Anief: Impossibile prima di settembre, sarebbe un disastro con classi pollaio che non rispettano le misure di distaccamento. Ma il sindacato non dovrebbe tutelare la salute dei lavoratori?
Dopo l’accordo in vista delle riaperture dal 4 maggio, il leader della prima organizzazione dei dipendenti italiani dice alla stampa che “l’insegnamento a distanza va bene, ma serve pure quello in presenza. Che significa anche dare una risposta alle esigenze delle famiglie”.
Il presidente Anief, Marcello Pacifico, ritiene che “il ritorno non si potrà attuare prima di settembre: oggettivamente è impensabile ora, come sostengono all’unisono i virologi. Le nostre classi hanno un numero di alunni mediamente doppio rispetto alle norme imposte sul distanziamento sociale, pari ad almeno un metro, operanti nella fase 2. Per ritornare a scuola bisogna limitare a 15 il numero di alunni per classe, come ha chiesto Anief in settimana alla VII commissione del Senato, riutilizzare i 10 mila plessi dismessi mettendoli in sicurezza e avviare una piano straordinario di reclutamento di ulteriori 200 mila insegnanti e 40 mila Ata garantendo così la continuità didattica con la conferma dei contratti in essere e il reclutamento dalle nuove graduatorie di istituto provinciali”.