° Sul potenziamento del diritto allo studio, la ministro Carrozza è determinata
Dal suo intervento al Forum Europeo del Diritto allo Studio (Bologna, 14 giugno):
“…. La nostra Costituzione comprende alcuni precetti che ancora attendono una reale attuazione. L’articolo 34 è tra di essi….: “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso”…. In Italia, ottiene una borsa di studio solo il 7% degli studenti, con 258 milioni di euro di fondi pubblici, contro il 25,6% della Francia (1,6 miliardi), il 30% della Germania (2 miliardi) e il 18% della Spagna (943 milioni). In 5 anni il nostro dato è calato (- 11,2%), mentre è aumentato negli altri paesi (Francia +25,9%, Germania +18,6%, Spagna + 39%)…”.
Non c’era da dubitarne, la Ministro – di provenienza universitaria – comprende pienamente quali siano le ricadute, sulle famiglie italiane, della micragnosa gestione del diritto allo studio. Uguale consapevolezza e sensibilità, la Carrozza ha mostrato per sbloccare le assunzione negli atenei: il disegno di legge di semplificazione prevede, con il prossimo a.a., l’assunzione di 1500 professori ordinari e di altrettanti ricercatori (tra quelli che, da precari con contratto a termine, abbiano prodotto ricerca e pubblicazioni di qualità). Poiché la spesa per le assunzioni (25 mln nel 2014; 49,8 mln nel 2015) sarà coperta con il taglio delle spese di esternalizzazione dei servizi per le scuole, costatiamo che i risparmi della scuola non verranno spesi nella Scuola. Sulle questioni della Scuola statale, la Ministro sia parimente sensibile e determinata
E’ essenziale che in queste settimane della luna di miele la neoministro mostri determinazione anche sulle questioni pendenti del comparto Scuola; ad es.: - il nuovo blocco dei contratti e degli stipendi (il decreto Monti è a Palazzo Madama, all’esame della Commissione Affari Costituzionali); - il passaggio ai ruoli ATA, dei docenti inidonei all’insegnamento (in attuazione del d.l.95/2012, che è all’esame della Commissione VII del Senato, il provvedimento più riprovevole avallato dal ministro Profumo). Nel contempo, segnaliamo il lodevole impegno della Ministro circa l’edilizia scolastica; istituendo un fondo unico, si propone di affrontare le urgenze legate alla sicurezza (manutenzione ordinaria e straordinaria finanziata dall’INAIL).
° Accordo Upi-Anp per il risparmio delle risorse per l'edilizia scolastica
Tuttoscuola riporta la notizia dell’accordo intervenuto tra l'Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola (ANP), e l'Unione provincie d'Italia (UPI)
“… Attuare una voltura delle utenze dalle Provincie alle scuole, per consentire una riduzione dell'aliquota dell'Iva, e iniziare a risparmiare sulla spesa di gestione degli edifici, che verranno direttamente manutenuti dalle scuole. Un doppio intervento che porterà ad un contenimento della spesa del 5% … è centrato su quattro aree: edilizia scolastica e sicurezza; manutenzione degli edifici; risparmio energetico; progettazione di nuovi edifici….Oggi le Provincie hanno l'obbligo di un pagamento a piè di lista dei consumi energetici, ma adesso urge stabilire un criterio di responsabilità - afferma Antonio Saitta, presidente dell'Upi - i presidi avranno la incombenza delle utenze, in modo da garantire scuole migliori risparmiando, proprio come facciamo tutti noi nelle nostre abitazioni… In Italia le provincie gestiscono tutta la scuola media superiore, dunque 5.179 edifici scolastici che ospitano 3.226 istituti del secondo ciclo composti da 117.348 classi che accolgono 2.596.031 alunni”. (Fonte: Tuttoscuola – 14 giugno 2013)
° Quasi 100 mila studenti hanno partecipato ad una consultazione online sulla Scuola
Lo scorso 11 giugno, nella Sala Mercede di Montecitorio sono stati presentati i risultati della consultazione effettuata da Rete degli Studenti tra 15 aprile e 4 maggio
Il 77% degli studenti vorrebbe effettuare stage consentanei agli studi scolastici; il 73.4% dichiara di temere la precarietà nel futuro lavoro; il 62% è contrario all’ingresso dei privati nel finanziamento delle scuole statali e regionali; il 57% non gradisce l’accesso numero chiuso negli atenei; il 52% auspica che sia istituito il “reddito di formazione”. Risibile la percentuale del gradimento espresso (inferiore al 4%) per il “prestito d’onore”. (Fonte: l’Unità-12/06/2013)
° Scuola pubblica, come stai?
E’ l’incipit dell’inserto sulla scuola, nel numero di giugno di “Confronti”
Il numero 6 - Anno XL - del “periodico mensile di fede, politica, vita quotidiana”, edito dalla Cooperativa “com nuovi tempi”, reca interventi di Simonetta Salacone, Maria Luisa Costantini, Mauriizio Tiriticco, Graziella Priulla e Micaela Ricciardi.