“La domanda di parte ricorrente è, come già in innumerevoli occasioni motivato da questo Ufficio, anche alla luce della sentenza della Corte di Cassazione n. 29961/2023, fondata”: a sostenerlo è il Tribunale del Lavoro di Vicenza nell’accogliere positivamente il ricorso prodotto dai legali Anief in difesa di un insegnante che tra il 2019 e il 2023 ha svolto quattro supplenze annuali senza ricevere la Carta del docente. Secondo il giudice del Lavoro quanto fatto dall’amministrazione nei confronti del docente ricorrente è illegittimo per una serie di motivazioni, tutte elencate nella sentenza che ha prodotto nei confronti dell’insegnanti un risarcimento pari a 2.00 euro più gli interessi maturati.
“Devono innanzitutto essere qui richiamate – scrive il giudice del Tribunale di Vicenza - le precedenti pronunce emesse dalla Sezione Lavoro di questo Tribunale – si richiamano ai sensi dell’art. 118 comma 1 disp. att. cpc i seguenti precedenti (a firma dei magistrati della Sezione) di cui alle controversie nn. 556/22, 603/22, 614/22, 643/22, 971/22 e 1125/22 R.G. Lav., già noti al Ministero, in quanto parte nei relativi giudizi - dovendo i principi in esse affermati essere integrati e rivisitati alla luce della recente pronuncia resa dalla Corte di Cassazione ai sensi dell’art. 363-bis cpc; pronuncia che ha in particolare affermato” una serie di “principi di diritto”, il primo dei quali prevede che “la Carta Docente di cui all’art. 1, comma 121, L. 107/2015 spetta ai docenti non di ruolo che ricevano incarichi annuali fino al 31.8, ai sensi dell’art. 4, comma 1, L. n. 124 del 1999 o incarichi per docenza fino al termine delle attività di didattiche, ovverosia fino al 30.6, ai sensi dell’art. 4, comma secondo, della L. n. 124 del 1999, senza che rilevi l’omessa presentazione, a suo tempo, di una domanda in tal senso diretta al Ministero”.
“Alla luce di quanto sopra – ha concluso il giudice del Tribunale veneto - il convenuto Ministero dovrà essere condannato a costituire in favore della parte ricorrente, con le modalità e le funzionalità di cui agli artt. 2, 5, 6 e 8 del DPCM 28 novembre 2016 (GU n.281 del 1-12-2016) ovvero con modalità e funzionalità analoghe, la Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado di cui all’art. 1, co. 121, Legge 107/2015, con accredito sulla detta Carta della somma di € 2.000,00 con maggiorazione, come prevede la Suprema Corte di Cassazione in conseguenza dell’affermata natura pecuniaria del credito, di interessi o rivalutazione monetaria”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, accoglie con estrema soddisfazione l’esito della sentenza di Vicenza e rilancia il ricorso gratuito da presentare tramite il sindacato Anief per recuperare i 500 euro della Carta del docente per ogni annualità di supplenza svolta come insegnante, facendo sempre attenzione ad evitare di fare cadere in prescrizione i periodi di lavoro svolti a tempo determinato oltre il quinquennio: “Il motivato parere espressa poco più di un anno fa dalla Suprema Corte di Cassazione, come pure quella della Corte di Giustizia Europea e del Consiglio di Stato, hanno spazzato via ogni dubbio sulla liceità della nostra difesa dei precari a cui è stato illegittimamente sottratto questo importante diritto alla formazione alla pari dei colleghi di ruolo. La discriminazione verso i supplenti è tale, come ribadito da migliaia di aule di giustizia, che il ricorso si sta trasformando in un’operazione giudiziaria che porta oramai in altissima percentuale all’accoglimento dell’istanza”, conclude Pacifico.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DEL LAVORO DI VICENZA
PQM
Il Tribunale, definitivamente pronunciando, ogni diversa istanza ed eccezione disattesa o assorbita, così
provvede:
1. condanna il Ministero resistente a costituire in favore della parte ricorrente XXXXX XXXXX, con le
modalità e le funzionalità di cui agli artt. 2, 5, 6 e 8 del DPCM 28 novembre 2016 (GU n. 281 del 1-
12-2016), la Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente delle istituzioni
scolastiche di ogni ordine e grado di cui all’art. 1, co. 121, Legge 107/2015, con
accredito/assegnazione sulla detta Carta della somma di € 2.000,00, da spendersi non oltre il 24°
mese decorrente dalla data di costituzione della Carta stessa, con maggiorazione di interessi come +
per legge o rivalutazione monetaria su base Istat con la decorrenza di cui alla parte motiva della
presente sentenza fino al saldo;
2. condanna il Ministero alla rifusione delle spese di lite sostenute dalla parte ricorrente a tale titolo
liquidando la complessiva somma di € 500,00, con maggiorazione di spese generali ed accessori di
legge (iva e cpa), con distrazione della somma in favore del difensore dichiaratosi antistatario.
Il Giudice
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