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La Ministro rassicura in merito al numero degli insegnanti di sostegno
Riportiamo un passo della dichiarazione della ministro Carrozza alle Commissioni Cultura del Senato e della Camera dei deputati (27 giugno 2013).

“Sono esattamente 101.272 gli insegnanti impiegati in attività di sostegno nell’a.s. 2012/2013, a fronte di 98.083 nell’anno precedente. Dei suddetti 101.272 posti, 63.348 sono posti in organico di diritto, a fronte di 37.924 posti in organico di fatto. La volontà manifestata di condurre a organico di diritto 27.000 docenti di sostegno, rappresenta un’impronta tangibile della volontà di “dare segnali immediati di attenzione al precariato,” specie quello coinvolto nel lavoro con una fascia della popolazione scolastica che necessita di continuità nel percorso didattico e relazionale. L’incremento dei posti di sostegno in organico di diritto (da 63.348 a 90.000) non implica assolutamente una diminuzione complessiva del numero degli insegnanti di sostegno, ma ne stabilizza la posizione ampliando l’organico di diritto del sostegno (portandolo da un ormai inattuale 64% al 90%). Resta inalterato che le ulteriori esigenze saranno coperte con il cd. organico di fatto. Il costo dell’operazione è circa 97 milioni di euro”.
Queste sono parole inequivocabili; non quelle della precedente dichiarazione che aveva indotto a temere che il MIUR volesse ridurre il numero complessivo dei docenti di Sostegno. Dobbiamo ritenere, quindi, che l’equivoco sia nato dalla forma espressiva inadeguata della prima dichiarazione. A pensare male… dovremmo, invece, sospettare che il Miur avesse voluto lanciare un ballon d'essai per sondare le reazioni delle famiglie e dei docenti. Il punto è che, al di là delle intenzioni della Ministro, resta la eventualità dei diktat del Tesoro, come ai tempi del tandem Gelmini/Profumo. Allora furono le sentenze dei magistrati amministrativi a dilatare l’organico di fatto del Sostegno, di molte centinaia di cattedre; lo stesso potrebbe accadere in futuro. E’ per prevenire questo “pericolo” (pericolo per l’Erario) che saggiamente la Ministro decide di stabilizzare i ruoli del Sostegno. Per stabilizzare gli altri precari che ne hanno diritto, il MIUR evidentemente attende le scoppole della magistratura amministrativa e del lavoro. Né, in merito, l’ANIEF allenterà la presa; questa è ormai una nostra battaglia, al punto che il presidente Pacifico ha sollecitato Bruxelles a intervenire: in materia di reiterazione dei contratti a t.d. nella Scuola, lo Stato italiano non applica la direttiva 1999/70/CE (relativa all'accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato); così, è già soggetto a due procedure di infrazione (la n.2010/2045, e la n.2010/2124) per violazione del Diritto dell’Unione, e alla procedura di messa in mora complementare ai sensi dell’art. 258 del TFUE (Trattato di funzionamento dell’Unione Europea). Se i nostri responsabili delle decisioni in materia di Scuola hanno scarsa considerazione, come ripetutamente hanno lasciato capire, dei precari della scuola, saranno i magistrati e i decisori delle politiche UE a tutelarne i diritti.

Assunzioni con contratto a t.i. nella scuola, dal 2000 ad oggi
Riportiamo le cifre di fonte ministeriale, e segnaliamo i ministri in carica nei diversi anni. Per l’anno prossimo, a fine agosto saranno assunti 12mila docenti e 3 mila ATA

Docenti ed educatori. Nel biennio 2000/2002 il Ministro DeMauro e la Ministro Moratti hanno disposto 62.500 assunzioni complessivamente. Nei due anni successivi, la Moratti non ha autorizzato alcuna assunzione; per l’a.s. 2004-2005 ha invece autorizzato 12.500 assunzioni di docenti, più 9229 di docenti di Religione cattolica. La quota maggiore di assunzioni, la Moratti ha autorizzato per l’a.s. 2005-2006: nel 35.000 insegnanti, più 3077 docenti di Religione cattolica. Nell’a.s. 2006-2007, 20.000 insegnanti sono stati assunti dal Ministro Fioroni che nel successivo a.s. 2007-2008 ne ha assunti ben 50.000, più 3060 docenti di Religione cattolica. Nei quattro anni in cui ha guidato il MIUR, la Gelmini ha disposto le seguenti assunzioni: a.s. 2008-2009, 25.000 docenti; a.s. 2009-2010, 8000 docenti; a.s. 2010- 2011, 10000 docenti; a.s. 2011-2012, 30.300 docenti, di cui 10.000 con nomina dal 2010-2011 (per effetto del trionfo ANIEF nei tribunali e alla Corte Costituzionale, in merito alla questione nota come “pettine/coda”). Per l’a.s. 2012-2013, il ministro Profumo ha autorizzato 21.122 assunzioni di insegnanti. Totale: 294.422 docenti delle diverse materie, e 15.366 docenti Religione cattolica.
Personale non docente. 8,997 ATA nel primo biennio. Nell’a.s. 2004-2005, 2.500 ATA. Nell’a.s. 2005-2006, 5.000 ATA. Nell’a.s. 2006-2007, 3.500 ATA. Nell’a.s. 2007-2008, 10.000 ATA. Nell’a.s. 2008-2009, 7.000 ATA. Nell’a.s. 2009-2010, 8.000 ATA. Nell’a.s. 2010-2011, 6.500 ATA. Nell’a.s. 2011-2012, 36.000 ATA (ultime nomine; nessuna è stata fatta nell’a.s. in corso). In totale, sono stati assunti a t.i. 87.497 unità di personale ATA.

Quali opportunità per il MIUR, dal d.l.n. 69/2013 (c.d. “Decreto legge del Fare”)
Riportiamo un passo della dichiarazione della ministro Carrozza alle Commissioni Cultura di Senato e Camera (27 giugno 2013). Attenzione maggiore per gli atenei.

“1) Il finanziamento straordinario di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2014 al 2016, nell’ambito degli investimenti immobiliari INAIL (art. 18, comma 8): Proporrò che le risorse siano destinate prevalentemente alla messa in sicurezza degli edifici…. 2) Una serie di interventi diretti allo sviluppo del sistema paese mediante: - il rafforzamento della ricerca fondamentale nelle università e negli enti pubblici di ricerca; - la creazione e lo sviluppo di start-up innovative e spin-off universitari; - la valorizzazione dei progetti di social innovation per giovani al di sotto dei 30 anni orientati al mercato e alla soluzione di problematiche sociali; - lo sviluppo di capitale di rischio e crowdfunding; - il potenziamento del rapporto tra la ricerca pubblica e le imprese, attraverso l’incentivo alla partecipazione del mondo industriale al finanziamento dei corsi di dottorato e assegni di ricerca post-doc; - il potenziamento infrastrutturale delle università e degli enti pubblici di ricerca, in linea con programma Horizon 2020; - il sostegno agli investimenti in ricerca delle piccole e medie imprese….; - la valorizzazione di grandi progetti/programmi a medio-lungo termine di partenariato tra imprese e mondo pubblico della ricerca…; - l’incentivazione dei ricercatori che risultino vincitori di grant europei o di progetti a carico dei fondi PRIN o FIRB; - il sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese che partecipano a bandi europei di ricerca (art. 57) 3) l’incremento delle facoltà assunzionali delle Università e degli Enti di Ricerca per l’anno 2014, da 20% rispetto al numero e alla spesa corrispondente al personale cessato al 50% (art. 58); 4) Il finanziamento (5 Milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015) di “borse di mobilità”, da destinare a studenti che abbiano conseguito risultati scolastici eccellenti e che intendono iscriversi al primo anno di corsi universitari presso università site in regioni diverse da quelle di residenza (art. 59); 5) La semplificazione del sistema di finanziamento delle università e delle procedure di attribuzione delle risorse. A tal fine si sono unificati in unico fondo le risorse attualmente destinate al finanziamento ordinario delle università (FFO) alla programmazione triennale del sistema, ai dottorati, e agli assegni di ricerca; 6) la sottoposizione all’ANVUR della valutazione dei servizi amministrativi delle università e degli enti di ricerca al fine di semplificare, nel rispetto dei principi generali di cui al d.lgs. n.150/2009 e dei poteri di indirizzo della Civit, il sistema di valutazione attualmente in vigore (art. 60)”.

Quanti sono i lavoratori in possesso del diploma di scuola secondaria di primo grado
Gli incentivi alle assunzioni avvantaggiano chi ha un basso titolo di studio.

“I lavoratori con il diploma di scuola media, nel 2010 erano il 35,8% degli occupati in Italia, il 22% nell'Europa a 27, in Germania il 13,5%.... Il 37% degli occupati italiani classificati come «manager» aveva tutt'al più la scuola dell'obbligo, contro il 19% della media europea. In Germania…, i manager con livello di studi analogo arrivano al 7%. Nello stesso anno l'Italia era agli ultimi posti per la quota di laureati sia per gli adulti d'età 55-64 anni sia per i giovani di 25-34 anni (21% contro il 38%). … C'è poi l'arretratezza della pubblica amministrazione e il minore assorbimento di laureati dovuto al blocco delle assunzioni. Un quadro generale che forse avrebbe richiesto una maggiore attenzione, nella scelta degli interventi, per misure in grado di promuovere la valorizzazione del capitale umano e della conoscenza”.
(Fonte: Andrea Cammelli, intervistato da il Manifesto – 29/06/2013 -

Registrato, alla Corte dei Conti, il testo sui TFA “speciali”
Imminente la pubblicazione in G.U. Domani il MIUR lo renderà noto ai sindacati. Ai corsi sarebbero interessati 75 mila precari di vecchia generazione.

La Tecnica della Scuola anticipa che il testo sarebbe passato senza sostanziali novità rispetto all’originario, “uscito dalle commissioni parlamentari di competenza e poi da un editing finale compiuto dagli alti dirigenti del dicastero di viale Trastevere… non sarebbe stata introdotta l’estensione all’anno scolastico 2012/13 tra quelli utili ad arrivare ad almeno tre lunghe supplenze (di cui una sulla materia per la quale si chiede l’abilitazione): in questo caso, se si desse il via libera all'anno appena terminato, il numero dei partecipanti ai corsi potrebbe arrivare anche a 100mila unità”. (Fonte: latecnicadellascuola.it - 30/06/2013).
Per accedere ai Tfa speciali occorrono min. 540 giorni di servizio dall’a.s.1999/00 al 2011/12.

Aggiornamento delle G.E. del Personale docente ed educativo, triennio 2011/2014
Specifiche categorie di docenti possono essere interessate ad operazioni di carattere annuale di cui, facendo riferimento al D.M. 27 giugno 2013 n. 572, diamo l’elenco.

L’aggiornamento totale delle Graduatorie a Esaurimento riguarderà il 2014/2017; presentazione delle domande, entro le ore 14,00 del 17 luglio 2013.
- Scioglimento della riserva da parte degli aspiranti inclusi con riserva perché in attesa di conseguire il titolo abilitante, che conseguono l'abilitazione entro la scadenza della domanda;
- acquisizione titoli specializzazione Sostegno, nei riguardi di aspiranti già inclusi in graduatoria che conseguono il titolo di specializzazione entro la data di presentazione della domanda;
- presentazione titoli di riserva per benefici di cui alla Legge 12 marzo 1999, n.68 e succ. mod. ed integr., in applicazione del comma 2 quater dell'art. 14 della Legge 24 febbraio 2012 n. 14.
Diramando il decreto agli uffici periferici, la D.G. per il personale scolastico segnala due novità:
1)Sanatoria del contenzioso concernente il riconoscimento dei titoli abilitanti conseguiti in Paesi U.E. I docenti inseriti a pieno titolo nelle G.E. in quanto abilitati in altri Stati e che hanno il riconoscimento del titolo con D.M., possono ottenere la rivalutazione del titolo analogamente alle abilitazioni che in Italia comportano l'attribuzione di punteggio complessivo di 30 punti, per titoli conseguiti con percorsi formativi corrispondenti per durata e frequenza a quelli italiani;
2) Scioglimento della riserva da parte dei docenti di cui all'art. 15 comma 17, D.M. 10.09.2010 n. 249, iscritti in soprannumero ai percorsi di TFA al fine di completare il percorso intrapreso presso le soppresse SSIS e che conseguono l'abilitazione anche successivamente al termine di presentazione della domanda in ragione del ritardo con cui sono stati attivati alcuni corsi TFA. Possono sciogliere la riserva solo i docenti che erano iscritti, nell'a.a. 2007/08, alle SSIS, e che erano inseriti con riserva nelle G.E. alla data di pubblicazione definitiva, in applicazione dell'art. 5 bis L.169/2008 e del D.M. 8 aprile 2009 n. 42, concernente integrazione e aggiornamento graduatorie per il biennio 2009/2011. Non è consentito sciogliere la riserva ai docenti che fossero risultati idonei e in posizione utile nelle graduatorie per accedere al secondo biennio di specializzazione o ad uno o più semestri aggiuntivi al fine di conseguire la seconda abilitazione.
I requisiti debbono essere posseduti alla data di scadenza della presentazione della domanda, salvo quanto stabilito al punto 2. Le domande vanno presentate esclusivamente in modalità telematica nella sezione "Istanze on line" del sito internet del Ministero (www.istruzione.it).
Il D.M. 27 giugno 2013 n. 572 reca i seguenti allegati: Modello 1 – Modello scioglimento riserva e adeguamento del punteggio per i titoli UE Modello 2 – Modello iscrizione negli elenchi di sostegno Modello 3 – Modello richiesta beneficiari riserve Allegato 1 – Tabella di valutazione dei titoli di I e II fascia Allegato 2 – Tabella di valutazione dei titoli di III fascia Allegato 3 – Tabella di valutazione dei titoli di strumento musicale Allegato 4 - Codici Riserve Allegato 5 – D.M. 44 del 12 maggio 2011 Allegato 6 – D.M. 53 del 14 giugno 2012

Congresso: Manipolazioni, Abusi e Vessazioni nei Gruppi
Si terrà a Trieste, nei giorni 4 – 6 luglio 2013

L’organizza l’International Cultic Studies Association, insieme a SOS-Abusi Psicologici, Exit S.C.S. Onlus, Info-Secte/Info-Cult. I lavori sono rivolti a categorie diverse: psicologi, psichiatri, pedagogisti, avvocati, assistenti sociali, educatori, mediatori, personale delle forze dell’ordine, ricercatori, famiglie, membri di associazioni assistenziali, sacerdoti. Sono previste 6 sessioni in contemporanea: quattro in lingua inglese e due in lingua italiana. Info: http://italia.icsa.name/

"Idoneo non benificiario"
E’ la beffarda locuzione burocratica che designa gli studenti utilmente collocati in graduatoria e ai quali però non si assegna la borsa di studio cui hanno diritto

Nell’a.s. 2010/11, in Italia, circa 45mila studenti universitari si sono trovati in questa condizione, sui 181mila aventi diritto. Ciò significa che ha fruito della borsa di studio il 7% degli studenti, per complessivi 258 milioni di euro (negli ultimi cinque anni, lo stanziamento è sceso dell’11,2%). Comparativamente, stanno meglio di studenti di altri Paesi europei: in Francia, uno studente su quattro beneficia di borsa (1,6 miliardi, lo stanziamento); in Germania, quasi uno su tre (2 miliardi, lo stanziamento); in Spagna, il 18% degli studenti ottiene un sostegno (stanziamento di 943 milioni di euro). L’art.59 del decreto legge n. 69/2013 (cd. “Decreto legge del Fare”) aggiunge 5 milioni per le nostre matricole universitarie. Potranno beneficiarne 1000 studenti distintisi alla maturità e che vogliano frequentare un ateneo non della propria regione di residenza; ciò in ossequio al criterio della “mobilità”, raccomandato dalla U.E., nell’uso dei propri fondi. (Fonte: A. Camplone - Il Messaggero – 28.06.2013)

° Come la Ministro progetta di articolare la carriera dei docenti
La Ministro intende collegare la carriera degli insegnanti anche alla valutazione del loro lavoro; lo si desume dalla presentazione delle linee programmatiche. “Si tratta – ha detto - di passare da una scuola che dichiara il proprio operato attraverso il POF, cioè una dichiarazione di intenti relativa ad attività e progetti, a una scuola che renda noti obiettivi e priorità, i risultati raggiunti rispetto al punto di partenza, e li verifichi attraverso un sistema di valutazione esterna accanto a percorsi di autovalutazione.

La Carrozza ha affrontato questo argomento al secondo punto (“Interventi per il personale della scuola, con la valorizzazione delle professioni e con segnali di attenzione immediati per il precariato”) della dichiarazione resa dinanzi alle commissioni VII riunite di Camera e Senato, lo scorso 6 giugno. Ai fini della carriera retributiva degli insegnanti, l’intenzione sarebbe di verificare, innanzi tutto, l’adempimento dei doveri contrattuali, e poi di valutare i titoli culturali e professionali, le mansioni organizzative espletate, le funzioni di sistema esercitate e quelle di coordinamento didattico. Riportiamo: Per quanto attiene la seconda tipologia di interventi, relativi al personale scolastico e ai precari, ritengo sia necessario avere come priorità la valorizzazione della professione docente e del personale scolastico tutto. Vanno introdotte nuove modalità di sviluppo di carriera dei docenti, con l’avvio di un sistema di valutazione delle prestazioni professionali collegato ad una progressione di carriera, svincolata dalla mera anzianità di servizio… costruendo un vero e proprio “cursus professionale” basato sul merito… Già da subito, le posizioni organizzative e le figure di sistema potrebbero essere valorizzate, in misura da stabilire, nelle procedure di selezione dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi (dal minimo riconoscimento in termini di punteggio aggiuntivo nella valutazione dei titoli ad un riconoscimento più sostanziale in termini di riconoscimento dei predetti servizi quali titoli di accesso, uniti ai requisiti minimi di legge quali il possesso di laurea ed il servizio prestato nei ruoli della scuola). Successivamente, in fase di predisposizione dell’atto di indirizzo per la prossima stipula del contratto nazionale di lavoro si potrà prevedere, tra l’altro, a: – un incremento della retribuzione base del personale scolastico, nell’ambito delle compatibilità finanziarie che il Governo indicherà, che valorizzi la capacità innovativa dei singoli e di lavorare in team; b – un chiaro riconoscimento economico delle posizioni organizzative particolari della scuola, tanto nei riguardi del personale docente ed educativo che di quello amministrativo, tecnico e ausiliario; c – un altrettanto chiaro e palese riconoscimento tanto delle posizioni organizzative che di tutte le figure di supporto alla attività didattica (che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento ed alla radicalizzazione dell’istruzione sul territorio) in sede di progressione di carriera…. Inoltre, per scuole di qualità servono docenti ben selezionati e dirigenti scolastici di alto profilo ed ispettori (dirigenti tecnici) competenti e imparziali per assicurare una sapiente valutazione e un idoneo accompagnamento alla crescita delle scuole. Per questa ragione, intendo avviare una riflessione per il nuovo reclutamento dei dirigenti scolastici e dei docenti (non tralasciando il TFA). Su questo tema, vorrei arrivare ad un incontro specifico con Voi dopo un confronto con il mondo della scuola ed una riflessione approfondita sul tema. In tale confronto, dovrà anche essere valutata la possibilità, in un contesto autonomistico come quello della scuola, di una dotazione ordinaria di dirigenti tecnici con un profilo professionale non solo centrato sulla competenza giuridica e contabile ma anche, e soprattutto, sulle competenze organizzative e sulla capacità di governo delle comunità complesse, integrando il relativo organico.

° Negativi i dati OCSE sull’Istruzione scolastica e sull’istruzione terziaria in Italia
Si evincono da un recente rapporto sui 34 Paesi avanzati che aderiscono all`Ocse

- Finanziamenti all’istruzione nel periodo 2008/2010 al 4,7% del PIL (in basso alla classifica);
- Corpo docenti con l’età media più alta e la retribuzione più bassa tra tutti i Paesi OCSE (nessun aumento contrattuale, dal 2009);
- Giovani che non studiano né lavorano, in percentuale del 23%, tra le maggiori dell’area Ocse;
- Laureati (dato del 2012) in percentuale del 13,8%, la seconda più bassa, dopo la Romania; Svezia, Regno Unito e Finlandia fanno segnare percentuali tre volte superiori;
- Percentuale al 54%, di coloro che nel 2012 non hanno letto neanche un libro.
(Fonte: La Tecnica della Scuola, 25/06/2013)

° Il finanziamento per la manutenzione degli edifici scolastici e per la costruzione di nuovi edifici scolastici.
Riportiamo, dalle linee programmatiche esposte dalla Ministro Carrozza alle commissioni VII di Camera e Senato.
“… Dobbiamo essere certi che i nostri studenti siano accolti ogni giorno in edifici ben organizzati, ma – consentitemi - soprattutto sicuri. Questo vuol dire impegnarsi nella manutenzione ordinaria e straordinaria dei circa 43.000 edifici scolastici, nonché nella costruzione di nuove scuole per sostituire quelle più vecchie o irrecuperabili. Quanto alla costruzione di nuove scuole, dovremo valutare l’esito della prima sperimentazione dei fondi immobiliari utilizzati a tal fine. … Una recente legge (articolo 11, del decreto legge n. 179/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 221/2012) ha istituito presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca il Fondo Unico per l’edilizia scolastica; prevedendo espressamente che “tutte le risorse iscritte nel bilancio dello Stato comunque destinate a finanziare interventi di edilizia scolastica” confluiscano nel già citato Fondo…. Tali risorse, attraverso un ruolo di programmazione delle Regioni, devono essere trasferite a Province e Comuni, che, come proprietari degli edifici, potranno procedere alla realizzazione degli interventi. E’ utile anche sottolineare che il Fondo unico garantisce una maggiore efficacia nelle procedure di monitoraggio degli interventi in corso e di valutare i tempi e i metodi di realizzazione. A tal fine, d’intesa con il Ministero dell’economia, va studiato un meccanismo che consenta agli enti locali di poter spendere, derogando - per queste spese – ai vincoli di finanza pubblica. Credo, però, che la situazione dell’edilizia scolastica abbia bisogno di uno sforzo straordinario. A tal fine, posso annunciare che stiamo per avviare un approfondimento con importanti istituzioni finanziarie internazionali (la Banca Europea per gli Investimenti e la Banca di Sviluppo del Consiglio di Europa) per verificare la possibilità di un intervento straordinario di queste due istituzioni….”.

° Sarà evitata forse l’applicazione del meschino provvedimento (2012) sugli “inidonei”
Due disegni di legge presentati dai senatori F. Puglisi e altri (Pd), e da Giamarco Centinaio (LN-Aut) chiedono l'abrogazione del passaggio coatto nei ruoli ATA. Secondo l'ultima rilevazione Miur, datata 11 marzo 2013, sarebbero 3.084 i docenti inidonei, 460 i docenti tecnico-pratici titolari sulla C999 e 28 quelli titolari sulla C555.
“Una richiesta che in sede di esame dei due disegni di legge in Commissione Cultura del Senato sembra avere trovato il consenso quasi unanime dei rappresentanti delle forze politiche rappresentate. Un consenso propedeutico all'esame dei due disegni di legge unificati non più in sede referente, come sta attualmente avvenendo, ma in sede deliberante”. Il trasferimento coatto è un provvedimento targato Monti (uno psicanalista schiffaratu dovrebbe andare alla ricerca, nell’infanzia di Monti e Profumo, di qualche embolo emozionale legato magari a una bacchettata sulle manine inferta da una maestra isterica), all’art. 14 del d.l. n. 95/2012 (convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135): è un provvedimento che distoglie il personale permanentemente inidoneo all’insegnamento dal proficuo impegno nelle scuole (il servizio di biblioteca e documentazione; il supporto didattico all’organizzazione dei laboratori, la tutorship per l’orientamento scolastico, il supporto educativo presso lo Sportello d’ascolto, la consulenza allo staff direttivo ecc..). C’è da vergognarsene fino alla radice dei capelli: un provvedimento privo di logica e di fondamento giuridico, che calpesta i diritti dei docenti inidonei. E’ anche il tentativo di inaugurare il de-mansionamento della funzione docente giocando sulla difficoltà di comparare la qualifica di docente con le altre qualifiche del pubblico impiego. C’è però il parametro del possesso del titolo di studio (la laurea), parametro che individua la qualifica di funzionario, in luogo di quella di impiegato (e gli Ata sono impiegati). Il governo Monti ha tentato di giocarci con questo parametro aprendo una “consultazione pubblica” in materia di valore legale dei titoli di studio, e d’altra parte c’è una lunga storia di imboscate ai danni dei docenti, ai quali con mille pretesti si è evitato di riconoscere formalmente la qualifica di funzionari, con il risultato che in nessun comparto del pubblico impiego si trova un dipendente laureato che non sia retribuito meglio che un professore; fatto, questo, che la dice tutta sulla reale aspettativa – a parte le chiacchiere - che il Governo ha nei riguardi della Scuola, e che dà l’esatta immagine del vigore dei sindacati che per mezzo secolo ci hanno tutelato.
(Fonte: Nicola Mondelli – ItaliaOggi – 25.06.2013)