Fare ricorso per recuperare la Carta del docente porta anche risarcimenti di 3.000 euro: è accaduto ad un insegnante che ha presentato ricorso al tribunale di Treviso per le supplenze, con scadenza 30 giugno e 31 agosto, svolte tra il 2017 e il 2023. Il giudice del lavoro ha dato piena ragione agli avvocati dell’Anief che lo hanno difeso gratuitamente: nella sentenza viene spiegato, tra le altre cose, che il Consiglio di Stato con la pronuncia 1842/22 ha detto “che tale sistema collide –anche- con il principio di buon andamento della PA in quanto “è evidente la non conformità ai canoni di buona amministrazione di un sistema che, ponendo un obbligo di formazione a carico di una sola parte del personale docente (e dandogli gli strumenti per ottemperarvi), continua nondimeno a servirsi, per la fornitura del servizio scolastico, anche di un’altra aliquota di personale docente, la quale è tuttavia programmaticamente esclusa dalla formazione e dagli strumenti di ausilio per conseguirla”.
Viene quindi citata l’Ordinanza della Corte di Giustizia europea del 2022, secondo la quale “la clausola 4 punto 1 dell’accordo quadro deve essere interpretata nel senso che essa osta ad una normativa nazionale che riserva a solo personale docente a tempo indeterminato del ministero, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell’importo di €500,00 all’anno concesso per sostenere la formazione continua dei docenti…”. Come assai rilevante è stata la recente risposta, favorevole, della Corte di Cassazione con sentenza 29961/23 alla possibilità di assegnare la Carta del docente a chi svolge supplenze fino al 30 giugno o al termine delle lezioni.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “fare ricorso gratuito con Anief per recuperare la Carta del docente sta diventando una operazione di giustizia che fa anche recuperare somme interessanti, utili alla formazione e all’aggiornamento degli interessati. Tutti i docenti precari che abbiano svolto negli ultimi anni una supplenza di almeno 150-180 giorni o fino al termine delle lezioni possono recuperare fino a 3.000 euro in un un’unica soluzione: perché non farlo? I giudici hanno le idee chiare, ora tocca a chi è stato penalizzato convincersi”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI TREVISO
P.Q.M.
definitivamente pronunciando, ogni altra domanda rigettata
Condanna il Ministero convenuto a mettere a disposizione del ricorrente l’importo di €3000,00 tramite Carta elettronica per l’aggiornamento e formazione del personale docente ed al pagamento delle spese processuali sostenute dal ricorrente che liquida in 1030,00 oltre oneri di legge per competenze professionali ed €49,00 per C.U.con distrazione a favore dei procuratori dichiaratisi antistatari.
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