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° Attuazione delle disposizioni di legge per i docenti “inidonei” all’insegnamento,
Riportiamo, in abstract, la Nota 13000- 03/12/2013 D.G. per il personale scolastico. Riguarda, per un verso, i docenti dichiarati “inidonei” successivamente al 1 gennaio 2014, per altro verso coloro che lo erano alla data di entrata in vigore della norma.
OGGETTO: Personale docente dichiarato permanentemente inidoneo alla propria funzione per motivi di salute, ma idoneo ad altri compiti – attuazione delle disposizioni contenute nell’art. 15, commi 4 e seguenti, del D.L. n.104 del 12.09.2013, convertito con modificazioni in Legge n.128/2013. …. La suddetta norma dispone che nei confronti del personale docente della scuola dichiarato, successivamente al 1 gennaio 2014, permanentemente inidoneo alla propria funzione per motivi di salute, ma idoneo ad altri compiti, trova applicazione, anche in corso d’anno scolastico, la procedura di cui all'articolo 19, commi da 12 a 14 del d.l. 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, con conseguente assunzione, su istanza di parte, della qualifica di assistente amministrativo o di assistente tecnico. In assenza di istanza o, in ipotesi di istanza non accolta per carenza di posti disponibili, troverà applicazione obbligatoria la procedura della mobilità intercompartimentale in ambito provinciale verso le Amministrazioni che presentino vacanze di organico, anche in deroga alle facoltà assunzionali previste dalla legislazione vigente, e con mantenimento del maggior trattamento stipendiale mediante assegno personale riassorbibile con i successivi miglioramenti economici a qualsiasi titolo conseguiti. Nelle more dell’applicazione della mobilità intercompartimentale e comunque fino alla conclusione dell’anno scolastico 2015-2016, tale personale potrà essere utilizzato per le iniziative di cui all’art. 7 del citato Decreto-Legge 12 settembre 2013 n.104 convertito con modificazioni in Legge 8 novembre 2013 n. 128 o per ulteriori iniziative per la prevenzione della dispersione scolastica ovvero per attività culturali e di supporto alla didattica, anche in reti di istituzioni scolastiche. La norma dispone, altresì, che entro il 20 dicembre 2013 il personale docente della scuola, che alla data di entrata in vigore del decreto-legge 12 settembre 2013 n.104, convertito con modificazioni in Legge 8 novembre 2013 n. 128, è già stato dichiarato permanentemente inidoneo alla propria funzione per motivi di salute, ma idoneo ad altri compiti, è sottoposto a nuova visita da parte delle commissioni mediche competenti, per una nuova valutazione dell’іnіdoneіtà. In esito a tale visita, ove la dichiarazione di inidoneità non sia confermata, il personale interessato torna a svolgere la funzione di docente. Ove, viceversa, venga confermata l’inidoneità, il suddetto personale può, su istanza di parte, transitare nei suddetti profili professionali del ruolo A.T.A. o, in assenza di istanza o, nell’ipotesi in cui l’istanza non possa essere accolta per indisponibilità di posti, presentare domanda di mobilità intercompartimentale in ambito provinciale. Il detto personale può comunque chiedere, senza essere sottoposto a nuova visita, di transitare nei profili professionali di assistente amministrativo e di assistente tecnico ovvero, in assenza di tale istanza o, nell’ipotesi in cui l’istanza non possa essere accolta per indisponibilità di posti, può presentare domanda di mobilità intercompartimentale in ambito provinciale. ...

° La Ministro progetta una Costituente per la Scuola
Un confronto per pianificare la scuola del futuro. E’ da evitarsi la ressa di coloro che nella Scuola non hanno insegnato e che, semmai, entrano e escono da “esperti”.
“Il mio compito è far sì che il dibattito sulla scuola e l'istruzione non sia una affare da addetti ai lavori ma diventi una priorità per tutta la società" - ha dichiarato la Ministro; verosimilmente, si propone di consultare gli esperti politico-sindacali ed altri soggetti sociali, e rivolge un generico invito:“L'invito sarà rivolto a tutti, compresi gli studenti, ai quali ha chiesto, già durante l'incontro svoltosi qualche giorno fa, di esserne parte attiva con contributi e idee”. In quel “a tutti”, dunque, ci siamo anche quelli che a Scuola ci lavorano. Meno male ! La Carrozza dichiara: “Non ho una riforma in testa….”. Lei no, ma l’hanno le teste d’uovo che hanno espresso gli ultimi tre ministri dell’istruzione. Timeo Danaos, et dona ferentes.

° Olimpiadi Nazionali di lingue e civiltà classiche
Riservate agli studenti degli ultimi 2 anni dei Licei, si terranno a Palermo in maggio
Potranno iscriversi alle Olimpiadi nazionali: 1. i vincitori dei certamina, selezionati dal Comitato dei Garanti per la Promozione della cultura classica; 2. i vincitori delle Gare regionali che si svolgeranno il 7 marzo in tutte le regioni italiane; 3. i vincitori delle gare che si svolgeranno nelle scuole italiane all’estero. Le iscrizioni alle Olimpiadi Nazionali devono pervenire alla Direzione generale organizzatrice, per il tramite del referente dei Comitati Olimpici regionali istituiti presso gli Uffici Scolastici Regionali. Il bando è reperibile nel sito istituzionale del MIUR.

° Fondo di istituto 2013/2014: messi a disposizione 521 milioni
A questi le scuole possono fare riferimento per la contrattazione di istituto.
“Dall’importo dovranno essere sottratti non meno di 230 milioni di euro… Quindi rimarrebbero a disposizione 754 milioni di euro, 521 dei quali stanziati con l’accordo del 26 novembre. Nella migliore delle ipotesi, quindi, il MOF per il 2013/2014 potrebbe essere incrementato di altri 233 milioni di euro, derivanti appunto dalla differenza fra la previsione di 754 milioni e lo stanziamento già disposto di 521 milioni.” . (Fonte: latecnicadellascuola.it - 27/11/2013)

° Rivendicazioni del Sindacato autonomo dei docenti di religione
Lo SNADIR incontra la Ministro e chiede: voto agli studenti, graduatorie ad esaurimento, e de materializzazione dei contratti di lavoro degli incarichi annuali.
La principale rivendicazione è che si proroghi la validità della graduatoria del concorso del 2004 e che si espleti di un nuovo concorso per stabilizzare i 3.567 docenti RC precari.
(Fonte: www.orizzontescuola.it – 30 novembre 2013)

° In buone mani
Un Comitato di valenti esperti selezionerà una rosa di nomi per la presidenza dell'Istituto Nazionale Valutazione del Sistema educativo di Istruzione e formazione.
La ministro Carrozza ha chiamato il prof. Tullio De Mauro, linguista, ex ministro dell'Istruzione, a presiedere il consesso, nel quale ha anche opportunamente chiamato esperti docimologi. Nell’arco di due settimane, Benedetto Vertecchi, Clotilde Pontecorvo, Cristina Lavinio e Giorgio Israel formuleranno un Avviso pubblico per la presentazione delle candidature; vaglieranno poi i titoli dei candidati e le strategie di valutazione di sistema che ciascuno di essi avanzerà, e formulerà la proposta dei papabili; tra questi, la Ministro sceglierà chi nominare all’INVALSI. Lo scorso Martedì 26 novembre, riportando la notizia delle inattese dimissioni del dott. Paolo Sestit - l’economista proveniente dall’ufficio studi della Banca d’Italia che ha interpretato in senso tecnocratico il ruolo dell’INVALSI - segnalavamo, in questa rubrica, l’opinione secondo cui, con la nomina a direttore generale dell’Istituto, di Lucrezia Stellacci, il MIUR stesse ponendo in essere più diretto controllo dell’INVALSI come strumento di governo della Scuola. La notizia che riportiamo adesso può essere intesa nella stessa direzione, perché la ministro Carrozza ha scelto i membri del Comitato tra autorevoli esperti del sistema Scuola, due dei quali, per di più, sono stati critici verso le attuali politiche scolastiche. Riportiamo una dichiarazione di Giorgio Israel (che sottoscriviamo pienamente): “Crediamo poco alle mitologie aziendaliste dei “benchmark” quantitativi. Diane Ravitch, già consigliere del presidente Clinton e autrice della riforma basata su test e accountability ha scritto un libro di radicale autocritica in cui sostiene che il ricorso estensivo ai test sta distruggendo l’istruzione negli Usa…. Quanto all’Invalsi è bene che si limiti alla valutazione complessiva di sistema senza entrare direttamente in campo. La prova Invalsi di terza media basata sull’idea assurda di interferire sulla valutazione e poi valutarla, va cancellata. Per riqualificare la scuola italiana occorre responsabilizzarne i protagonisti e non deresponsabilizzarli riducendoli a esecutori di precetti standardizzati. Una forte parsimonia nel ricorso ai test può evitare la piaga dell’insegnamento volto al superamento dei test (“teaching to the test”) che ovviamente fa emergere gli insegnanti peggiori, quelli che anziché fare il lavoro di classe si limitano a trasmettere ricette…”.(Fonte: Il Messaggero, 24.09.2013). Aggiungiamo una dichiarazione di Benedetto Vertecchi, prestigioso docimologo che ha presieduto l’INVALSI nel quinquennio 1996-2001:“La nostra scuola, in particolare a partire dagli anni sessanta, ha avuto una crescita rapidissima, alla quale tuttavia non ha corrisposto la revisione dei modelli interpretativi…. per individuale e spiegare i cambiamenti in atto nel sistema educativo. Non è una soluzione quella di assumere, sic et simpliciter, modelli elaborati in contesti diversi per compensare l'imbarazzante assenza di una conoscenza originale, derivante dalla continuità dell'impegno per l'analisi della realtà educativa. Oggi sappiamo che la motivazione ad apprendere degli allievi non è esaltante, che gli insegnanti sono spesso frustrati, che le scuole mancano del necessario per organizzare la loro attività, che i mezzi di comunicazione diffondono una cultura alternativa, e spesso conflittuale, rispetto a quella scolastica e via dicendo. Non sappiamo in che modo questi fattori interagiscono fra loro e quanta parte del risultato scolastico possa essere riferita ad essi. E’ proprio ciò che sarebbe necessario sapere per dare nuovo indirizzo all'educazione scolastica. È questa la valutazione che serve, e della quale in Italia non c'è traccia” (Fonte: l’Unità, 20.09.2013)
Più di recente, lo stesso Vertecchi ha dichiarato: «In Europa siamo l’unico Paese che fa corrispondere l’apertura delle scuole con l’orario delle lezioni. Insomma, da noi i ragazzi stanno in classe il tempo strettamente necessario per assistere alle lezioni e poi tornano a casa. In Europa ci restano l’intera giornata». (Fonte: larepubblica.it – 25.11.2013).

° Per i docenti “idonei ad altri compiti”, si approssima il momento della scelta
Il DL n. 104/2013, convertito dalla legge 128 dell'11 novembre 2013, li pone dinanzi al bivio: la visita di controllo delle condizioni di inidoneità, o la mobilità
“Tra le novità per i docenti già utilizzati in altri compiti c'è quelli che li vuole sottoposti tutti a una nuova visita di controllo, in base alla quale potranno o essere considerati nuovamente idonei e quindi tornare a insegnare o essere confermati inidonei all’insegnamento. Nel caso invece non vogliano sottoporsi a nuova visita possono scegliere o il passaggio volontario nel ruolo ATA o obbligatoriamente la mobilità in altra Amministrazione”.
(Fonte: www.orizzontescuola.it – 29 novembre 2013)

° Oggi, i risultati dell’indagine OCSE-PISA 2012. Saranno presentati al MIUR
Riguardano le competenze degli studenti quindicenni in matematica, scienze, lettura.
Contemporaneamente vengono presentati a Vienna, Bruxelles, Parigi, Berlino, Tokyo, Città del Messico, Madrid e negli Stati Uniti; l’anteprima è avvenuta Londra. La ministro interverrà con un video messaggio; pe il dimissionario presidente dell’Invalsi Paolo Sestito sarà l’ultimo impegno. Diretta streaming sul sito del Miur www.istruzione.it.

° Bonus Maturità. Definizione delle procedure e gestione della graduatoria
Il D.M. 29 novembre 2013 n.986 fissa modalità e calendario, in applicazione dell'art. 20 D.L. 104/2013, come convertito nella L. 128/2013. Diamo, in abstract, il Decreto.
CONSIDERATO che ai fini della nuova graduatoria formulata ai sensi dell'articolo 20 del decreto legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito in legge 8 novembre 2013, n. 128 devono essere considerati esclusivamente coloro che si collocano entro il numero massimo di posti disponibili come risultante, per le Università interessate, dai relativi decreti di programmazione. RAVVISATA la necessità e l'urgenza di assicurare la migliore fruibilità delle attività didattiche… nell'interesse precipuo sia dei candidati che sono ammessi in sovrannumero ai sensi dell'articolo 20 del decreto legge… DECRETA. Articolo 1 (Apertura della procedura di rilevazione dei dati relativi al voto di maturità). 1. Al fine di includere il punteggio relativo alla valorizzazione del percorso scolastico ai sensi di quanto previsto dall'articolo 10 del DM n. 449/2013, viene definita una nuova graduatoria per i corsi di cui agli articoli 2, 4, 5 e 6 del DM n. 449/2013. 2. La procedura per l'inserimento dei dati relativi al voto di maturità, preliminare alla definizione della graduatoria, è attiva sul portale www.universitaly.it, dal 29 novembre 2013 alle ore 15.00 (GMT+1) del 9 dicembre 2013. Decorso tale termine non sarà consentito alcun inserimento, rettifica o integrazione di dati. 3. La procedura di cui al comma 2 è riservata esclusivamente a coloro che hanno ottenuto un punteggio pari ad almeno 20 punti al test di ammissione e che non hanno inserito correttamente i dati secondo i termini e le modalità previsti dal DM n. 449/2013…. Articolo 2 (Funzionamento delle graduatorie). 1. Il 18 dicembre 2013 viene pubblicata in www.accessoprogrammato.miur.it nell'area riservata ai candidati, la graduatoria di cui all'art.1, comma 1. 2. Resta in vigore la graduatoria pubblicata il 30 settembre 2013 che verrà chiusa quando saranno stati utilizzati tutti i posti disponibili definiti dai rispettivi decreti di programmazione citati in premessa secondo le regole di scorrimento definite dall'allegato 2 del DM n. 449/2013. 3. I candidati collocati in posizione utile nella graduatoria pubblicata il 18 dicembre 2013 sono ammissibili in sovrannumero in una sola sede secondo la posizione in graduatoria e l'ordine delle scelte espresse, tenendo conto del numero di posti attribuiti a ciascun corso e sede nell'ambito dei rispettivi decreti di programmazione, con riferimento alle sole università interessate alla prova unica nazionale e al netto della riserva di posti di cui all'articolo 8 del DM n. 449/2013. Sono pertanto presi in considerazione coloro che rientrano nei 10.302 posti per la graduatoria di Medicina e Odontoiatria (9.373 posti per Medicina e 929 per Odontoiatria), 830 per la graduatoria di Veterinaria e 8.787 per la graduatoria dei corsi finalizzati alla formazione di Architetto. Non sono ammessi scorrimenti di graduatoria. 4. Possono immatricolarsi in sovrannumero nell'a.a. 2013/14 o nell'a.a. 2014/15 nella sede in cui si collocano secondo la graduatoria pubblicata il 18 dicembre 2013 i candidati in posizione utile di cui al comma 3 che: a) non si sono collocati in posizione utile nella graduatoria pubblicata il 30 settembre 2013; b) si sono collocati in posizione utile nella graduatoria pubblicata il 30 settembre 2013 ma su una scelta meno favorevole tra le preferenze espresse e che alla data 13 dicembre 2013 non risultano immatricolati ai sensi del DM n. 449/13 sul corso a cui si riferisce la graduatoria. 5. I candidati in posizione utile di cui al comma 3 che alla data del 13 dicembre 2013 risultano già immatricolati in base alla graduatoria pubblicata il 30 settembre 2013, possono chiedere il trasferimento nell'a.a. 2014/15, nella sede in cui sono collocati secondo la graduatoria pubblicata il 18 dicembre 2013. 6. L'immatricolazione o il trasferimento ai sensi dei commi 4 e 5 sono consentiti esclusivamente a coloro che nella graduatoria pubblicata il 18 dicembre 2013 si collocano in una posizione migliore rispetto a quella della graduatoria pubblicata il 30 settembre 2013 in relazione all'ordine di preferenza espresso dal candidato stesso al momento dell'iscrizione al test. 7. Coloro che sono in posizione utile in entrambe le graduatorie e si immatricolano nell'a.a. 2013/14 sa base della graduatoria pubblicata il 18/12/13 decadono contestualmente dalla graduatoria pubblicata il 30 settembre 2013 consentendone il relativo scorrimento. Articolo 3 (Tempistica delle immatricolazioni) 1. Le Università fissano autonomamente, a partire dal 19 dicembre 2013, la data per l'avvio delle immatricolazioni dei candidati ammessi in sovrannumero per l'a.a. 2013/14 ai sensi della graduatoria del 18 dicembre 2013, tenendo conto che in ogni caso il termine ultimo per le immatricolazioni è fissato inderogabilmente a livello nazionale al 31 gennaio 2014. 2. I candidati di cui all'articolo 2 comma 4 che, alla data del 31 gennaio 2014, non risultano immatricolati sul corso a cui si riferisce la graduatoria pubblicata il 18 dicembre 2013 potranno iscriversi in sovrannumero solo nell'a.a. 2014/15…. Articolo 4 (Corsi di laurea delle professioni sanitarie e scienze della formazione primaria). 1. Le Università sedi di corsi di laurea delle Professioni Sanitarie di cui all'articolo 7 del DM n. 449/2013 e di Scienze della Formazione primaria di cui ai DD.MM n. 614/2013 e n. 615/2013 definiscono nuove graduatorie includendo il punteggio relativo alla valorizzazione del percorso scolastico, secondo le modalità originariamente previste dai relativi bandi. 2. Sono ammessi in sovrannumero nell'a.a. 2013/2014 o nell'a.a. 2014/2015 i partecipanti al test di ammissione per l'a.a. 2013/14 che, in base alla definizione delle graduatorie, ai sensi del comma 1, si sarebbero collocati, senza scorrimenti graduatoria, in posizione utile entro il massimo di posti…
Il tardivo decreto regolamenta l’accesso in soprannumero ai corsi di laurea a programmazione nazionale; gli studenti interessati hanno tempo fino al 9 c.m. per comunicare, sul portale www.universitaly.it., il punteggio riportato all’esame di maturità (potranno iscriversi in una sola sede) e figureranno in aggiunta a coloro che si trovano utilmente collocati nell’altra graduatoria, quella compilata tenendo conto soltanto dei punteggi ai test. Il 18 dicembre, su www.accessoprogrammato.miur.it, i candidati sapranno se hanno tratto profitto da questa conversione “a U”. Come nel gioco della tombola; del resto, succede in periodo festivo.

° Piano nazionale scuola digitale (PNSD)
Una Nota (26.11.2013) della D.G. per gli Studi, la Statistica, Sistemi Informativi
Trasmette il Decreto Direttoriale del 25 novembre 2013 - Avviso per l’acquisizione e la valutazione di progetti formativi competenze digitali.
Si tratta di progetti formativi volti al potenziamento delle competenze relativamente ai processi di digitalizzazione e di innovazione tecnologica, di cui all’articolo 3, comma 1, lett. i) del decreto ministeriale n. 821 dell’11 ottobre 2013 concernente “Criteri e parametri per l’assegnazione diretta alle istituzioni scolastiche nonché per la determinazione delle misure relative la missione Istruzione Scolastica, a valere sul Fondo per il funzionamento delle Istituzioni scolastiche”, nelle more della registrazione alla Corte dei Conti. Obiettivo dell’Avviso è la progettazione sul territorio, da parte di Poli formativi regionali ovvero provinciali, di azioni che consentano di formare i docenti ad un impiego consapevole dei linguaggi multimediali e dell’integrazione tra risorse cartacee e digitali in una logica di modularità e flessibilità, in risposta ai livelli differenziati, base ed avanzato, dei bisogni formativi delle istituzioni scolastiche. Le domande di partecipazione dovranno essere inviate dalle istituzioni scolastiche statali, sia singolarmente che in rete, di ogni ordine e grado, ad eccezione delle Istituzioni scolastiche della Regione Sardegna, come indicato in premessa all’Avviso medesimo, entro e non oltre, le ore 14,00 del giorno 9 dicembre 2013, alla Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi, esclusivamente via PEC (posta elettronica certificata), all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., secondo le modalità di cui all’art.6 dell’Avviso. Info: richieste di chiarimenti, al seguente indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

° RoboCup Jr Italia: il bando 2013-2014
Un Avviso della D.G. per gli Ordinamenti Scolastici e l’Autonomia Scolastica riguarda:
- la Gara Nazionale RoboCup Jr Italia 2014 under 19; - la Gara Nazionale RoboCup Jr Italia 2014 under 14; - le Gare Nazionali RoboCup under 14 non competitive. La prima fase di iscrizione va fino al 7 dicembre, la seconda va dal 7 al 31 gennaio.
L’iniziativa, promossa da quattordici Istituti Secondarie di II grado con esperienza nel campo della Robotica educativa, mira a valorizzare le esperienze in corso in tante scuole italiane, ma anche ad aiutare chi volesse avviare una prima esperienza. Le gare si terranno a Pisa dal 9 al 12 aprile 2014, e saranno a cura del Dipartimento di Biorobotica della Scuola Superiore Universitaria Sant’Anna di Pisa. Gli Istituti superiori statali e parificati sono invitati a iscrivere proprie squadre alle gare che vedranno i robot realizzati dalle scuole sfidarsi in competizioni di Calcio, di “Rescue” e anche nella prova di Danza e Teatro. Le iscrizione devono avvenire esclusivamente online sul sito www.robocupjr.it. Tutte le informazioni e la modulistica, nel medesimo sito e sul canale YouTube della rete http://www.youtube.com/user/RoboCupJrItalia.

° Lunedì chiusin chiusino….. beccò sabato un granino….
Chiusa timidamente una settimana di attività sindacale, i sindacati “nobili” ri orientano le loro speranze: sarà Montecitorio più misericordioso della Carrozza?
La scorsa settimana si era aperta con l’incontro che in questa rubrica avevano timbrato con la locuzione “Già visto”, intendendo, già visto uguale da decenni, quelli nei quali la funzione docente è passata da professione a sottolavoro. Sabato, i “rappresentativi” Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda l’hanno chiusa a Roma con un sit-in di protesta perché, nel frattempo, la Carrozza era andata dritta per la sua strada e il maxiemendamento alla Legge di stabilità approvata al Senato ha sancito l’ulteriore blocco stipendiale (sino a tutto il 2014), quello della progressione economica di anzianità e il disconoscimento, fino al 2015, della indennità di vacanza contrattuale. “Si crea in tal modo, scrivono i sindacati, con un ‘prelievo’ di 300 milioni di euro, una ingiusta doppia penalizzazione”. “Dopo il si alla legge di stabilità da parte del Senato, il provvedimento è ora all’esame della Camera. Ed è ai parlamentari di Montecitorio che ora i sindacai rivolgono le loro attenzioni” (Fonte: Latecnicadellascuola, 29.11.2013). Il Parlamento in dissenso dal Governo ? L’ANIEF non è così “candido”. “Il blocco del rinnovo del contratto per il quinto anno consecutivo è un caso unico nella pubblica amministrazione – ha dichiarato Pacifico - A riportare il tutto su dei binari di giustizia potrebbe essere ancora una volta quella Corte costituzionale, che lo scorso anno ha già annullato il blocco degli scatti per i magistrati”.

 corrieredellasera.it – 24 novembre 2013
“Le utili competenze sul lavoro che la scuola ancora non insegna”
░ Interessanti valutazioni, da Roger Abravanel; alcune inconsuete.
Le opinioni sulla drammatica disoccupazione giovanile in Italia sono diverse, ma due riempiono da diversi anni i titoli dei giornali. Purtroppo sono entrambe sbagliate. La prima sostiene che la disoccupazione giovanile sia tutta colpa della crisi, dell’euro, dell’austerità e che la soluzione sia un intervento più deciso dello stato aumentando la spesa pubblica o creando incentivi all’occupazione giovanile. C’è la convinzione che con la ripresa economica il problema verrà risolto. Quest’idea è sbagliata per un motivo importante, ma poco noto: in Italia la crisi dal 2009 ha aumentato la disoccupazione complessiva, ma quella giovanile è aumentata da ben prima, continuando un trend che esiste dalla fine degli anni 90. Il rapporto tra disoccupazione giovanile e disoccupazione totale è in aumento da 20 anni ed è oggi il più alto dei paesi occidentali. In altre parole, i nostri giovani faticano di più dei meno giovani a trovare lavoro, e se e quando supereremo la crisi, il loro problema non sarà risolto. Qui entra in gioco la seconda corrente di pensiero che ritiene che ci sia qualcosa di sbagliato nel comportamento dei giovani italiani che rifiutano lavori manuali e faticosi come il panettiere o precari come l’addetto al call center. L’ex ministro Fornero li ha definiti choosy (schizzinosi) e il compianto Tommaso Padoa Schioppa aveva coniato il termine «bamboccioni» per i giovani che non si sforzano di rendersi indipendenti, preferendo starsene a casa «da mammà». Secondo questa teoria i giovani hanno aspettative irrealistiche per il loro lavoro, scelgono lauree «facili» (per esempio in scienza della comunicazione), e si aspettano un posto garantito dallo Stato. Ebbene anche questa seconda corrente di pensiero è sbagliata, oltre ad essere un po’ paternalistica. È perfettamente comprensibile che i giovani italiani del XXI secolo desiderino occupazioni più qualificate e con più prospettive di quelle offerte a un garzone di panetteria. È un lavoro duro (si inizia alle 3 di mattina) e se si coltiva la prospettiva di mettersi poi in proprio, si rischia di non farcela quasi mai perché i panettieri stanno chiudendo come la gran parte dei piccoli esercizi commerciali. Ma esiste un altro modo di fare il panettiere: fare l’assistente al reparto di panetteria (o gastronomia) di un’azienda evoluta della grande distribuzione. È comunque un lavoro duro che prevede turni domenicali e inizia alle 6 di mattina, ma meno che quello di un garzone di panetteria. Soprattutto è più interessante perché si lavora con team di giovani, si seguono corsi di formazione sul come fare il pane, su come si espone e si vende, si è a contatto con i clienti e se si dimostra impegno e capacità si può fare carriera diventando capireparto, e poi capi negozio o ispettori. Il tutto con le protezioni mediche e antiinfortunistiche di una grande azienda. … Gli italiani spesso pensano che per trovare lavoro oggi ci vogliano titoli di studio specializzati (ingegneri, softwaristi, ecc) e invece non è vero: gli ingegneri trovano più facilmente lavoro ma più per l’impegno e l’intelligenza dimostrati negli studi che per le conoscenze di scienza delle costruzioni. La maggioranza delle offerte di lavoro di oggi peraltro richiede solo un diploma di scuola superiore e/o lauree brevi. Conoscenze avanzate dell’inglese e del computer si richiedono raramente. Ciò che conta oggi per i datori di lavoro sono «etica del lavoro» (impegno, ma anche iniziativa e senso di responsabilità), la capacità di comunicare, di risolvere problemi e di lavorare in team. La rivoluzione post-industriale ha reso molto più importanti queste competenze, cosiddette «soft» per distinguerle da quelle «dure», cioè collegate con una specifica preparazione tecnica…..

www.istruzione.it – 25 novembre 2013
Una ricerca dell’INDIRE sull’alternanza Scuola-Lavoro
░ L’alternanza scuola lavoro rivolta a tutti gli studenti delle scuole superiori è una modalità di realizzazione del percorso formativo rivolta agli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno; le variazioni percentuali rispetto allo scorso anno, evidenziano l’incremento di interesse delle scuole (+35%) per questo modello. Diamo l’abstract di un pregevole studio realizzato dalla Sezione Scuola-Lavoro dell’INDIRE.
…Tra i diversi interventi più significativi per avvicinare la scuola al lavoro, ripresi anche in più sedi normative, si può fare certamente riferimento ad alcuni quali: la costruzione di Poli tecnico professionali, con l’obiettivo di annodare filiere formative e filiere produttive, reti tra istituti tecnici, istituti professionali, realtà produttive, centri di formazione professionali, per migliorare l’offerta formativa e realizzare una forte integrazione tra mondo lavoro e mondo scuola; gli Istituti Tecnici Superiori (ITS), con l’obiettivo di costruire e consolidare un nuovo segmento educativo terziario non universitario che completi l’istruzione tecnica e risponda alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche per promuovere i processi di innovazione; il potenziamento dell’alternanza scuola lavoro. Indire, attraverso le sue attività di monitoraggio, ricerca e collaborazione alla realizzazione di misure di accompagnamento alle innovazioni relative agli ordinamenti scolastici, all'istruzione per gli adulti e all'istruzione tecnica superiore ha l’opportunità di osservare l’impatto che questi interventi hanno sul sistema dell’istruzione e non solo. In particolare, nello specifico, per conto del MIUR, Indire sviluppa la Banca dati nazionale degli ITS ….Dagli esiti del monitoraggio sull’alternanza scuola lavoro, realizzato dall’Indire, per conto del MIUR, risulta che, nell’a.s. 2012/13, il 45,6% delle scuole secondarie di secondo grado (3.177 su 6.972) ha utilizzato l’alternanza come metodologia didattica per sviluppare le competenze previste dall’ordinamento degli studi. … Dei 3.177 istituti, il 44,4% sono professionali, il 34,2% tecnici, il 20% licei, 1,5% altri istituti. Essi hanno realizzato 11.600 percorsi, di cui 7.783 (67,1%) negli istituti professionali, 2.556 (22%) negli istituti tecnici, 903 (7,8%) nei licei e 86 (lo 0,7%) in altri istituti. Hanno formato 227.886 studenti, pari all’8,7% della popolazione scolastica della scuola secondaria di secondo grado che sono stati accolti in 77.991 strutture, di cui il 58,2% (45.365) sono imprese… I percorsi di alternanza che hanno previsto uno stage all’estero sono stati in tutto 509, cioè il 4,4% degli 11.600 percorsi realizzati complessivamente in quest’anno scolastico. Gli studenti che hanno partecipato ad un percorso all’estero sono stati 8.849, pari al 3,9% di tutti gli studenti (227.886) coinvolti nei percorsi di alternanza…. Gli studenti in alternanza (sono 227.886, di cui degli istituti professionali 149.255 (65,5% del totale); degli istituti tecnici 55.335 (24,3%), dei licei 21.554 (9,5%), e degli altri ordini di studio 1.742 (0,8%). …. I percorsi annuali rappresentano la maggioranza. Il costo medio di tutti i percorsi annuali svolti è pari a € 3.492,15.….. Nei percorsi, la maggior parte delle ore di attività didattica (920.478 ore, il 70,9% del totale delle ore) viene svolta durante l’attività di stage; segue la formazione in aula (297.754 ore, il 22,9% del totale). Basse le percentuali per le ore di visite guidate (2,9% del totale), osservazione attiva (2,1% del totale) e laboratorio IFS (1,1% del totale). …la maggior parte delle ore (il 48,4%) viene svolta in aula, seguono le ore in stage (40,8%), quelle svolte nelle visite guidate (6%), quelle nell’osservazione attiva (4%) e quelle nel laboratorio IFS (0,8%). …. La definizione “operatori della didattica” fa riferimento sia a personale interno, sia a quello esterno alla scuola. Essi sono complessivamente 165.369, di cui 104.093 esterni alla scuola (il 62,9%), e 61.276 interni (il 37,1%). Nello specifico, i tutor aziendali sono 91.929, il 55,6% del totale, i docenti interni che svolgono attività didattica in aula sono 25.298, il 5,3%, i docenti incaricati del rapporto con le strutture ospitanti/aziende sono 19.772, il 12%, i docenti incaricati del raccordo con l’alternanza 16.206 (9,8%), i consulenti esterni 12.164 (7,4%). … Le strutture ospitanti coinvolte nei percorsi nell’a.s. 2012/13 sono in totale 77.991, con una partecipazione di 282.308 studenti….Le strutture ospitanti sono di diverso tipo (tab. 2). Prevalgono le imprese (45.365, il 58,2% del totale), seguono le strutture indicate come di “altro tipo”, ovvero non specificato rispetto a quelle previste (15.080, il 19,4% del totale) ed i professionisti (5.829. il 7,5% del totale). Percentuali minori per quanto riguarda gli altri tipi di struttura: il 3,2% per i Comuni, il 2,4% per gli asili nido, l’1,7% per la scuola dell’infanzia…. La valutazione delle competenze viene effettuata attraverso relazioni finali (in 489 scuole), questionari di valutazione (in 478 scuole), griglie di osservazione (in 448 scuole), schede di autovalutazione (in 300 scuole), compiti di realtà (in 185 scuole), altre modalità (in 31 scuole). L’esperienza di alternanza viene riconosciuta nei percorsi scolastici come credito scolastico (in 935 scuole), come integrazione al voto delle singole discipline (in 444 scuole), come integrazione alla media dello studente (in 213 scuole), in altro modo (in 31 scuole)…. Il modello di certificazione utilizzato dalle scuole prevede: indicatori di competenza (in 4761 scuole), livelli (in 330 scuole), giudizi (in 308 scuole), voti (in 79 scuole)…. Le attestazioni consegnate agli studenti sono in totale 212.068, di cui il 45% (95.398) di frequenza, il 36,2% (76.781) di competenza e il 18,8% (39.889) di crediti acquisiti…. Le fonti di finanziamento più utilizzate risultano essere quelle provenienti dal MIUR (72,5% del totale delle fonti utilizzate); seguono i fondi d’istituto (9,5%) ed i fondi regionali (8,1%)….. Nell’anno scolastico 2009/10, gli studenti diplomati risultano essere 5.34313. Di questi, la maggior parte ha trovato lavoro (1.405, pari al 26,3%) o ha frequentato un corso universitario (1.352, 25,3%)….

www.orizzontescuola.it – 25 novembre 2013
“Valutazione esterna e di sistema. Perché l’Invalsi è tutto da rifare”
░ Un’articolata riflessione di Vincenzo Pascuzzi.
Mettiamo subito le mani avanti. Nei confronti della valutazione esterna, non esiste né una contrarietà preconcetta e pregiudiziale, né tanto meno paura. Questo perché chi critica le prove Invalsi se lo sente spesso rinfacciare… Nessuno ha paura di una valutazione esterna seria, ma si contestano sia la validità e l’utilità dei test a scelta multipla – o quiz a crocette – finora usati dall’Invalsi, sia le modalità operative dell’Istituto di Villa Falconieri. … L’Invalsi, ora autoreferenziale, autoritario, dispotico, poco trasparente, dovrebbe essere utilmente sostituito da almeno due enti rilevatori, indipendenti fra loro oltre che dal Miur, e che operino separatamente per consentire il confronto e la verifica dei loro risultati. Un po’ come gli Istituti demoscopici che sono più di uno e che effettuano sondaggi di vario tipo. Finora l’Invalsi ha infiltrato gradualmente il sistema istruzione con una strategia precisa e identificabile. Dapprima le timide prove campionarie, poi divenute censuarie e imposte per legge, fino all’incestuoso ingresso nella valutazione di terza media…. Con questi passi lenti, cauti e felpati, l’Invalsi conta di conquistare anche l’esame di maturità a partire dall’a.s. 2014-2015….L’attuale approccio fiscale, inquisitorio, da redde rationem, quasi l’Invalsi fosse uno sbirro o un gendarme, va sostituito da un approccio amichevole, fraterno, collaborativo. Non più prove imposte, coatte, censuarie, all’unisono cioè nelle stesse date e in orario scolastico, ma ricominciare con prove campionarie e con il consenso dei docenti e degli alunni interessati. E prove per tutte le materie e che facciano riferimento agli argomenti svolti e alle valutazioni interne dai docenti. Mai più solo quiz a crocette! Prove da effettuare con le sole risorse assegnate all’istituto rilevatore e non con le odiose servitù gratuite imposte alle scuole e che i d.s. scaricano disinvoltamente sui docenti. Prove i cui risultati possano essere riferiti a livelli di sufficienza-insufficienza, in sostituzione dei poco significativi riferimenti ai valori medi. Niente più confronti, né riferimenti – folkloristici e da tifoseria calcistica – fra province, regioni, nord, sud, centro, nord-est, isole. Deve essere chiaro che non è in atto nessun campionato fra scuole o regioni, non c’è nessuna classifica da scalare, nessun orgoglio campanilistico da difendere, nessuna gogna da assegnare! …Dalla misurazione degli apprendimenti non si può passare semplicisticamente a giudicare, valutare, premiare o punire i singoli insegnanti. …. Miur e ministro devono definire, meglio concordare con gli interessati coinvolti, dei precisi protocolli di comportamento relativi a dette prove di valutazione esterne, non si possono lasciare questioni sospese rimettendole all’iniziativa, alla discrezione interpretativa, comportamentale e caratteriale dei presidi. Se dovessero sorgere contrasti o incomprensioni tra preside e docenti, non possono essere rimessi al giudizio del preside stesso, che avrebbe il duplice ruolo di parte in causa e giudice monocratico di se stesso! La valutazione esterna poi non deve essere ristretta e confinata ai soli risultati del rapporto insegnamento-apprendimento ma deve comprendere anche le condizioni in cui detto rapporto viene effettuato: consistenza numerica delle classi (v. classi-pollaio), dotazioni della scuola (edifici, strutture, …), quanti docenti di ruolo e quanti precari, ed altri ancora. La valutazione esterna deve riguardare ed esprimersi anche su tutto il sistema scuola, sulla sua organizzazione gerarchica, burocratica e procedurale sia centrale che periferica valutandone l’efficacia e i costi, compresi quelli sopportati da studenti, famiglie e personale scolastico. Bisognerebbe individuare pochi, semplici e significativi parametri indicatori del livello di organizzazione e burocrazia. Questi potrebbero riguardare: a) il numero di addetti alle funzioni burocratiche (cioè coloro che non risultano coinvolti direttamente nell’interazione didattica); b) il loro costo complessivo e quello unitario medio; c) la normativa già esistente o prodotta (quante circolari); d) il tempo e il numero di passaggi e autorizzazioni occorrenti per completare una certa procedura significativa.

ItaliaOggi – 26 novembre 2013
“E il test dell'Invalsi farà la maturità”
░ Nei giorni scorsi i dd.ss. si sono visti recapitare una lettera dell'INVALSI che contiene il preannuncio di diverse novità per l'a.s. 2014-2015 ma anche la conferma dello status quo per l'anno in corso.
Quindi niente prove Invalsi alla maturità per i ragazzi che sosterranno gli esami nel prossimo mese di giugno e conferma dei test di italiano e matematica a maggio 2014 per le seconde e le quinte classi delle primarie e per le seconde superiori. Confermate anche le prove finali per gli alunni della terza media, inserite come ormai tradizione, nell'esame conclusivo del primo ciclo. Si tratterà ancora di prove uguali per tutti gli studenti, senza differenziazione tra indirizzi per le superiori, somministrate su schede a correzione ottica. Stando alla lettera indirizzata ai presidi, molte cose cambieranno dal 2015 quando i test saranno estesi ai candidati agli esami di stato, anche se resta da chiarire – su questo si esprimerà il ministero nei prossimi mesi- se le nuove prove sostituiranno o affiancheranno il cosiddetto quizzone… L'orientamento sembra per ora quello di proporre ai maturandi entro il febbraio 2015 un insieme di prove non differenziate e sempre incentrate sull'italiano e sulla matematica, discipline trasversali presenti in tutti gli indirizzi. Quindi la nuova prova Invalsi per l'ultimo anno delle superiori ci sarà e sarà anche piuttosto impegnativa, ma dovrebbe restare fuori dall'esame, almeno in una prima fase. Si tratterà insomma di una rilevazione, per quanto accurata, e non di un test che concorrerà a determinare il voto finale di ciascun candidato…. Le prove del secondo anno della secondaria di secondo grado rimarranno ancora indifferenziate per l'attuale anno scolastico, ma dal 2015 saranno ampiamente diversificate in funzione della tipologia di scuola e dei macro-indirizzi di studio. Infine l'Invalsi comunica che è in corso una revisione delle singole domande che vengono attualmente somministrate agli alunni e di cui è iniziata una progressiva sostituzione, che diventerà completa nel prossimo biennio. É in corso anche la validazione dei nuovi quesiti per le superiori, che dovranno essere equivalenti tra loro per poter poi essere scelti in maniera casuale e permettere di strutturare prove ad elevato grado di differenziazione tra i diversi percorsi di studio. Parte dei quesiti in via di definizione potrebbe essere pre-testata fin da quest'anno negli istituti disponibili alla sperimentazione a campione sui propri studenti.

ItaliaOggi – 26 novembre 2013
“Prof inidonei verso l’approdo”
░ I docenti inidonei per gravi motivi di salute non saranno demansionati. Non si perpetrerà quella che abbiamo segnalato ai nostri lettori come un proposito illegittimo e inumano; per una volta vogliamo dare riconoscimento ai decisori politici. Nessuno dei docenti inidonei all'insegnamento sarà obbligato all'inquadramento nei ruoli del personale non docente; potrà ottenerlo se vorrà chiederlo. Gli uffici periferici del MIUR si attiveranno per dare esecuzione a quanto stabilito in attuazione del decreto legge 104/2013. Riportiamo il quadro delle disposizioni in via di attuazione, qual è sintetizzato da Carlo Forte.
“Mobilità nella provincia. La normativa di riferimento è costituita dall'articolo 15, commi 4 e seguenti, del decreto legge 104/13, convertito con modificazioni dalla legge 128/2013. Che ha disciplinato lo stato giuridico del personale docente dichiarato permanentemente inidoneo all'espletamento della funzione di docente ma idoneo ad altre mansioni. La normativa prevede, infatti, che tale personale possa, su istanza di parte, essere inquadrato nei profili professionali di assistente amministrativo e di assistente tecnico del personale Ata. In assenza di istanza o nell'ipotesi in cui la domanda non possa essere accolta per indisponibilità di posti, l'interessato sarà invece tenuto a presentare domanda di mobilità intercompartimentale, in ambito provinciale. Così da transitare obbligatoriamente nei ruoli delle amministrazioni dello stato che presentino vacanze di organico, anche in deroga al piano delle assunzioni previsto dalla legislazione vigente. In ogni caso, a seguito della ricollocazione, i docenti interessati manterranno l'eventuale maggiore trattamento stipendiale. E ciò avverrà mediante assegno personale riassorbibile con i successivi miglioramenti economici a qualsiasi titolo conseguiti. I progetti transitori. Fino a quando i provvedimenti di mobilità intercompartimentale non saranno materialmente disposti, i docenti interessati potranno essere utilizzati per le iniziative di prevenzione della dispersione scolastica ovvero per attività culturali e di supporto alla didattica. E cioè per quelle attività individuate dal decreto Carrozza al fine di consentire, se possibile, il prolungamento dell'orario di apertura delle scuole. La bozza di decreto precisa, inoltre, che la domanda per transitare nei ruoli del personale Ata dovrà essere presentata su carta semplice all'ufficio scolastico regionale della provincia di titolarità entro 30 giorni dalla data di conferma della dichiarazione di inidoneità. Per agevolare le procedure l'amministrazione ha anche predisposto un modulo che sarà allegato alla circolare. La ricollocazione nei ruoli del personale Ata comporterà l'immissione in ruolo su tutti i posti di assistente amministrativo e di assistente tecnico vacanti e disponibili. L'immissione in ruolo sarà disposta nella provincia di appartenenza oppure in altra provincia a domanda, con priorità rispetto alla preferenza indicata dall'interessato. Le disponibilità conseguenti all'accettazione dell'inquadramento in altra provincia non potranno essere utilizzate per la revisione di provvedimenti già adottati. Il personale che non transiterà nel ruolo Ata per mancanza di disponibilità, rimarrà nell'attuale posizione e sarà ricollocato a mano a mano che si verificheranno nuove disponibilità di posti. Le immissioni in ruolo del personale su posti di assistente tecnico saranno disposte in relazione alla corrispondenza tra le aree didattiche di laboratorio ed i titoli di abilitazione all'insegnamento ovvero i titoli di studio posseduti dall'interessato. Sede provvisoria. L'assegnazione della sede provvisoria di servizio sarà effettuata sulle disponibilità residuali alla mobilità del personale Ata per l'anno scolastico 2013/2014 e anche sulla base di quelle conseguenti all'eventuale adeguamento dell'organico di diritto alla situazione di fatto. I direttori regionali disporranno affinché il personale già dichiarato inidoneo possa essere sottoposto a nuova visita, entro il 20 dicembre prossimo, da parte delle commissioni mediche competenti. Se all'esito della nuova visita la dichiarazione di inidoneità non sarà confermata, il personale interessato tornerà a svolgere la funzione di docente. In alternativa potrà transiterà, a domanda, da presentarsi entro il 10 dicembre, nei ruoli del personale Ata oppure potrà essere avviato alla mobilità intercompartimentale.

l’Unità – 29 novembre 2013
“Le università del Meridione in guerra. Lezioni bloccate”
░ La Ministro Carrozza incontra i rettori degli atenei del Meridione, e li trova sul piede di guerra
Niente lezioni universitarie ieri al Sud. Almeno 11 atenei del meridione hanno sospeso le attività per protesta contro la questione dei punti organico, la classifica che stabilisce la capacità di assunzione degli atenei. La tensione che covava nelle ultime settimane è esplosa ieri, in concomitanza con l'incontro tra il ministro all'Istruzione, Maria Chiara Carrozza e i rettori di 17 università del sud Italia, tra cui Napoli, Lecce, Reggio Calabria, Isernia, Bari. Studenti, rettori, docenti di ruolo e precari, personale amministrativo, sindacati: tutti uniti contro il rischio che la ripartizione del turn over per il 2013 possa dare il colpo di grazia al sud, tanto da rendere concreto il rischio di chiusura di alcuni corsi di laurea con la conseguente depressione del territorio in cui erano ubicati. … E così ieri mentre gli atenei bloccavano la didattica e gli studenti si riunivano in assemblea (con i precari del politecnico di Bari in “marcia funebre”), i rettori, con il supporto dei direttori generali, hanno sottoposto il loro documento alla ministra. Nel testo chiedono, «affinché siano assicurati omogenei standard qualitativi di alta formazione e ricerca e il diritto allo studio su tutto il territorio nazionale», l'introduzione di clausole di salvaguardia finanziaria che consentano di preservare gli equilibri di bilancio degli atenei nel 2014 e il recupero delle disparità causate dal Decreto ministeriale.