Nessun dubbio: lo Stato deve occuparsi del “sostegno della formazione continua dei docenti, che costituisce un obbligo per sia per il personale a tempo indeterminato che per quello impiegato a tempo determinato, e che trova riscontro nel corrispondente obbligo di formazione da parte dell’Amministrazione” ad assegnare la Carta del docente anche ai supplenti. A scriverlo è stato il 20 ottobre scorso il Tribunale di Rovigo, accogliendo il ricorso proposto dai legali Anief in difesa di un insegnante che ha svolto delle supplenze negli anni scolastici 2020/21 e 2021/22 senza ricevere un euro per la formazione.
LA TESI DEL GIUDICE DEL LAVORO
Il giudice del Tribunale di Rovigo ha spiegato che “il Consiglio di Stato (sentenza n. 1842/2022) ha annullato il D.P.C.M. n. 32313 del 2015, evidenziando come una interpretazione costituzionalmente orientata della L. n. 107/2015 impone di riconoscere il bonus di € 500,00 anche al personale assunto a tempo determinato, stante la contrarietà di detta esclusione rispetto ai precetti degli artt. 3, 35 e 97 Cost. e degli artt. 29, 63 e 64 del C.C.N.L. del 29/11/2007, secondo cui l’obbligo formativo grava anche sui docenti precari, e che sulla vicenda è intervenuta anche la Corte di giustizia dell’Unione Europea, che con ordinanza del 18 maggio 2022, emessa nella causa C-450/21 ha concluso stabilendo che: “La clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro deve essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo indeterminato del Ministero, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell’importo di EUR 500 all’anno, concesso al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, trova oramai evidente che l’orientamento dei giudici non può che essere in linea con quanto stabilito qualche giorno fa a Rovigo: “Anche il Governo si è reso conto della grave dimenticanza del legislatore nella Buona Scuola di Renzi: solo che in questi ultimi mesi è stata concessa la Carta del docente solo ai supplenti annuali con contratto fino al 31 agosto 2024. I giudici dicono che bastano cinque mesi di supplenze per anno scolastico per avere accesso ai 500 euro annui. Per questo consigliamo a tutti gli altri precari di presentare il ricorso con Anief recuperando così l’intera cifra in tempi anche relativamente brevi”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI ROVIGO
Il Tribunale di Rovigo, in composizione monocratica, in funzione di Giudice del Lavoro, definitivamente decidendo nella causa n. XXX/2023 promossa da XXXXX XXXX contro il MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO, in persona del Ministro pro tempore, ogni diversa domanda, eccezione, difesa o istanza disattesa, così provvede:
1) Accerta e dichiara il diritto di parte ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500 annui per gli anni scolastici 2020/21 e 2021/22 relativo alla Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del personale docente e condanna il Ministero convenuto a mettere a disposizione della parte ricorrente l’importo complessivo di € 1.000,00 tramite il sistema della Carta elettronica;
2) Condanna il Ministero convenuto a rifondere alla parte ricorrente – e per lei ai procuratori costituiti, che si sono dichiarati antistatari- le spese di lite, che liquida in € 336,00 per compenso di avvocato, oltre IVA e CPA come per legge, spese generali al 15%.
Così deciso in Rovigo, in data 20 ottobre 2023
IL RICORSO PER RECUPERARE 500 EURO L’ANNO
Il sindacato continua a proporre i ricorsi per accedere con Anief al bonus docente: l’obiettivo è quello di recuperare 500 euro per ogni supplenza, anche per i contratti fino al 30 giugno, al termine delle lezioni o di durante ancora inferiore. Per maggiori informazioni o per aderire all’impugnativa Anief, in modalità singola o collettiva, basta collegarsi con la pagina internet predisposta dall’Anief.
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