Ancora una sentenza che riconosce in pieno il periodo di supplenza ai fini della ricostruzione di carriera, comporta le differenze retributive che ne scaturiscono, pari a migliaia di euro, e il “salto” nella fascia stipendiale superiore con effetti immediati in busta paga. La beneficiaria è una docente di scuola superiore, che si era rivolta alla sezione Lavoro del Tribunale ordinario di Lucca: il giudice ha studiato il caso e non ha potuto che richiamare la clausola 4, comma 1, dell’Accordo quadro 1998 recepito con la Direttiva 99/70, secondo cui il calcolo del servizio svolto come supplente va considerato alla pari di quello effettuato dopo l’immissione in ruolo, che nel caso della docente si è materializzata nel mese di settembre 2013. Nei cinque anni precedenti, tra l’a.s. 2008/09 e l’a.s. 2012/13, la professoressa aveva lavorato sempre con contratti a tempo determinato: annualità che adesso il giudice ha deciso di considerare pienamente e non in modo parziale come invece intendeva il Ministero.