A tanti alunni disabili gli uffici scolastici continuano a negare non solo gli insegnanti di sostegno, ma anche l’assistente specialistico: due figure professionali, previste dal piano educativo predisposto dall’equipe psico-pedagogica, che non possono essere eluse o ridotte a piacimento dell’amministrazione. La sottrazione del diritto allo studio è talmente evidente e incomprensibile che tutti coloro che si ribellano – a partire da famiglie, docenti e dirigenti scolastici – producendo ricorso, continuano ad avere dal tribunale cattedre e ore negate in prima battuta dallo Stato. È il caso dei Tribunali di Roma, Tivoli e Velletri, che in accoglimento dei ricorsi proposti dagli avvocati Ida Mendicino, Andrea Maresca e Walter Miceli hanno accertano la condotta discriminatoria attuata nei confronti di alcuni alunni con disabilità per il mancato riconoscimento del diritto ad usufruire della richiesta assistenza specialistica. Nelle sentenze, i giudici hanno condannato le amministrazioni a risarcire le famiglie con ben 9.200 euro per danno non patrimoniale, “ritenuto che non abbia rilevanza, nella liquidazione del danno, il risparmio di spesa realizzato dall’amministrazione, così come sostenuto dall’ente resistente”.