Le modifiche sulla scuola al decreto PA Bis hanno superato il primo round: in vista della conversione in legge del DL - Esame AC 1239 - sono stati infatti segnalati per il voto alla Camera gli emendamenti chiesti dal sindacato Anief, sostenuti anche dal primo partito di maggioranza e consegnati ai senatori della prima e undicesima Commissione: i punti riguardano l’organico aggiuntivo, l’accesso ai corsi abilitanti, il reintegro dei docenti e dei dirigenti scolastici licenziati, le risorse e la formazione del personale Ata. Dopo l’esame di verifica, si passerà all’ammissibilità degli emendamenti al decreto, quindi alla votazione finale per ognuno.
Le assunzioni dei docenti per l’anno scolastico 2023/24 si fermano a 50.807 posti: lo ha comunicato il ministero dell’Istruzione con un’informativa ai sindacati, anticipando l’imminente sul contingente e le modalità di immissioni in ruolo degli insegnanti per l’anno scolastico 2023/2024. Il ministero ha anche confermato che le nomine, informatizzate, verranno effettuate per metà dei posti dalle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami e per l’altra metà dalle Graduatorie ad esaurimento e (solo per il sostegno) da prima fascia Gps. La riduzione di posti autorizzati per le stabilizzazioni (l’anno scorso furono 94.000), che comunque Anief aveva annunciato, si deve a più ragioni: “il numero – scrive oggi la stampa specializzata - sarebbe quello delle nomine effettivamente possibili, tenuto conto della consistenza delle attuali graduatorie vigenti. Il rimanente tra posti vacanti e posti autorizzati sarebbe destinato al bando dei concorsi (circa 31mila)”.
Dopo Treviso, Trani , Velletri e Venezia, stavolta è un’aula giudiziaria di Udine a dire sì alla Carta del docente per i precari: il Tribunale friulano ha accolto il ricorso promosso dai legali Anief in difesa di un insegnante che ha svolto tre supplenze annuali, tra il 2019 e il 2022, assegnandogli i 1.500 euro della formazione inizialmente negati. Il giudice del lavoro ha ricordato, tra le altre cose, che le opportunità di formazione del personale della scuola vanno fornite anche ai “docenti a tempo determinato (come gli appellanti), così colmandosi la lacuna previsionale dell’art. 1, comma 121, della l. n. 107/2015, che menziona i soli docenti di ruolo”.
ANIEF conferma avvio ricorsi urgenti al Tar Lazio per tutti i docenti esclusi dalle prove preselettive, scritte e orali. Le adesioni devono pervenire entro il 30 luglio 2023 al seguente link: RICORSI TFA SOSTEGNO 2023
Sulla Carta del docente, “la previsione che limita la platea dei destinatari ai soli assunti a tempo indeterminato è stata recentemente ritenuta contraria ai precetti costituzionali dal Consiglio di Stato (v. sentenza 1842/2022), venendo a creare un’ingiustificata discriminazione tra i docenti di ruolo, la cui formazione è obbligatoria, permanente e strutturale, e i docenti non di ruolo, per i quali non vi sarebbe alcun sostegno economico alla formazione. “Un tale sistema – afferma il Consiglio di Stato - collide con i precetti costituzionali degli artt. 3, 35 e 97 Cost., sia per la discriminazione che introduce a danno dei docenti non di ruolo (resa palese dalla mancata erogazione di uno strumento che possa supportare le attività volte alla loro formazione e dargli pari chances rispetto agli altri docenti di aggiornare la loro preparazione), sia, ancor di più, per la lesione del principio di buon andamento della P.A.”. A scriverlo, nella sentenza 1560/2022, è stato il Tribunale di Venezia: quel testo è stato ripreso alcuni giorni fa, il 5 luglio, da un altro giudice dello stesso Tribunale Veneto per motivare l’assegnazione di 2.000 euro assegnati ad una precaria che negli anni scolastici 2017/2018, 2018/2019, 2019/20, 2020/21 aveva svolto delle supplenze.
Chiudere definitivamente il rinnovo contrattuale 2019/2021 presso l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni: è l’intenzione con cui domani e dopodomani mattina prenderà il via il confronto Aran-Sindacati sulla parte normativa del CCNL Istruzione, Università e Ricerca, più una sezione economica aggiuntiva, che si trascina da troppo tempo visto che verrà sottoscritto ben oltre l’arco di competenza. “Ci accingiamo a vivere una riunione all’Aran no stop con diversi aspetti ancora da affrontare e definire che riguardano da vicino le carriere del personale della scuola: in generale, chiederemo di eliminare il meccanismo della ‘temporizzazione’ che penalizza i lavoratori, considerando che le novità previste sulla ricostruzione di carriera nel DL Salva-Infrazioni è un passo avanti ma non esaustivo”.
Se si vuole valorizzare il personale servono risorse ulteriori per la contrattazione integrativa: lo ha ricordato oggi il sindacato Anief al ministero dell’Istruzione e del Merito durante la prima riunione per la sottoscrizione dell’ipotesi Mof 2022/23: il “Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa” utilizzato dalle scuole per pagare i compensi accessori di docenti e personale Ata, come previsto dall’articolo 40 del CCNL Istruzione e Ricerca.
Sono arrivati al “mittente” gli emendamenti suggeriti da Anief alla Camera per migliorare il decreto legge PA2 e trovare una soluzione ai problemi della scuola e che mettono a forte rischio la funzionalità del prossimo anno scolastico: quando: i deputati della I e XI Commissione di Montecitorio hanno recepito le richieste di modifica del decreto e nei prossimi giorni, in settimana, esamineranno le importanti richieste. Tenendo anche conto che dal primo partito di maggioranza, Fratelli d’Italia, è giunta la volontà di forte interesse per tali modifiche. A seguire, dopo l’esame di verifica, si passerà all’ammissibilità degli emendamenti al decreto, quindi alla votazione finale per ognuno.
Privare gli insegnanti della Carta del docente significa attivare un illegittimo “sistema di formazione a doppia trazione” che va a salvaguardare l’aggiornamento professionale solo dei formatori di ruolo e dimenticando i supplenti che svolgono la stessa professione con uguali doveri e diritti. A ricordarlo è il Tribunale del lavoro di Velletri nell’assegnare 1.500 euro ad una precaria dal 2020 al 2023, periodo durante il quale ha stipulato tre supplenze annuali.
Prendono consistenza gli emendamenti al decreto legge PA2, suggeriti da Anief alla Camera dei deputati, per trovare una soluzione ai tanti problemi della scuola e che mettono a forte rischio la funzionalità del prossimo anno scolastico: quando, in settimana, i deputati della I e XI Commissione di Montecitorio dovranno esaminare le richieste di modifica del decreto dovranno tenere conto che dal primo partito di maggioranza, Fratelli d’Italia, è giunta la volontà di far approvare quegli emendamenti. Da domani in poi La prossima settimana inizierà l’esame di verifica e ammissibilità degli emendamenti al decreto, per poi arrivare presto al voto su tutte le richieste di modifica.
Il decreto legge PA2 comincia ad essere esaminato dal Parlamento: anche stavolta, come in occasione del decreto legge 44 PA è stato convertito nella Legge n. 74 del 21 giugno 2023, la scuola è direttamente interessata: sono stati infatti presentati presso la prima e undicesima Commissione della Camera degli emendamenti per introdurre l’organico aggiuntivo, il concorso straordinario bis, salvare i lavoratori “ingabbiati”, i docenti e dirigenti assunti e poi licenziati, oltre che per dare più deroghe al dimensionamento dell’Istruzione che sta creando istituti di dimensioni spaventose.
Diventano imponenti le somme risarcitorie fatte avere dai legali Anief ai docenti e Ata della scuola. Il resoconto degli ultimi 10 giorni e dei primi sei mesi del 2023 risulta sbalorditivo: 356mila euro sono stati recuperati, attraverso 137 sentenze arrivate a compimento, solo tra il 26 giugno e il 7 luglio. E l’esito positivo di queste ultime cause ha portato a 6 milioni e 348mila euro recuperati dal 1° gennaio 2023 ad oggi. Tra le somme più importanti vi sono ben 54.500 euro che il Tribunale del lavoro di Rimini ha assegnato complessivamente a 23 insegnanti che non avevano ricevuto la Carta del docente benché fossero stati nominati almeno una volta con supplenza annuale: si tratta di una sentenza cumulativa con più ricorrenti che si “alleano” per rivendicare lo stesso diritto negato.
Aumenti in arrivo per insegnanti, personale Ata e dirigenti scolastici: l’incremento va da 182 euro fino a 365 euro lordi (comprensivi degli arretrati maturati da gennaio a giugno) e riguarda il pagamento dell’indennità una tantum pari all’1,5% della retribuzione, introdotta dal governo con la Legge di Bilancio. L’aumento è scattato dal primo gennaio 2023 e rimarrà in vita fino al 31 dicembre, ma non sarà incluso nella tredicesima mensilità. La stampa specializzata specifica che si tratta di un “emolumento accessorio”, ovvero “un bonus temporaneo’ esclusivamente per l’anno 2023, erogato ai dipendenti pubblici per contrastare il caro vita e l’inflazione. Non è un incremento dell’indennità di vacanza contrattuale, ma una voce accessoria.
I periodi di supplenza prestati nelle scuole pubbliche vanno considerati pienamente utili alla ricostruzione di carriera: se l’amministrazione non lo fa, allora ci pensa il giudice a ricollocare nel giusto modo il lavoratore docente o Ata. Anche il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha espresso questo verdetto con una sentenza datata 14 giugno 2023: una docente, difesa dagli avvocati che operano per Anief, ha presentato ricorso chiedendo come mai non gli fossero stati riconosciuti tutti i servizi svolti “prima dell’immissione in ruolo dall’anno scolastico 2001/202 all’anno scolastico 2013/2014”. Ha quindi chiesto e ottenuto “il riconoscimento della fascia retributiva 3-8 e la condanna dell’Ente al pagamento delle differenze retributive conseguentemente dovute fino al conseguimento della fascia retributiva “9-14 anni”.
Sul rinnovo del contratto normativo 2019/21 dei dipendenti di Istruzione, Università e Ricerca potremmo essere al rush finale: “La prossima settimana – ha detto oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso di un’intervista rilasciata ad Orizzonte Scuola - ci sarà una riunione all’Aran non stop, mercoledì 12 e giovedì 13 luglio, per la firma definitiva del Contratto: non sarà una passeggiata perché vi sono diversi aspetti da definire”.
Nuova vittoria per il sindacato rappresentativo Anief: il Tribunale di Trani, Sezione Lavoro, ha condannato il Mim al pagamento di un risarcimento nei confronti di un docente precario, con 6 anni di supplenze alle spalle. Il giudice ha fatto assegnare 500 euro annui, per un totale di 3mila euro
Ancora una sentenza che decreta l’assegnazione della Retribuzione professionale docente, pari a circa 175 euro mensili, anche ai precari con contratti di breve durata: a emetterla è stato Tribunale di Padova, sezione Lavoro, rispondendo in questo modo al ricorso, presentato dai legali Anief, di un insegnante della scuola secondaria di secondo grado che ha svolto delle supplenze con “il Ministero dell’Istruzione negli anni scolastici 2016/2017, 2017/18 in attività di docenza mediante la stipula di vari contratti d’insegnamento a tempo determinato”. Al docente il giudice ha assegnato circa 1.800 euro più interessi legali.
Il giudice ha dapprima appurato “che le mansioni svolte dal ricorrente, e più in generale dai docenti titolari di incarichi a breve o brevissimo termine, non appaiono, sulla base delle difese svolte dalle parti, differire dal punto di vista qualitativo da quelle svolte dai docenti a tempo indeterminato o da quelli assunti a tempo determinato con termine fissato al 30 giungo o al 31 agosto”. Quindi, il Tribunale veneto ha fatto sottolineare che la Corte di Cassazione ha ritenuto che “l’art. 7 del CCNL 15.03.2001 per il personale del comparto scuola, interpretato alla luce del principio di non discriminazione sancito dalla clausola 4 dell’accordo quadro allegato alla direttiva 1999/90/CE, attribuisce al comma 1 la Retribuzione Professionale Docenti a tutto il personale docente e d educativo, senza operare differenziazioni fra assunti a tempo indeterminato e determinato e fra le diverse tipologie di supplenze”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “i Tribunali hanno appurato che la Retribuzione professionale docente e la Cia per il personale Ata risultano un diritto di tutti i lavoratori, anche di chi svolge un solo giorno di supplenza. Estrapolare dallo stipendio la Rpd è discriminante, perché si vanno a privare dei lavoratori già pagati molto meno di quello che meriterebbero, di circa 175 euro mensili. Per questo l’Anief è sempre più determinata nel presentare, con i propri legali, i ricorsi ad hoc per il recupero della Retribuzione professionale docente: ogni docente potrà valutare direttamente con le nostre strutture territoriali quale è l’entità della somma da recuperare istanza di recupero delle somme”.
Stamani Marcello Pacifico, leader del sindacato rappresentativo Anief, ha rilasciato un’intervista ai microfoni dell’agenzia Italia stampa. Il sindacalista ha parlato della carta docenti e ha sottolineato come grazie “all’operato del sindacato nel decreto salva-infrazioni sia stato riconosciuta ai precari con contratto al 31 agosto”. Ha anche ribadito come “ciò non basta, è necessario estenderla a tutti i supplenti. Per questo è necessario aderire all’azione legale promossa da Anief”.
La pandemia da Covid ci ha insegnato che la didattica a distanza è una risorsa preziosa in circostanza di forza maggiore che obbligano gli studenti a non frequentare la scuola: tutti i docenti l’hanno portata avanti, perché però solo quelli di ruolo hanno potuto contare sul bonus annuale della formazione di 500 euro? A farlo notare è stato il giudice del lavoro del Tribunale di Treviso che ha per questo motivo assegnato 5 annualità di Carta del docente, ad un’insegnante, pari a 2.500 euro. Nella sentenza, emessa il, si legge che “la Corte di Giustizia sez VI n.450 del 18/5/22 a seguito di domanda pregiudiziale ex art. 267 TFUE ha ritenuto che la carta docenti rientri tra le “condizioni di impiego” di cui alla clausola 4 accordo quadro in quanto indennità versata per sostenere la formazione continua dei docenti che è obbligatoria anche per i docenti non di ruolo, valorizzando, altresì, il dl 22/20 che, in relazione all’emergenza Covid, nel prevedere la didattica a distanza, ha ricordato che i docenti per potevano acquistare i supporti tecnologici necessari mediante “le risorse di cui alla Carta” ex art. 1 comma 121 L.107/15”.
Stamani, presso la Camera dei deputati, Anief è stata audita presso le Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e XI (Lavoro) su DL 75/2023 - PA Bis. Marcello Pacifico, leader del giovane sindacato, ha sottolineato come la scuola abbia bisogno “di un organico aggiuntivo di personale docente educativo e Ata per attuare il PNRR, di soluzioni per integrare le graduatorie del concorso straordinario; di reintegrare il personale docente licenziato che ha superato l'anno di prova, e di interventi per garantire l'accesso in sovrannumero dei percorsi abilitanti di 30 CFU al personale docente di ruolo, precario con 36 mesi di servizio, ingabbiato”.
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