La Carta del docente va data anche ai supplenti: lo ha detto “la Corte di Giustizia Europea che, con ordinanza della VI Sezione del 18 maggio 2022 resa nella causa c 450/2, ha statuito che il comma 121 della legge 107 del 2015 oggetto di causa, nella parte in cui non attribuisce il bonus di € 500,00 al personale a termine, contrasti con la clausola 4 dell’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato (recepito con Direttiva 1999/70/CE)”.
Inoltre, “la CGUE ha valorizzato il fatto che dalle norme interne (in particolare l’art. 282 D.lgs n. 297/1994, le previsioni della contrattazione collettiva del comparto scuola, e da ultimo l’art. 63 e l’art. 1 L. n. 107/2015) emerge il principio secondo cui la formazione dei docenti è “obbligatoria, permanente e strutturale”. E l’articolo 63 del CCNL, rubricato ‘Formazione in Servizio’, riporta che “la formazione costituisce una leva strategica fondamentale per lo sviluppo professionale del personale, per il necessario sostegno agli obiettivi di cambiamento, per un’efficace politica di sviluppo delle risorse umane. L’Amministrazione è tenuta a fornire strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio”. Inoltre, pure il Consiglio di Stato, sempre nel 2022, ha censurato la scelta del Ministero convenuto di escludere dal beneficio i docenti a termine in quanto irragionevole e contraria ai principi di non discriminazione e buon andamento della P.A. (ex artt. 3, 35 e 97 della Costituzione).
Alla luce di tutto questo, il Tribunale di Rieti, sezione Lavoro, ha fatto avere ad una insegnante i 2.500 dell Carta del docente, “oltre interessi e rivalutazione”, che l’amministrazione pubblica gli aveva negato pur avendo svolto cinque supplenze annuali tra il 2016 e il 2021. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ritiene che “non vi sono più dubbi alcuni sull’opportunità di presentare ricorso gratuito con Anief per ottenere la carta annuale da 500 euro per l’aggiornamento e la formazione del personale. Anche la Corte di Cassazione, che ha allargato il bonus formativo a tutti i docenti con contratto in scadenza 30 giugno, ha espresso lo stesso giudizio. Attenzione, però, a non attendere troppo tempo: dopo cinque anni dalla sottoscrizione della supplenza può scattare la prescrizione”, conclude il sindacalista Anief.
Pensare di escludere i supplenti dalla card annuale, ha spiegato ancora il Consiglio di Stato, «collide con i precetti costituzionali degli artt. 3, 35 e 97 Cost., sia per la discriminazione che introduce a danno dei docenti non di ruolo (resa palese dalla mancata erogazione di uno strumento che possa supportare le attività volte alla loro formazione e dargli pari chances rispetto agli altri docenti di aggiornare la loro preparazione), sia, ancor di più, per la lesione del principio di buon andamento della P.A.».
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA
P.Q.M.
Il Tribunale, definitivamente pronunciando, ogni altra istanza disattesa o assorbita, così dispone:
− accerta e dichiara il diritto di XXXX XXXX ad ottenere il beneficio economico della cd. Carta del docente per gli anni scolastici 2016/17, 2017/18, 2018/19, 2019/20 e 2020/21, per l’importo di euro 500,00 annui e, per l’effetto, condanna il Ministero convenuto all'attribuzione in favore della ricorrente della cd. “Carta del docente” secondo il sistema proprio di essa e per un valore corrispondente a quello perduto (cinque annualità pari ad € 2.500,00), oltre interessi e rivalutazione nei limiti di legge, ai sensi dell'art. 22, comma 36, della L. n. 724 del 1994, dalla data del diritto all'accredito alla concreta attribuzione;
− condanna il Ministero convenuto al pagamento in favore dei procuratori di parte ricorrente dichiaratisi antistatari delle spese di lite che si liquidano in € 1.030,00 per compensi professionali (Tabelle: 2022 (D.M. n. 147 del 13/08/2022); Competenza: cause di lavoro; Valore della causa: da € 1.101 a € 5.200; valori minimi; esclusione della fase istruttoria), oltre 15% per rimborso spese forfettario, IVA e CPA.
Rieti, 14 dicembre 2023.
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