Lo Stato non può essere indifferente dinanzi alla richiesta di un lavoratore che chiede di cambiare sede per avvicinarsi al genitore o al figlio disabile grave: lo ha ribadito la Corte d'appello di Firenze che ha accolto il ricorso del sindacato Anief dando il via libera al diritto al trasferimento di una insegnante alla quale l’amministrazione scolastica aveva negato la precedenza al suo trasferimento, benché motivata dall’assistenza esclusiva del parente di primo grado in stato di disabilità di grado elevato e in presenza di posti vacanti sui quali avrebbe tranquillamente potuto essere assegnata.