Ancora una ricostruzione di carriera sbagliata, sempre a vantaggio delle casse dello Stato e danno del dipendente scolastico perché gli scatti di anzianità vengono calcolati solo per i periodi svolti a tempo indeterminato. A portare l’ennesimo caso in tribunale, a Modena, stavolta è stata una docente di ruolo dal 1° settembre 2017 al quale non era stata calcolata una parte del servizio di precariato. I legali del sindacato Anief hanno presentato l’incongruenza al giudice del lavoro, il quale ha esaminato il ricorso e deciso di riformulare i conteggi, ordinando di fare inserire tutto il periodo di precariato e risarcire l’insegnante con oltre 4.000 euro più interessi. Nello specifico, il giudice ha accordato il diritto del ricorrente a vedersi applicata la clausola di salvaguardia prevista dal C.C.N.L del 19 luglio 2011 in favore dei soli docenti assunti con contratto a tempo indeterminato in servizio al primo settembre del 2010, con conseguente riconoscimento del diritto a percepire, con assegno ad personam, l’aumento retributivo relativo al passaggio dal gradone contrattuale “0-2” al gradone contrattuale “3 – 8 anni” fino al conseguimento della fascia retributiva “9 – 14 anni”. Molto importante è stato anche il via libera del giudice al “diritto di parte ricorrente al riconoscimento delle progressioni economiche connesse all’anzianità di servizio maturate durante il periodo di assunzione a tempo determinato”.