“Non appare sussistere alcuna ragione obbiettiva, nel significato elaborato dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia negli ultimi decenni, che giustifichi la mancata estensione ai docenti a termine della” Carta del docente: lo ha scritto la sezione controversie del Tribunale di Vicenza riferendosi all’ordinanza della VI Sezione del 18 maggio 2022 emessa dalla Corte di Giustizia europea, nell’assegnare i 2.500 euro della carta annuale per l’aggiornamento professionale ad una supplente entrata in ruolo il 1° settembre 2023. Nelle cinque annualità precedente all’assunzione a tempo indeterminato la docente non aveva preso un euro e per questo ha presentato ricorso con Anief.
Nella sentenza esemplare, del 4 aprile scorso, il giudice ha insistito sul “processo argomentativo che conduce all’accoglimento prende le mosse dalla considerazione dei principi e precetti di cui alla Direttiva che vieta la discriminazione dei lavoratori a tempo determinato, ed in particolare dall’art. 4 Direttiva 1999/70/CE, le cui prescrizioni sono, come noto, da tempo considerate direttamente applicabili nel nostro ordinamento (sent. CGUE Gaviero Gaviero, cause riunite 444/09 e 456/09”.
Quindi, sempre il giudice del Tribunale di Vicenza, ha ricordato l’importante espressione della “Corte di Cassazione (sentenza 29961/23, cui si rinvia ai sensi dell’art. 118, disp. att. c.p.c.), che ha innanzitutto chiarito che “sono proprio le ragioni obiettive perseguite dal legislatore, sotto il profilo del sostegno alla didattica annua, ad impedire che, quando si presenti il medesimo dato temporale, il beneficio formativo sia sottratto ai docenti precari”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “ancora una volta l’ordinanza della VI Sezione del 18 maggio 2022, assieme ai pareri altrettanto favorevoli del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1842/2022, e la più recente sentenza 29961/23 della Cassazione, hanno chiuso in modo inequivocabile la questione della Carta del docente: fino a quando il legislatore non vi metterà mano, andando ad allargarne ai precari la fruizione automatica, come Anief saremo costretti a presentare ricorso, così da recuperare per intero gli ultimi 5 anni di supplenze svolti senza riceverla”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI VICENZA
PQM
Il giudice, definitivamente decidendo, ogni diversa domanda, istanza ed eccezione disattesa o assorbita:
- condanna il Ministero all’accredito sulla Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado di cui all’art. 1, co. 121 l. n. 107/2015 in dotazione al ricorrente della somma pari ad euro 2.500,00 da spendersi non oltre il 24° mese decorrente dalla data di costituzione della carta stessa;
- condanna il Ministero dell’istruzione e del Merito alla rifusione delle spese di lite in favore della parte ricorrente, che liquida in euro 600,00 oltre spese generali, iva e cpa, con distrazione della somma in favore dei procuratori
antistatari.
Vicenza, 04/04/2024.
Il Giudice
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