Le sentenze dei giudici del lavoro per recuperare la Carta del docente superano anche i cinque anni canonici di prescrizione: i legali dell’Anief, infatti, hanno chiesto e ottenuto per una insegnante il risarcimento della card annuale da 500 euro annuali per i sette anni di supplenze svolte della docente. Il giudice, nel condannare l’amministrazione a risarcire la donna di ben 3.500 euro, ha spiegato, dopo avere esaminati norme di legge e ampia giurisprudenza in merito, anche eurounitaria, che “va disapplicato l’art. 1 L. 107/2015 (i D.P.C.M. del 23 settembre 2015 e del 28 novembre 2016, applicativi di tal disposizione, sono stati nelle more della decisione della CGUE annullati dal Consiglio di Stato con l’ordinanza sopra citata) nella parte in cui non riconosce l’usufruibilità della “Carta Elettronica del docente” anche dal personale docente assunto con contratto a tempo determinato”.
Ciò, perché, come stabilito dalla Corte di Giustizia UE, “la Carta Elettronica del docente risulta riconducibile alle “condizioni di impiego” di cui alla clausola 4 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, di talché è da ritenere sussistente nella specie una “differenza di trattamento tra docenti a tempo indeterminato e i docenti assunti nell’ambito di rapporti di lavoro a tempo determinato, in quanto questi ultimi non beneficiano del vantaggio finanziario di cui al procedimento principale".
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, trova davvero incomprensibile che il Governo non trovi il modo di cambiare la legge, errata, che ha escluso i precari da beneficio. Se Consiglio di Stato prima, Corte di Giustizia europea poi e di recente Corte di Cassazione (con la sentenza n. 29961/2023 del 27.10.2023) hanno detto che i precari non possono essere discriminati, cosa possono fare i giudici del lavoro se non seguire queste chiare e motivate indicazioni? Per questo, presentando il ricorso per recuperare la card annuale, attraverso i legali Anief, si possono recuperare i 500 euro annuali degli ultimi anni, in certi casi, come a Pistoia, anche dal 2016 in poi”, conclude il presidente Anief.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI PISTOIA
P.Q.M.
Il Tribunale, definitivamente pronunciando, ogni altra istanza disattesa o assorbita, così dispone:
-accerta e dichiara il diritto della ricorrente a vedersi riconoscere il beneficio economico di euro 500,00 annui tramite la Carta elettronica del docente per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all'art. 1, L. n. 107/2015, relativamente agli anni scolastici di cui è causa;
- condanna il MINISTERO DELL'ISTRUZIONE ad accreditare sul costituendo borsellino elettronico della ricorrente la somma di euro 3.500,00 per le causali di cui in parte motiva, relativamente agli anni scolastici 2016/2017, 2017/2018, 2018/2019, 2019/2020, 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023;
- condanna il MINISTERO DELL'ISTRUZIONE al pagamento in favore della ricorrente di metà delle spese di lite che si liquidano per l’intero in euro 1.030,00 per compensi professionali, oltre rimborso forfettario del 15%, Iva e CPA come per legge se dovuti, con distrazione in favore dei difensori dichiaratisi antistatari;
- compensa tra le parti per la restante metà le spese di lite come liquidate al capo che precede.
Sentenza pubblicata mediante deposito in cancelleria del dispositivo all’esito della scadenza dei termini di cui all’art. 127 ter c.p.c e deposito delle motivazioni nei sessanta giorni successivi.
Pistoia, 21 luglio 2023
Il Giudice XXXX
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