Continua il confronto all’Aran per la sezione normativa del rinnovo contrattuale 2019-21: oggi si è svolto un altro incontro, incentrato sul personale ATA per la parte della regolamentazione del rapporto di lavoro. La delegazione Anief – composta da Chiara Cozzetto, Cristina Dal Pino, Daniela Rosano e Carla Lettiero - ha proposto una serie di modifiche al testo dell’amministrazione, per una migliore fruizione dei permessi per motivi personali, del congedo biennale per chi assiste un familiare disabile, dell’aspettativa per chi accetta supplenza per svolgere un’altra esperienza professionale. L’Amministrazione si è riservata di valutare le proposte illustrate.
Anief ha insistito sulla necessità della formazione obbligatoria in orario per tutto il personale ATA. “La formazione in servizio è necessariamente materia da inserire nel contratto e da regolamentare con attenzione”, ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
L’incontro è servito anche per formulare altre specifiche richieste: in particolare per il personale educativo (il cui inquadramento è quello dei maestri della scuola primaria) è stato sottolineato il diritto di godere delle stesse prerogative dei docenti, ad esempio per la partecipazione alle riunioni collegiali da cui sono esclusi, se non come uditori e la formazione. Infine, sul personale all’estero è stato chiesto di riprendere tutto il capo X del precedente e in particolare l’articolo 116 che regola la durata del servizio fuori dall’Italia.
LE RICHIESTE ANIEF ALL’ARAN SULLE NUOVE REGOLE PER GLI ATA
Entrando ancora più nel dettaglio, Anief oggi ha chiesto espressamente la formazione obbligatoria per il personale non docente. È stata richiesta l’attivazione di adeguate modalità di formazione per il personale ATA (a costo zero per lo Stato): nelle 36 ore settimanali bisognerebbe prevedere 4 ore mensili di formazione obbligatorie, come previsto art. 63 e 64 CCNL 2007, dedicate alla formazione e/o aggiornamento professionale, non solo per ciò che riguarda i corsi riservati alla materia della sicurezza e salute dei lavoratori, ma anche su materie specifiche che rientrano del piano di lavoro, come pensioni, ricostruzioni di carriera e tanto altro.
Tale formazione deve essere svolta a distanza da remoto se in “lavoro agile “e/o in presenza se in modalità lavorativa ordinaria. Se tale formazione viene svolta non in orario di lavoro, deve essere riconosciuta, in seno alla contrattazione integrativa, la possibilità di prendere il quantitativo orario come ore di recupero. Inoltre va previsto un fondo dedicato alla formazione del personale ATA. Per la formazione del personale dsga neo immesso in ruolo e per il persole assunto con art. 59 è stato richiesto che venga svolta all’inizio dell’anno scolastico e non a fine anno come avviene tutt’oggi.
Per quanto riguarda i permessi orari spettanti al personale ATA, e allo stesso tempo ai permessi spettanti al personale docente, è stato esplicitato il bisogno di eliminare la parte relativa alla autocertificazione, in quanto si ritiene che si tratti di un diritto spettante al personale. Inoltre, è stato chiesto che i periodi di ricovero ospedaliero, day hospital, e i relativi periodi di convalescenza non concorrano alla determinazione del conteggio dei giorni di malattia nel periodo di “comporto”.
È stato quindi chiesto che venga chiarito che al personale DSGA che usufruisca dell’assenza di cui all’art. 42, comma 5 ter del D. Lgs. n. 151/2001, ossia del congedo biennale per prestare assistenza al familiare disabile, il quale prevede espressamente che “durante il periodo di congedo il richiedente ha diritto a percepire un’indennità corrispondente all’ultima retribuzione, con riferimento alle voci fisse e continuative del trattamento…”, spetti la quota variabile dell’indennità di direzione. Purtroppo, ha spiegato Anief all’Aran, risulta che alcuni (ribadendo “alcuni”) dirigenti scolastici non procedono alla liquidazione di tale compenso.
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