I periodi di supplenza svolti dal personale scolastico equivalgono a quelli condotti dai colleghi di ruolo, anche ai fini della carriera: lo ha confermato il Tribunale di Modena, che con una sentenza emessa lo scorso 1° marzo ha ricollocato un docente, in servizio nella regione emiliana nel frattempo entrato di ruolo, in una condizione stipendiale più alta, poiché maggiorata dalla considerazione in toto dei cinque anni di servizio effettuati come precario. Il giudice ha infatti condannato “il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca a corrispondere a favore del ricorrente le differenze retributive dovute sulla base del calcolo dell’anzianità di servizio che sarebbe maturata in costanza dei rapporti di lavoro a termine allo stesso modo di quella riconosciuta, in relazione ai medesimi periodi, al corrispondente personale di ruolo”.