Tutte le notizie

° Si scopre che, dentro il MIUR, la Scuola non è povera né trasparente
Un ragionamento consequenziale di fonte attendibile (le anticipazione da La tecnica della scuola sono spesso confermate dai fatti; questa volta speriamo di no). La stessa fonte divulga l’indiscrezione che riporta all’attualità la vicenda delle Pillole del sapere

“ … Il decreto legge 78 del 2010…. conteneva una norma (la riduzione degli stipendi pubblici superiori ai 90mila euro) che è stata considerata illegittima dalla Corte Costituzionale. E quindi gli stipendi superiori ai 90mila euro vanno erogati per intero; costo dell’operazione: 30milioni di euro. Una parte di questi stipendi (si può ragionevolmente ipotizzare pari a non meno di un terzo e corrispondenti quindi a 10-12 milioni di euro) riguarda anche i super-dirigenti del MIUR. Il problema è semplice: come recuperare la somma? Le norme in vigore sono chiare: si applica la clausola di salvaguardia e cioè si riduco le spese dei ministeri. Nella scuola c’è però sempre il “tesoretto” derivante dai tagli del Piano programmatico del 2008 il cui 30% dovrebbe essere reinvestito nella scuola. E se il MEF e la Ragioneria Generale dello Stato dicessero che per garantire gli stipendi del superdirigenti del Miur si devono utilizzare i risparmi derivanti dai tagli ? La conseguenza sarebbe paradossale: gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale verrebbero pagati con il blocco degli stipendi di tutto il comparto scuola e grazie al licenziamento di decine di migliaia di precari…”. (Fonte: Latecnicadellascuola.it – 24/06/2013).
“Pillole del sapere”, indagati funzionari Miur: per l’accusa favorivano aziende amiche.
La denuncia partita da dossier anonimo in cui si parla di una presunta ‘cricca’: gli indagati sarebbero già stati iscritti dalla procura di Roma per aver dirottato centinaia di milioni di euro formulando bandi di gara “su misura”. Indaga pure la Corte dei Conti. Alcuni funzionari del Ministero dell'Istruzione, università e ricerca sarebbero indagati dalla procura di Roma per abuso d'ufficio nell’ambito della destinazione di ingenti somme di danaro per i prodotti didattici multimediali denominati "Pillole del sapere", divenuti di rilevanza pubblica dopo la denuncia della trasmissione ‘Report’ su RaiTre risalente al novembre scorso. “L'inchiesta – si legge in un lancio di agenzia Ansa pubblicato il 24 giugno - ha preso spunto da un dossier anonimo in cui si parla di una presunta ‘cricca’ che in cambio di tangenti ha favorito aziende amiche…. In base a quanto riferisce sempre l’agenzia di stampa nazionale, “anche la Corte dei Conti del Lazio ha avviato accertamenti sulla gestione dei fondi pubblici da parte di alcuni funzionari del Ministero dell'Istruzione, università e ricerca. (Fonte: Latecnicadellascuola.it – 25/06/2013).
E andiamo al tema della “trasparenza degli atti amministrativi”. Lo pone ItaliaOggi.
ItaliaOggi riferisce della sentenza n. 5242/2013 con cui il TAR Lazio ha condannato l'amministrazione scolastica al pagamento delle spese legali e di giudizio per comportamenti ostruzionistici rispetto all’obbligo di trasparenza degli atti amministrativi. Constatiamo che il MIUR spende e spande in indennizzi e spese legali a seguito di sentenze dei giudici del lavoro e di quelli amministrativi. E’ ora – adesso che l’erario raschia il fondo del barile – che i funzionari (e principalmente i decisori politici) che producono danno erariale siano chiamati a compartecipare in solidum; siamo certi che non assisteremmo più a certe assurdità; ci riferiamo al danno seriale provocato da certe scelte quali le “code” G.E., la illegale reiterazione dei contratti a t.i., o il trasferimento di ruolo dei docenti inidonei all’insegnamento. Riportiamo.
“Il TAR del Lazio, sezione terza bis, ha ordinato al ministero dell'istruzione di consegnare ai concorrenti che li richiedano copia delle tabelle e dei tabulati utilizzati per il computo degli 11.542 posti di insegnante messi a concorso…. Alcune candidate avevano chiesto, ai sensi dell'art. 22 della legge n. 241 del 1990 sulla trasparenza e i procedimenti amministrativi, l'accesso a tale documentazione, ma il ministero non aveva dato loro alcuna risposta e si era così formato il cosiddetto silenzio – rifiuto. … È stato necessario adire la magistratura, la quale ha comunque severamente stigmatizzato il comportamento omissivo del ministero, rilevando che, «a quasi vent'anni dall'entrata in vigore delle norme sull'accesso di cui alla legge n. 241, il silenzio-rifiuto opposto dall'amministrazione sulla determinazione dei posti complessivi messi a concorso appare improntato ad un ingiustificato ed ingiustificabile ostruzionismo».
(Fonte: Mario D’adamo, ItaliaOggi – 25/06/2013).
La legge 7 Agosto 1990, n. 241, ha introdotto il “diritto di accesso” ai documenti della P. A., che consiste sia nel prendere direttamente visione degli atti, sia nell’ottenerne copia. Se nel passato i cittadini trovavano proprio nella P. A. l’ostacolo principale alla trasparenza della documentazione amministrativa, adesso la realtà è profondamente cambiata perché quasi tutta la documentazione amministrativa, salvo pochi casi indicati specificatamente, rientra nel diritto di accesso. Il tradizionale segreto dell’atto amministrativo è, così, superato a meno che non sia espressamente previsto dalla legge. La P.A. deve pronunciarsi sull’istanza, accogliendola, rigettandola o differendo la consegna degli atti richiesti; nel caso di illegittimo diniego il richiedente può adire la competente autorità amministrativa. E i dd.ss. ne sanno qualcosa, dovendo fare fronte alle legittime richieste in tal senso provenienti da alunni, genitori, insegnanti, associazioni sindacali, aspiranti a inserimento in graduatorie, ecc… Il MIUR prenda esempio dalle scuole autonome che, oltretutto, il dovere di “trasparenza” (accesso regolato degli utenti agli atti che li riguardano, e controllo della legittimità) lo esplicitano nella Carta dei servizi, a norma di legge (Schema generale di riferimento della Carta dei servizi scolastici - Decreto Presidente Consiglio dei Ministri 7 luglio 1995, f.to D’Alema).
 

° Qual è, nella visione della Ministro Carrozza, la funzione dei docenti.
I docenti espletano, oltre che compiti di insegnamento, funzioni educative generali. Sono queste le indicazioni che si traggono dalla dichiarazione resa dalla Ministro presentando le linee programmatiche alle commissioni VII di Camera e Senato.

La società assegna alla scuola funzioni educative generali chiedendo di: - accompagnare le nuove generazioni nella “fatica di crescere”; - di guidarli “verso modelli di comportamento costruttivi”; - di aiutarli ad acquisire la capacità di valutare le proprie caratteristiche (punti di forza e debolezze) ai fini dell’orientamento; - di gestire i “comportamenti distruttivi e auto-distruttivi” di adolescenti e giovani (pensiamo, minimizzando, a scuola, i fattori ansiogeni e stressori); - di sostenerli nelle “molte fragilità”, favorendone l’autostima mediante “la costruzione di opportunità per ciascuno”. Questa chiamata alla Scuola perché affianchi l’azione educativa delle famiglie e delle comunità si fa oggi più urgente – rileva la Ministro – perché ““il paesaggio educativo è diventato estremamente complesso. Le funzioni educative sono meno definite di quando è sorta la scuola pubblica. In Particolare, vi è un’attenuazione della capacità adulta di presidio delle regole e del senso del limite e sono così diventati più faticosi i processi di identificazione e di differenziazione da parte di chi cresce e anche i compiti della scuola in quanto luogo dei diritti di ognuno e delle regole condivise. Sono anche mutate le forme della socialità spontanea, dello stare insieme e crescere tra bambini e ragazzi. La scuola è perciò investita da una domanda che comprende insieme l’apprendimento e il ‘saper stare al mondo’.” La Carrozza è dunque sensibile a che le scuole assolvano “ad una domanda complessa e diffusa di educazione, che arriva dai ragazzi stessi, dalla società, dai genitori”, e auspica che lo facciano secondo una dimensione di “condivisione educativa, fondata sul rispetto dei diversi ruoli tra scuola e famiglie”. Della mission culturale della Scuola, nulla nelle parole della Carrozza ma molto nelle sue attese (almeno, così speriamo; solo che non parlarne può avere conseguenze). Anzi, di un aspetto della mission culturale, la Ministro (da ingegnere, il secondo consecutivo alla direzione del MIUR) s’è ricordata; guarda caso, è la cultura tecnologica: “La scuola oggi deve anche confrontarsi con la pervasività delle tecnologie digitali e con il loro utilizzo corretto, e deve attrezzarsi per rispondere alle esigenze formative di generazioni di nativi digitali e di bambini che a causa delle loro condizioni di partenza possono essere marginalizzati alimentando il digital divide”. A scopo, continua la Ministro: “occorre avviare in collaborazione con la DG Connect (Directorate General for Communications Networks, Content and Technology) della Commissione europea e secondo le indicazioni del Consiglio europeo dell’istruzione un piano straordinario per la formazione dei docenti all’uso delle tecnologie. Occorre favorire, pur nel rispetto delle regole di concorrenza ed evidenza pubblica, la specializzazione di imprese italiane ed europee affinché la digitalizzazione delle scuole sia una occasione di sviluppo e crescita”. Preoccupazione legittima in ordine al digital divide che la Ministro condivide con tutti i ministri che la hanno preceduta, a cominciare da Luigi Berlinguer; le preoccupazione per altri divide restano implicite, date per scontate. La cosa non ci meraviglia: la formazione culturale degli ingegneri è, notoriamente, settoriale. Nell’audizione cui facciamo riferimento, la ministro Carrozza ha rivolto un sincero riconoscimento alla Scuola:
“Questo lavoro ulteriore e prezioso che accompagna i nostri bambini e ragazzi va riconosciuto dalla comunità nazionale”. Consequenziale la previsione di interventi, annunziati di tre tipi: “Tre le tipologie di azione che intendo perseguire : a) interventi di sistema (dove le priorità sono sicuramente costituite dall’edilizia scolastica e dallo sviluppo e sostegno all’autonomia delle scuole); b) interventi per il personale della scuola (con la valorizzazione delle professioni e con segnali di attenzione immediati per il precariato); c) interventi per gli studenti, garantendo apprendimenti di qualità per tutti e ognuno”. Interessante ma contraddittoria, quanto al primo punto, la previsione di un maggior sostegno finanziario all’autonomia scolastica, tramite il fondo per il funzionamento ordinario delle scuole e il ripristino del fondo per le attività aggiuntive del personale scolastico: “Le scuole dispongono di un budget per il loro funzionamento ordinario molto ridotto, in media di 8 €/alunno…; intendo proporre di portare gradualmente nel corso del prossimo triennio la quota ad alunno da 8 a 20-25 € utilizzando a questo scopo anche le economie derivanti dai nuovi appalti per il servizio di pulizia delle scuole”. Perché contraddittoria, la previsione ? Perché la ministro ha poi deciso che le economie da realizzarsi sulla pulizia delle scuole (tanto… sunnu nsgrasciati !) serviranno per 3mila assunzioni negli atenei. Il richiamo della foresta. Un classico Salgari/Carrozza.
 

° Nuove prospettive sull’insegnamento delle materie classiche nelle scuole
E’ il tema della Summer school, 28/30 agosto 2013, a Certosa di Pontignano (Siena)

L’organizza la Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l’Autonomia Scolastica, in collaborazione con il Centro Interdipartimentale di Studi Antropologici sulla Cultura Antica (AMA) dell’Università di Siena. L’obiettivo della Summer School è quello di fornire una adeguata competenza metodologica sui nuovi approcci allo studio e alla trasmissione della cultura greca e romana, in una prospettiva antropologica. La tre giorni di lezioni, lavori di gruppo e workshop, vedrà la partecipazione di 60 docenti provenienti dalla scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. Le richieste di partecipazione devono pervenire entro e non oltre il 12 luglio 2013. Il bando, su: http://www3.unisi.it/ricerca/centri/cisaca/index.html.
INFO: Dr.ssa Edvige Mastantuono MIUR - Dipartimento Istruzione Direzione Ordinamenti scolastici Tel. 06.58492647/2080/2641 - Fax 0658493945 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

° Olimpiadi Internazionali di Informatica 2013, a Brisbane, in Australia (6 - 13 luglio)
Sono promosse dall’UNESCO. L’edizione del 2013 di Brisbane è organizzata dalla Università del Queensland in collaborazione con l’Australian Mathematics Trust. Vi parteciperanno studenti di 86 nazioni.

L’Italia sarà rappresentata da quattro studenti delle quinte classi di quattro licei scientifici romani e bolognesi, e da uno studente del liceo scientifico di Udine. La squadra è stata selezionata dalla D.G. per gli ordinamenti Scolastici e per l’autonomia Scolastica, d’intesa con l’Associazione italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico. Le gare delle Olimpiadi Internazionali di Informatica si svolgono in due giornate e sono affrontate singolarmente da ogni componente della squadra. La competizione prevede la soluzione di problemi complessi, creando un algoritmo in grado di risolverli tramite un programma informatico in linguaggio Pascal, C o C++. Sono richieste capacità che normalmente non vengono acquisite nel solo percorso scolastico e sono sviluppate nei ragazzi con impegno personale, sostegno dei loro insegnanti e con la guida dell’allenatore prof. Luigi Laura, dell’Università la Sapienza di Roma e di tutor laureati (ricercatori ex partecipanti alle Olimpiadi).

° Come la Ministro Carrozza guarda alla situazione dei docenti precari
Non intravediamo, rispetto alla linea del precedente ministro, una differente attenzione al problema del precariato.

Nella dichiarazione programmatica resa il 6 giugno scorso dalla Ministro alle commissioni riunite di Camera e Senato, la questione dell’assorbimento del precariato ha riguardato esclusivamente le cattedre per il Sostegno, per le quali il MIUR sente il fiato della magistratura sul collo, non potendo non ottemperare alle sentenze favorevoli alle famiglie di studenti in situazione di handicap che hanno ottenuto integrazioni delle ore di Sostegno. Per il resto, in particolare, sulle Graduatorie a esaurimento, non riusciamo a vedere quali siano i “segnali di attenzione immediati per il precariato” preannunciati dalla Ministro. Di certo non è un segnale di attenzione il piano triennale 2014/2017, del quale la Carrozza detto: “periodo che prevede 44 mila pensionamenti… Ci sarà il giusto equilibrio tra assorbimento del personale precario e concorso pubblico… Ho rispetto per Profumo e le sue scelte. Sul concorso pubblico ha avuto coraggio». (Fonte: larepubblica.it - 09/06/2013). Non vediamo quale segnale di attenzione ci sia in questa dichiarazione, rispetto ai segnali che mandava Pro–fumo dando ora un colpo al cerchio (promettendo l’“organico funzionale all’autonomia”), ora alla botte (facendosi scudo dei vincoli posti dall’art.64 della legge 6.8.2008 n.133). Non vediamo la novità: le immissioni in ruolo prospettate dalla Carrozza sarebbero in numero corrispondente al turn-over: circa 15mila assunzioni per ciascuno dei 3 anni, assunzioni da effettuare attingendo “con il giusto equilibrio” alle G.E e alle graduatorie concorsuali (un 50% per ciascuna ?). La vera svolta sarebbe la generalizzazione dell’organico funzionale, con decine di migliaia di contratti a t.i., da finanziare con gli ingenti risparmi che l’erario realizzerebbe su varie voci: I contratti a t.d. per supplenze lunghe (superano le 100 mila); la disponibilità di personale aggiuntivo con il quale le scuole gestirebbero i progetti e la flessibilità didattica; la disponibilità di personale per fare fronte ai discostamenti nel numero dei docenti che si registrano, a settembre, rispetto alle previsioni dell’organico di diritto, per via delle variazioni di alunni in seguito alle iscrizioni. Per non dire dei soldi che l’erario risparmierebbe di spese legali e di indennizzi a quei precari che appellandosi alla legislazione comunitaria sui contratti a t.d. trascinano il MIUR dinanzi ai giudici amministrativi e del lavoro.

 

° Le tracce per l’Italiano all’esame di Stato segnalano una distanza tra MIUR e scuole
Noi, come tutti, auspichiamo che la Scuola secondaria di secondo grado metta gli studenti in condizione di osservare e comprendere il proprio tempo, ma il Ministero, con l’esame di Stato, deve valutare (e certificare) quanto gli studenti hanno appreso; sembra invece che voglia dare indicazioni su curricoli scolastici e obiettivi educativi.

Così facendo, non fa certo un servizio alle scuole che, al contrario, in virtù dell’autonomia di cui sono titolari, dovrebbero contare qualcosa. L’impressione è che nelle cose della Scuola, come in tutti i settori nei quali non prende ordini dai “poteri forti”, la classe dirigente se ne stia nella turris eburnea mentre la quotidianità procede per proprio conto. E’ urgente che il MIUR si raccordi con le Scuole, e ne accolga le scelte; forse è il momento di considerare se, a 13 anni dall’introduzione dell’autonomia scolastica – che alla quota nazionale del curricolo ha affiancato le quote locali – le tracce delle prove d’esame debbano ancora essere predisposte dal MIUR. Intanto, l’Ufficio Stampa del Ministero ha comunicato le scelte dei candidati (percentuali tra le tracce di prima prova scritta; indagine campionaria su 461 scuole): l’orientamento maggioritario è stato per la tipologia B (oltre il 70% ha scelto saggio breve/articolo di giornale); e ciò segnala il declino, nella scuola, dell’esercizio di composizione del tema: si teme il foglio da vergare senza altro supporto che il bagaglio delle conoscenze personali: solo un candidato su 100 ha scelto il tema di argomento storico, e 11 su 100 quello di ordine generale. Non ci saremmo aspettati che oltre un candidato su cinque scegliesse la, alquanto specialistica, traccia tecnico-scientifica (“La ricerca scommette sul cervello"): sarà stata, in parte, una scelta per esclusione. Oltre il 15% dei candidati ha scelto di effettuare l’analisi del brano di Claudio Magris, introduttivo a “L’infinito viaggiare”. Incide meno la scelta della prova B di argomento storico politico (“Gli omicidi politici" - 14,0%). La débacle della propensione per argomenti storico-politici è evidente nella percentuale di cui si è detto in tema di Paesi emergenti: Brasile e compagnia bella. Questa tendenza, cari colleghi di Storia, è ben nota, da anni. Che famo ?

° Fondi per i libri di testo in favore degli alunni che adempiono all'obbligo scolastico
Il sito del MIUR riporta la tabella allegata al Decreto direttoriale n.35/I, e la tabella allegata al D.D. n.36/I. I due decreti sono stati emanati dalla D.G. per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione, lo scorso 19 giugno 2013.

La prima tabella riguarda il riparto regionale fondi per alunni che adempiono all'obbligo scolastico, secondo la distribuzione alunni meno abbienti stimata sulla percentuale delle famiglie con reddito disponibile netto (inclusi i fitti figurativi) inferiore a € 15.493,71. La seconda, il riparto per le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e Bolzano dei fondi destinati a borse di studio per alunni nell'adempimento dell'obbligo scolastico e successiva frequenza della scuola secondaria, secondo la distribuzione degli alunni meno abbienti stimata sulla base della percentuale delle famiglie con reddito disponibile netto (inclusi i fitti figurativi) inferiore a € 15.493,71.

° Viene dalle commissioni parlamentari un’altra prova dell’insipienza dei politici
Caduta tegole. Al personale della Scuola si sconsiglia di passare nei pressi dei palazzi del Potere

Ieri abbiamo dato notizia dell’idea geniale della Ministro di girare alle università i soldi destinati alla pulizia delle scuole; ora arriva la notizia che le Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro danno ragione al Governo: può ri-bloccare i contratti e gli stipendi nella Pubblica Amministrazione. Riportiamo da La tecnica della scuola: “Un'altra fumata bianca a favore del prolungamento del blocco dei contratti e delle retribuzioni dei dipendenti pubblici fino a tutto il 2014. Stavolta a formularla sono state le Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro della Camera, che il 19 giugno hanno espresso parere favorevole all'ulteriore blocco dei contratti e delle retribuzioni dei dipendenti pubblici”. (Fonte: La Tecnica della Scuola - 20/06/2013)
Rileviamo, innanzitutto, che il Governo Letta che vuole prorogare un blocco contrattuale ormai pluriennale, non ritiene invece urgente bloccare i “rimborsi elettorali”: il tempo c’è, e anche ha trovato ancora una volta il modo per finanziare i partiti, lo vogliano o no, i cittadini. Il presidente Letta apra gli occhi sul baratro sul quale la classe politica passeggia, e focalizzi le vere urgenze: - apra subito le trattative per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. I giovani dell’ANIEF passeranno questa estate 2013, come le precedenti, ad incalzare il Governo.

° I numeri dell’esame di Stato conclusivo dei corsi di istruzione secondaria di II grado
Li ha forniti l’Ufficio Stampa del Ministero

- Commissioni: 12.244 (ciascuna formata con un presidente, tre membri esterni e tre interni), così distribuite: Piemonte 741; Valle d’Aosta 22; Lombardia 1615; Trentino Alto Adige 223; Veneto 881; Friuli Venezia Giulia 236; Liguria 263; Emilia Romagna 711; Toscana 662; Umbria 171; Marche 318; Lazio 1189; Abruzzo 298; Molise 75; Campania 1598; Puglia 966; Basilicata 156; Calabria 516; Sicilia 1246; Sardegna 357.
- Studenti: 491.491 (se non è un refuso, è un numero intrigante), 468.915 dei quali gli interni e 22.576 gli esterni. I candidati nelle scuole statali sono 441.287, nelle paritarie 50.204.
Oggi, così le materie della seconda prova per ciascun indirizzo: Liceo classico: Latino; Liceo scientifico: Matematica; Liceo linguistico: Lingua straniera; Liceo pedagogico: Pedagogia; Liceo artistico: Disegno geometrico, Prospettiva, Architettura. Per gli Istituti tecnici e professionali, il MIUR ha scelto materie caratterizzanti i diversi indirizzi di studio, tecnico-pratico-laboratoriali.

° Il decreto del fare
“Del fare” sempre la stessa cosa: Tagliare i finanziamenti al personale scolastico
Il primo atto finanziario della ministro Carrozza: le università assumeranno 3000 unità tra docenti e ricercatori con i soldi da economizzare dalle pulizie a scuola (75 milioni nei prossimi due anni). Si stornano fondi per gli appalti delle pulizie, e servono ad assumere 3000 unità di personale universitario; - se ne inferisce che le scuole saranno più sporche, o che il personale di servizio nelle scuole dovrà lavorare di più, a parità di salario. Poiché la Ministro è disposta a una paradossale manovra all’interno del dicastero (comprende Scuola, Università, Ricerca) proponiamo la soluzione paradossalmente consequenziale che chiude il cerchio: si obblighino gli atenei a fornire alle scuole personale idoneo ad assicurare il livello dovuto di pulizia, tenendo presente che il taglio di finanziamenti, preventivato dal governo nel Decreto “del fare” (art.54 comma 5) per decurtare servizi esternalizzati di pulizia, ammonterebbe al totale di spesa per 11mila addetti.
Lo abbiamo scritto ieri: “Poiché la spesa per le assunzioni - 25 mln nel 2014; 49,8 mln nel 2015 - sarà coperta con il taglio delle spese di esternalizzazione dei servizi per le scuole, costatiamo che i risparmi della scuola non verranno spesi nella Scuola”. La Ministro esordisce con un provvedimento nel segno della continuità con il sorridente ministro Profumo. Se il buon giorno si vede dal mattino, alla Scuola toccherà un altro giro tremendo, in attesa che le decisioni di politica scolastica le possa prendere chi nella Scuola ci abbia lavorato. Considerando la quantità di denaro che gli atenei ricavano dai corsi di specializzazione e di formazione del personale scolastico, viene da pensare che la nomina dei ministri per il dicastero di Viale Trastevere segua una via obbligata. E, tuttavia, c’è una buona nuova, per gli studenti, il Governo Letta avrebbe in cantiere di istituire un migliaio di «borse di mobilità». Verrebbero assegnate a studenti con i curricula scolastici eccellenti che intendano frequentare l’università lontano da casa; sarebbero a disposizione 5 milioni per gli anni 2013 e 2014, e 7 per il 2015; le borse saranno ripartite su base regionale, con decreto ministeriale.

° Come la Ministro Carrozza intende potenziare l’offerta formativa per i bambini
Riportiamo quanto ha dichiarato davanti alle commissioni riunite di Camera e Senato, lo scorso 6 giugno, in sede di presentazione delle linee di indirizzo programmatiche.

Aumento del tempo scuola e potenziamento della scuola dell’infanzia e delle sezioni primavera.
“a. Rafforzare e consolidare gli stanziamenti per l’apertura delle sezioni Primavera attualmente fissati in 12 milioni annui per il triennio 2013, 2014 e 2015. Proporrò di portare tale stanziamento a 20 milioni annui a decorrere dal 2015.
b. Estendere le classi di tempo pieno laddove da più tempo la domanda è rimasta insoddisfatta…. Ovviamente il pomeriggio non deve essere la replica delle lezioni della mattina,… per sperimentare metodologie didattiche innovative.
c. Sostenere l’apertura dei servizi di mensa e doposcuola come strumento di supporto al successo formativo e di contrasto alla povertà e all’esclusione nelle aree difficili, come da accordi intercorsi tra il MIUR e il Ministero della Coesione Territoriale”.

° Sospeso il concorso “Dammi Spazio, Giovani, Presente e Volontariato”, ed. 2012
La valutazione degli elaborati pervenuti è stata sospesa, per l’entità modesta delle adesioni.

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.