Arriva una nuova vittoria per l'Anief sul riconoscimento immediato e per intero nella ricostruzione di carriera del servizio svolto a termine in favore del personale ATA assunto a tempo indeterminato. Marcello Pacifico (Anief): “Basta discriminazioni a discapito del lavoro precario nella scuola. I Tribunali confermano un diritto previsto dalla normativa europea e che la contrattazione e la normativa interna ancora disattendono, ribadiamo la necessità di sanare immediatamente queste storture anche riavviando immediatamente le procedure per il rinnovo del contratto nazionale ormai scaduto”.Ancora possibile aderire allo specifico ricorsoper rivendicare l'integrale ricostruzione di carriera computando tutto il servizio svolto a termine.
Il decreto scuola 22 dell’8 aprile scorso, Atto n. 2525, è diventato legge: l’aula di Montecitorio ha dato il suo assenso, con 145 voti a favore e 122 contrari. Nel decreto indicazioni su Esami di Stato, valutazione finale, inizio anno scolastico 2020/21, voti alla scuola primaria, tutele per gli alunni con disabilità, modifiche alla prova scritta del concorso straordinario, graduatorie di istituto provinciali. Secondo l’Anief il piano predisposto per il ritorno in classe e per rispondere alla piaga del precariato non è sufficiente. Era necessario un piano di investimenti urgente, anche in relazione all’emergenza coronavirus: quando a fine estate torneranno sui banchi oltre otto milioni di alunni e un milione e 300 mila tra docenti, Ata e dirigenti, se ci si fermerà a questo piano, ci renderemo conto dell’errore fatto.
Marcello Pacifico, presidente Anief: “Servivano fondi specifici per eliminare le classi pollaio, nuovi spazi per accogliere gli alunni eccedenti, organici maggiorati di almeno 200 mila unità tra docenti e Ata, un piano straordinario di assunzioni con effetto immediato direttamente dalle graduatorie esistenti, finanziamenti maggiori per il rientro in sicurezza. Siccome tutto questo non è stato fatto, a settembre si rischia sempre più di continuare ad assistere ad una didattica incompleta, con improbabili turnazioni, lezioni ancora a distanza, con la lunga scia dei disagi che continuerà ad avere come prime ‘vittime’ gli alunni appartenenti a famiglie povere e con disabilità”.
Il 4 giugno, in Commissione Bilancio alla Camera, sono stati presentati gli emendamenti per Scuola, Università, Ricerca ed AFAM. Con la presentazione congiunta delle proposte di modifica al DL 34/2020 (Decreto “Rilancio”) prende corpo la collaborazione strutturata tra ANIEF – sindacato rappresentativo nazionale del Comparto Scuola, Università e Ricerca – ed ABC – giovane soggetto sindacale già rappresentativo nel settore AFAM
«La supplentite è il male vero, lo scoglio da superare e il muro da abbattere in ogni settore del Sapere e della Formazione: perciò abbiamo ritenuto di poter assumere le proposte di ABC, facendone un'unica proposta insieme a quelle di ANIEF. Perché ne condividiamo l’impostazione di fondo: che cioè sulla Formazione non possa che esserci una sola parola d’ordine: investimento», questo ha affermato il presidente di ANIEF, Marcello Pacifico
Ripartire con le lezioni in presenza prevedendo una rinascita della scuola attraverso una serie di interventi, come le sovvenzioni pubbliche importanti, l’eliminazione delle classi pollaio, l’aumento di un congruo numero di lavoratori, l’integrazione con il territorio, la cancellazione della povertà educativo-culturale e l’innovazione tecnologiche degli istituti: a proporlo è l’on. Luigi Gallo, presidente della commissione Cultura del Movimento 5 Stelle della Camera.
“Lo stanziamento rivendicato dall’on. Luigi Gallo – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è in linea con le nostre richieste, perché tornare in classe senza mantenere distanziamenti fisici e senza poter contare su aule capienti, collocate in strutture scolastiche complessivamente adeguate, sarebbe un sicuro autogol. Ben venga, inoltre, la cancellazione delle classi con numeri eccessivi di alunni, ancora di più perché la scuola è attesa da un periodo che non potrebbe essere breve di convivenza con il rischio contagio. Sull’incremento di 100.000 mila docenti, personale ATA e Dirigenti Scolastici siamo ovviamente d’accordo, anche se ne abbiamo chiesti il doppio, ricordando però che già ne mancano ancora di più come posti vacanti e occorre quindi assumere subito da graduatorie d’istituto sapientemente trasformate in provinciali sempre tramite il Decreto Scuola. Allo stesso modo, riteniamo utile la realizzazione di progetti didattici con il coinvolgimento dei primi cittadini, all’interno di teatri, musei e centri culturali, a partire dai territori più deprivati e svantaggiati, al piano nazionale per la povertà educativa e all’ammodernamento digitale delle scuole”.
Il sindacato, a seguito di numerose sollecitazioni da parte del personale scolastico in merito a molteplici interpretazioni e a diverse circolari emanate in molti istituti scolastici che presentano non piccole distorsioni sulla fruizione e programmazione delle ferie per il personale ATA, ha inviato una nota sindacale a tutte le istituzioni scolastiche al fine di fare chiarezza sul predetto diritto