Per la prima volta, non potranno presentare domanda di trasferimento, o passaggio di ruolo, gli insegnanti che nella precedente mobilità hanno chiesto e ottenuto una scuola con titolarità. Lo stesso vincolo sarà confermato per i trasferimenti dei prossimi due anni. Tutta colpa del contratto nazionale sulla mobilità, voluto dai sindacati maggiori, che prevede l’impedimento triennale in tutti i casi in cui si è giunti in una scuola attraverso il codice puntuale della istituzione scolastica prescelta oppure in una scuola del comune di titolarità anche con l’espressione del codice sintetico.
Marcello Pacifico (Anief): “La disposizione voluta e ottenuta dal ministero nasce per via dell’alto numero di docenti che ogni anno chiedono di cambiare. Però, invece di chiedersi il motivo dell’eccesso di domande, l’amministrazione ha pensato bene di risolvere il problema impedendo le richieste a decine di migliaia di docenti. In realtà, ci si accanisce con chi lo scorso anno ha inserito un codice univoco anziché generico. Ma stiamo scherzando? La vita di una persona può essere sottomessa a codici e lettere? Già accaduto con l’algoritmo della Buona Scuola. Noi non possiamo accettarlo e lo faremo presente a gran voce appena saremo convocati a Viale Trastevere”.