 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, in base al quale gli Stati non debbono produrre discriminazione: ora l’Italia dovrà pagare alla bambina 2.520 euro a titolo di danno patrimoniale, 10mila euro per danni non patrimoniali e 4.175 euro per costi e spese. Anief ribadisce la necessità di aderire alla campagna #nonunoradimeno e al patrocinio gratuito per i ricorsi al giudice ordinario per la violazione del principio di non discriminazione violato dalla legge e riconosciuto dalle ss.uu. della cassazione con una recente sentenza dell'anno scorso per ottenere i diritti negati e così garantire pari opportunità agli allievi disabili.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “sul tema della mancata assegnazione delle ore settimanali di sostegno agli alunni con disabilità previsto dal loro programma didattico-pedagogico permane una sostanziale inerzia da parte del legislatore e dell’amministrazione. Mentre continuano ad esprimersi i giudici. Ad iniziare dalla Cassazione, che lo scorso anno ha prodotto la sentenza n. 25101, da cui è scaturito che non è possibile apportare modifiche al piano orario settimanale una volta che il piano individualizzato dell’alunno disabile è stato definito. Ne deriva che l’amministrazione scolastica non ha alcun titolo a modificare la quantità di ore assegnate dal Glo: ogni volta che ciò accade, purtroppo spesso, va in contrasto con il diritto dell’alunno a una pari opportunità scolastica scadendo quindi nella discriminazione. La stessa che ha ravvisato, ora, la Corte europea dei diritti dell’uomo per l’assistenza specialistica”.
Ieri, 16 settembre 2020, si è svolto, presso il Ministero dell’Istruzione, l’incontro tra OO.SS. e M.U.R., per l’avvio del tavolo di confronto e riflessione congiunto per il settore Università
Il record di insegnanti precari che si toccherà quest’anno – con 250 mila posti rimasti scoperti da assegnare con supplenza annuale - è dettato anche da una pessima gestione dei concorsi pubblici e riservati. L’Anief lo sostiene da quando è nata. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, lo ha confermato. “Di concorsi negli anni se ne sono fatti pochi – ha detto in queste ore -, si sono creati molti precari: ora abbiamo un Governo che vuole puntare sulla qualità della scuola. A ottobre i concorsi si faranno, sono tre in tutto. Si sarebbero dovuti fare questa estate, c’è stato un accordo di maggioranza”.
“Le parole della ministra dell’Istruzione – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ci confortano, perché la scuola ha estremo bisogno di nuovi insegnanti, considerando l’alta percentuale di posti vacanti e disponibili.Allo stesso modo cogliamo l’occasione per chiedere di modificare le immotivate esclusioni da questi concorsi a priori di tanti candidati, oltre che valutazioni minime collocate su punteggi maggiori di quello che indicano le norme in vigore. Rimane necessario, inoltre, bandire il concorso riservato per il reclutamento di oltre 8 mila docenti di religione che da 15 anni si sono fatti carico del servizio senza alcuna opportunità di essere assunti in ruolo. C’è l’accordo di massima con la Conferenza episcopale italiana, seppure solo per una parte, ma non si vede luce. Come va organizzata una procedura diretta per stabilizzare tutti quelli che hanno insegnato su disciplina comune e su sostegno per almeno tre anni, anche non consecutivi: la Commissione Europea lo chiede agli Stati membri da più di 20 anni. Invece ci siamo ostinati a tenere chiuse le GaE e ad assumere solo da quelle di merito, arrivando a dilapidare il 60 per cento delle quasi 85 mila immissioni in ruolo che il Mef quest’anno aveva avallato e finanziato. E nemmeno si è provveduto ad avviare dei corsi abilitanti ordinari rivolti ai docenti della terza fascia d’istituto”.
CCNL 2016/18 -