Tutti i 250mila supplenti che nell’anno scolastico in corso hanno sottoscritto una supplenza annuale, non solo quelli con il contratto in scadenza 31 agosto 2024, hanno pieno diritto ad usufruire della Carta del docente: lo ha confermato il Tribunale di Marsala condannando il ministero dell’Istruzione e del Merito ad assegnare ad un’insegnante i 500 euro della card annuale per l’aggiornamento e avallando in pieno la tesi dei legali Anief che hanno difeso la docente. Il giudice del lavoro ha risposto in questo modo alla questione applicando, ha scritto nella sentenza, “la regola prevista dalla clausola n. 4, par. 1, dell’Accordo Quadro allegato alla Direttiva 1999/70/CE secondo cui “Per quanto riguarda le condizioni di impiego, i lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato, a meno che non sussistano ragioni oggettive”.
Il giudice del tribunale siciliano ha quindi fatto riferimento all’Ordinanza della VI Sezione della Corte UE del 18 maggio 2022, che si è espressa proprio su tale questione, aggiungendo poi che “la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha costantemente precisato che il principio di non discriminazione richiede che situazioni comparabili non siano trattate in maniera diversa e che situazioni diverse non siano trattate in maniera uguale, a meno che tale trattamento non sia oggettivamente giustificato (cfr. sentenza del 5 giugno 2018, Grupo Norte Facility, C-574/16, EU:C:2018:390, punto 46)”. Nelle motivazioni scritte che hanno portato a dare ragione agli avvocati che operano per l’Anief c’è inoltre “l’esigenza del sistema scolastico di far sì che sia tutto il personale docente (e non esclusivamente quello di ruolo) a poter conseguire un livello adeguato di aggiornamento professionale e di formazione, affinché sia garantita la qualità dell’insegnamento complessivo fornito agli studenti (cfr. Cons. Stato, sent. n. 1842/22).
Infine, per il Tribunale di Marsala “l’esclusione tra i destinatari della Carta dei docenti a tempo determinato appare irragionevole anche alla luce del dettato di cui all’art. 282 del D.lgs. n. 297/94, all’art. 28 del C.C.N.L. del Comparto Scuola del 4 agosto 1995 e agli artt. 63 e 64 del C.C.N.L. del Comparto scuola del 27 novembre 2007. Dalla lettura di tali norme emerge che la formazione costituisce un diritto e dovere del personale docente e che il Ministero è tenuto a fornire strumenti, risorse e opportunità che garantiscono la formazione non solo al personale a tempo indeterminato ma anche a quello a tempo indeterminato”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, prende atto dell’ennesima sentenza favorevole ai precari sulla Carta del docente e dichiara: “adesso, oltre ai pareri positivi della Corte europea con l’ordinanza della VI Sezione del 18 maggio 2022, del Consiglio di Stato con la sentenza n. 1842/22, della Cassazione la sentenza n. 29961 del 27 ottobre 2023, i giudici ricordano giustamente che addirittura il Testo Unico della scuola prevede lo stesso principio: il docente precario ha pieno diritto ad aggiornarsi alla pari del docente di ruolo. Pertanto, presentare ricorso gratuito con Anief per ottenere quei 500 euro della Carta del docente diventa una richiesta di giustizia per il lavoratore, prima ancora per recuperare l’importante somma annuale. Invitiamo i 250mila insegnanti interessati a farlo, anche per i cinque anni passati: l’importante è che abbiano svolto almeno 150 giorni per ogni anno scolastico”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI MARSALA
P.Q.M.
il Tribunale di Marsala, definitivamente pronunciando, ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione disattesa, così provvede:
a) accerta e dichiara il diritto di XXXX XXXX all’assegnazione della Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di cui alla L. n. 107 del 2015 per l’anno scolastico 2023/2024;
b) per l’effetto, condanna il Ministero dell’Istruzione e del Merito, in persona del Ministro pro tempore, a mettere a disposizione della ricorrente Giulia Lauria detta Carta dall’importo nominale complessivo di euro di € 500,00 per le finalità di cui all’art. 1, comma 121, della L. n. 107 del 2015;
c) condanna il Ministero dell’Istruzione, in persona del Ministro pro tempore, a rifondere al ricorrente le spese di lite, che liquida in complessivi € 258,00 per compensi professionali, oltre 15% spese generali, IVA e CPA oltre esborsi come per legge ed oltre al contributo unificato pagato, da distrarsi in favore degli Avv.ti GIOVANNI RINALDI, WALTER MICELI, NICOLA ZAMPIERI, FABIO GANCI e ABATE GIUSEPPE MASSIMO
Così deciso in Marsala, il 27/03/2024
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