Il sindacato nella memoria presentata al Decreto Anticipi aveva chiesto alla maggioranza di onorare l'impegno originario di confermare l'organico aggiuntivo riattivato non più al solo 15 aprile ma per tutta la durata del PNRR, ovvero fino all'estate del 2026. Il numero dei posti di personale ATA (2/3 collaboratori scolastici, 1/3 amministrativi) pertanto già individuato potrà essere confermato nei prossimi tre anni.
Un’altra doccia fredda per centinaia di migliaia di docenti precari della scuola pubblica italiana: nel Decreto Anticipi, in discussione al Senato per la versione definitiva del testo da convertire in legge, saltano gli emendamenti della maggioranza sul doppio canale di reclutamento, con i supplenti da stabilizzare utilizzando le graduatorie Gps, e sulla conferma dell’immissione in ruolo degli insegnanti già assunti a tempo indeterminato con riserva e poi licenziati: la decisione è stata presa dalle commissioni competenti durante l'esame del collegato al disegno di legge di bilancio, che con l’Atto n. 912 sta esaminando il DL 18 ottobre 2023, n. 145.
Portare l’amministrazione scolastica in tribunale paga: in meno di un anno, il sindacato Anief ha vinto quasi 2.800 cause facendo rimborsare ai docenti e Ata che ha difeso ben 10 milioni di euro complessivi. Solo nel mese di novembre il maltolto recuperato nelle aule dei tribunali d’Italia è stato pari a 979.000 euro. Ogni lavoratore della scuola ha recuperato migliaia di euro, con punte di 30.000 euro a Frosinone, 24.000 euro ad Ivrea, più altri 12.000 e 11.500 a Genova sempre come “risarcimento del danno”.
Ennesima vittoria dell'ANIEF, grazie all'azione congiunta degli avvocati Elda Izzo, Attilio Caliendo, Nicola Zampieri, Giovanni Rinaldi, Walter Miceli e Fabio Ganci, che da sempre portano avanti le azioni legali dell'ANIEF a livello nazionale e locale.
Sulla Carta del docente continuano a produrre sentenze pienamente favorevoli ai precari i ricorsi gratuiti prodotti da Anief per estendere il bonus annuale da 500 euro ai supplenti: anche a Padova, pochi giorni fa il giudice del lavoro ha deciso che vanno “disapplicati l’art. 1 commi 121, 122, e 123 della Legge n. 107/1915, l’art. 3 del DPCM 28.11.2016, nella parte in cui limitano l’assegnazione della “Carta elettronica” ai soli docenti a tempo indeterminato”. Il Tribunale veneto ha quindi assegnato 2.000, per le supplenze svolte tra il 2019 e il 2023, condannando anche l’amministrazione a pagare oltre mille euro di spese processuali.
"Anief ancora una volta ha dimostrato la sua capacità di studio legislativo e di confronto con il Parlamento sia sul decreto Anticipi che sulla Legge di Bilancio 2024". Lo ha affermato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: in un’intervista all’agenzia Teleborsa, il leader dell’organizzazione rappresentativa ha ricordato che il sindacato sulla Legge di Bilancio, insieme al Decreto Anticipi, ha proposto delle norme per applicare aumenti e una migliore organizzazione dei comparti pubblici e in particolare dell’Istruzione.
Firma del Contratto Collettivo Nazionale Quadro per la ripartizione dei distacchi e dei permessi tra le associazioni sindacali rappresentative nei comparti e nelle aree di contrattazione nel triennio 2022-2024. Migliorano le percentuali di rappresentatività del giovane sindacato
Sugli aumenti di fine anno da dare a docenti e Ata si sta realizzando una doppia penalizzazione: la somma è inadeguata e per i precari non è prevista. A ricordarlo è il sindacato Anief che, non a caso, ha preparato due ricorsi per recuperare le somme negate. “Da una parte siamo compiaciuti – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - perchè il governo ha finalmente sbloccato un assegno che varia da 1.000 a 2.000 euro lordi per il personale della scuola e anche per il personale dirigente, così come previsto dal decreto 145 del 18 ottobre 2023, che dà attuazione della Legge 234 del 30 dicembre 2021 la quale indica l’assegnazione, in assenza di contratto, del 50% del tasso d'inflazione programmata: si tratta dell’indennità vacanza contrattuale per tutto il 2024, che verrà assegnato ai dipendenti statali in assenza del contratto”. Poi va “ricordato che il debito che ogni lavoratore pubblico ha verso lo Stato è diventato di oltre 4mila euro di arretrati”.
La Carta del docente va assegnata ai precari che hanno svolto 5-6 mesi di supplenza anche per un solo anno scolastico: poiché il ricorso con Anief è gratuito, vale la pena comunque chiedere e ottenere i 500 euro che l’amministrazione ha tenuto per sé in modo illegittimo. Così ha fatto un’insegnante presentando ricorso al Tribunale di Trieste, Sezione Civile Controversie del Lavoro: nell’anno scolastico 2021/22, la docente aveva lavorato come supplente, per capire se è stato giusto auto-finanziarsi l’aggiornamento. Il giudice ha ravvisato che se è vero che c’è obbligo per il docente di formarsi è altrettanto vero che l’amministrazione scolastica sbaglia a creare delle differenze di trattamento tra il personale di ruolo e precario.
La Corte di Giustizia europea conferma l'illegittimità della legge italiana che continua a discriminare i precari immessi in ruolo non riconoscendo per intero da subito il servizio da precari svolti oltre i quattro anni e inferiore a 180 giorni: oggi, 30 novembre, è arrivata una nuova sentenza della Corte UE sulla causa C-270/22, a distanza di cinque anni dalla sentenza Motter (C-466/17), ma anche di quattro anni da quella della Cassazione n. 31149/2019 ottenute dai legali Anief e dopo l'intervento ultimo del legislatore di adeguamento alla normativa europea per i neo-assunti dal 1 settembre con la legge 10 agosto 2023 n. 103. Per questo Anief rinnova l'invito a ricorrere presso i tribunali del lavoro per ottenere il giusto risarcimento rispetto alla giurisprudenza euro-unitaria. Per adesioni vai al link.
Sulla Carta del docente ai precari i giudici del lavoro non hanno più alcun dubbio: devono essere “disapplicati l’art. 1 commi 121, 122, e 123 della Legge n. 107/2015, l’art. 3 del DPCM 28.11.2016, nella parte in cui limitano l’assegnazione della “Carta elettronica” ai soli docenti a tempo indeterminato”. A scriverlo è stato anche il Tribunale di Padova che qualche giorno fa ha accordato la richiesta di assegnare i 1.000 euro negati ad un’insegnante che ha svolto delle supplenze tra il 2021 e il corrente anno scolastico. La docente, che aveva presentato ricorso gratuito all’Anief ed è stata assistista dai suoi legali, ha avuto quindi giustizia, come gli oltre 15 mila insegnanti che hanno chiesto e ottenuto la stessa cosa sempre attraverso l’opera del giovane sindacato autonomo. Determinanti, ai fini della decisione del giudice del lavoro, sono state ancora una volta determinanti le nette posizioni assunte dal il Consiglio di Stato, sez. VII, che con la sentenza del 16 marzo 2022, n. 1842 ha annullato gli atti amministrativi che limitavano il beneficio ai soli docenti di ruolo, per contrarietà agli art. 3, 35 e 97 della Costituzione, come pure l’Ordinanza della Corte di Giustizia europea in risposta alla causa C-450/2021.
Sono da considerare nulli gli impedimenti normativi che limitano l’assegnazione della Carta del Docente al personale insegnante di ruolo: lo ricorda il Tribunale di Castrovillari nel dire sì al ricorso di una insegnante, assistita dai legali Anief, che tra il 2018 e il 2022 ha svolto delle supplenze senza avere il bonus annuale. Il giudice del lavoro ha quindi condannato il Ministero a pagare alla docente 2.500 euro e anche le spese processuali.
“Complessivamente, la Legge di Bilancio di fine 2023 contiene aspetti positivi, soprattutto per la tutela delle famiglie e per il rafforzamento di alcuni servizi pubblici, ma anche delle criticità da correggere con correttivi mirati così come abbiamo indicato nella nostra memoria consegnata oggi al Governo: per la Scuola serve un impegno economico maggiore per garantire l’indennità di vacanza contrattuale piena relativa al contratto collettivo nazionale 2022/24 ancora tutto da definire, ma anche nuove regole su reclutamento, precariato, ricostruzioni di carriera, mobilità, valorizzazione del personale docente e Ata, uno sforzo maggiore su organici e dimensionamento, come pure sulle scuole all’estero, gli Enti di ricerca e l’Università”: così ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, la riunione svolta oggi nella sala Verde di Palazzo Chigi tra i rappresentanti del Governo, con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e le organizzazioni sindacali confederali, tra cui la delegazione Cisal capitanata da Francesco Cavallaro. La stessa rappresentanza Cisal ha espresso le medesime istanza durante una audizione preliminare tenuta presso le Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato.
Sulla Legge di bilancio 2024 arrivano i giorni della verità: i sindacati, Anief in testa, sono in mobilitazione ed hanno proposto decine di emendamenti. Il governo, dall’altra parte, ha detto che li ascolterà: lo farà domani, in un incontro tra la premier Giorgia Meloni, che chiede “responsabilità e dialogo”, e le Confederazioni sindacali rappresentative. L’appuntamento è alle ore 9, nella sala Verde di Palazzo Chigi.
Chiunque negli ultimi 5 anni abbia svolto una supplenza fino al 31 agosto o al 30 giugno ha pieno diritto ad chiedere il risarcimento per mancata assegnazione della Carta del docente: a stabilirlo è stata la Suprema Corte di Cassazione che esattamente un mese fa ha enunciato il seguente principio di diritto: “La Carta Docente di cui all’art. 1, comma 121, L. 107/2015 spetta ai docenti non di ruolo che ricevano incarichi annuali fino al 31.8, ai sensi dell’art. 4, comma 1, L. n. 124 del 1999 o incarichi per docenza fino al termine delle attività di didattiche, ovverosia fino al 30.6, ai sensi dell’art. 4, comma secondo, della L. n. 124 del 1999, senza che rilevi l’omessa presentazione, a suo tempo, di una domanda in tal senso diretta al Ministero” (Cass. n. 29961/2023)”.
L’Istruzione in Italia ha bisogno di norme nuove su reclutamento, precariato, ricostruzione di carriera, organici, dimensionamento, mobilità, organico aggiuntivo, valorizzazione personale Ata, istituti all’estero, Università, Enti di ricerca. A chiedere di adeguarsi ai tempi e migliorare il servizio offerto è il sindacato rappresentativo Anief, che nei tempi stabiliti ha presentato oltre 30 emendamenti alla V Commissione del Senato per modificare la Legge di Bilancio 2024.
Sono più di quanto si pensasse i materiali didattici acquistabili che gli insegnanti possono acquistare con il contributo annuale da 500 euro della Carta del docente: la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti in un'interrogazione parlamentare in risposta alla deputata di Italia Viva Maria Chiara Gadda ha specificato che la Carta del docente potrà essere utilizzata anche per l’acquisto di materiale ludico-didattico. “Tenuto conto – ha detto Frassinetti - dello spirito con il quale è stata introdotta la carta docente (che è quello di assicurare un sempre costante aggiornamento e arricchimento professionale) voglio specificare che essa consente già, di fatto, l’acquisto di materiale didattico, nel quale è possibile far rientrare giochi, giochi da tavolo o giocattoli, purché tale materiale sia definito come tale dal venditore, anche mediante specificazione nella relativa relazione tecnica esplicativa”.
Se la Carta del docente da 500 euro l’anno viene data a chi non è idoneo all’insegnamento o svolge un ruolo diverso, perché allora deve essere negata ai supplenti? È chiaramente un errore.
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