"Prende corpo il dissenso nell'intesa tra il Miur e le organizzazioni maggiori sindacali della scuola in materia di reclutamento e abilitazione del personale docente, cui ha fatto seguito il decreto in CdM del 10 ottobre": lo evidenzia l'Anief in una nota, segnalando che quindi "salgono a due i partiti di maggioranza (PD e IV) - con le dichiarazioni del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Simona Malpezzi e dell'ex sottosegretario Gabriele Toccafondi - sulla necessità di prevedere la valutazione del servizio prestato presso le scuole paritarie, come richiesto dall'Anief, sia per il concorso straordinario sia per i corsi abilitanti. Sarebbe la cosa più logica, per evitare un nuovo contenzioso nelle aule dei tribunali, che hanno dato sempre ragione alla linea del giovane sindacato", conclude la nota. (ANSA).
"La sicurezza degli edifici prima di tutto, invertire la tendenza sulle cattedre di sostegno scoperte, digitalizzazione guidata, introdurre un nuovo reclutamento, docenti e Ata più formati e meglio pagati, sì al tempo pieno, più risorse pubbliche alla scuola: sono i passaggi cruciali dell'intervento tenuto oggi dal ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti presso le VII Commissioni Cultura di Senato e Camera, in occasione della presentazione delle linee programmatiche del nuovo corso ministeriale attivato con la costituzione del Governo M5S-PD. Il sindacato Anief ritiene sostanzialmente condivisibili gli obiettivi posti dal ministro a capo del dicastero dell'Istruzione pubblica, ma se nei prossimi giorni non saranno esplicite le modifiche alle modalità per realizzarli, il sindacato non ha intenzione di revocare lo sciopero del prossimo 12 novembre con manifestazione annessa davanti a Montecitorio". Lo scrive il presidente di Anief, Marcello Pacifico. (ANSA).
"Dopo la proclamazione dello sciopero Anief del 12 novembre per modificare il decreto salva-precari e gli stanziamenti per il rinnovo del contratto di comparto, giungono le prime aperture del Governo: per gli oltre tre milioni di dipendenti pubblici verrà stanziato circa un miliardo di euro, che sommato a 1,7 miliardi della Legge di Bilancio dell'anno scorso, si tradurrà in 40 euro netti medi a dipendente pubblico che andrà a regime pure in un biennio". Lo ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sottolineando che "va bene reperire ulteriori risorse ma siamo ancora lontani dal coprire anche il solo tasso d'inflazione prodotto negli ultimi anni"
"Dopo la proclamazione dello sciopero Anief del 12 novembre per modificare il decreto salva-precari e gli stanziamenti per il rinnovo del contratto di comparto, giungono le prime aperture del Governo: per gli oltre tre milioni di dipendenti pubblici verrà stanziato circa un miliardo di euro, che sommato a 1,7 miliardi della Legge di Bilancio dell'anno scorso, si tradurrà in 40 euro netti medi a dipendente pubblico che andrà a regime pure in un biennio"
Anief conferma lo sciopero e il sit-in del 12 novembre "per sensibilizzare i gruppi parlamentari sulle diverse proposte emendative che saranno elaborate per affrontare l'irrisolto problema della supplentite e del precariato". Nel frattempo, il sindacato annuncia che nei prossimi giorni saranno avviate le pre-adesioni ai ricorsi "per l'ammissione alla procedura riservata di migliaia di insegnanti e per la stabilizzazione dei collaboratori scolastici e dei ricercatori universitari"
Il sindacato Anief il 12 novembre prossimo chiama a incrociare le braccia e a manifestare tutto il personale docente precario deluso ed escluso dall'intesa del 1 ottobre sul salva-precari bis, ma anche il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) e facente funzione Dsga (direttori dei servizi generali amministrativi) escluso dalle nuove procedure di stabilizzazione del prossimo 1° gennaio, nonché quello dell'AFAM e dell'Università
Negli ultimi 20 anni il numero degli alunni portatori di handicap è più che raddoppiato, arrivando a circa 300mila, ma a questo non è seguito un aumento degli insegnanti di sostegno in organico che sono ad oggi 100.080. In pratica, c'è solo un prof di sostegno ogni tre alunni disabili. A questo si cerca di porre rimedio con le supplenze annuali, che quest'anno dovrebbero aggirarsi intorno alle 70mila unità
Anief ricorda come il problema della continuità didattica si risolve convertendo in organico di diritto tutti i posti vacanti in organico di fatto, il 15% per il personale docente, quota che sale quasi al 40% per i posti in deroga su sostegno. Il diritto al lavoro deve essere correlato al diritto alla famiglia.
Marcello Pacifico (Anief): “Accogliamo con favore le dichiarazioni del Ministro riguardanti la tutela dell’autonomia scolastica ma non siamo d’accordo a nuovi inasprimenti sulla mobilità del personale”
"Con il 'Salva precari' sono esclusi i docenti dal concorso riservato e dal corso abilitante con servizio prestato nel sistema nazionale di istruzione, tra cui scuole paritarie e percorsi di formazione professionale regionali, nonostante la mobilità volontaria di questi insegnanti tra i vari istituti che garantiscono il diritto all'istruzione". Lo sottolinea l'Anief che chiede "al Miur e al Parlamento di intervenire, dopo aver avanzato la richiesta nel primo incontro con il ministro Fioramonti, per evitare un nuovo contenzioso nelle aule dei tribunali che ci hanno dato sempre ragione"
L'accordo sul decreto salva-precari tra Miur e sindacati firmatari di contratto "non risolve il problema della supplentite della scuola italiana né risponde alla procedura d'infrazione in corso attivata presso la Commissione europea, anzi genera ulteriore contenzioso". Lo dichiara il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico
"I docenti italiani sono i più vecchi d'Europa: l'insegnamento va inserito nell'Ape Social". La richiesta è fatta dall'associazione sindacale Anief: "chi dice che l'insegnamento è una professione come le altre mente e sa bene di mentire. Basta andare a leggere il trattamento che viene riservato ai docenti negli altri Paesi d'Europa: l'ultimo rapporto è stato realizzato dalla Commissione europea in questi giorni e dice che gli insegnanti italiani sono i più vecchi d'Europa. Ben il 58% dei docenti italiani, tra elementari e superiori, ha più di 50 anni, contro una media OCSE del 34%. Questo significa che nel resto del vecchio Continente si procede a un ingresso anticipato alla pensione, collocando giustamente l'insegnamento tra le professioni più logoranti e a rischio burnout"
"L'unica cosa che è stata fatta è stata la sottoscrizione, tra Miur e sindacati maggiori, di un accordo tampone senza prospettive: non si comprende, invece, perché non ci si è prodigati per stabilizzare come Dsga tutti quegli assistenti amministrativi che nell'ultimo ventennio hanno sopperito al problema dei posti vacanti, accettando l'incarico su ruolo superiore. Una decisione incomprensibile, aggravata anche dal fatto che da nove anni è stata bloccata la mobilità professionale: se si fosse proceduto nell'attivarla, oggi avremmo tutti i posti coperti nei profili superiori"
"Negli ultimi dieci anni il precariato nella scuola è quasi raddoppiato da 115mila a 205mila supplenti, nonostante le tantissime immissioni in ruolo autorizzate. Su 180mila immissioni in ruolo ne sono state fatte soltanto 90mila perché il sistema di reclutamento adottato dalla politica negli ultimi anni è stato sbagliato". Lo ha detto il vicepresidente Accademia Cesi e presidente Anief Marcello Pacifico, nel corso del convegno a Palermo, promosso dalla Cesi, la Confederazione europea dei sindacati indipendenti che rappresenta 5 milioni di dipendenti e dirigenti del lavoro pubblico e privato, a cui partecipano rappresentanti sindacali, politici, esperti, legali, giovani lavoratori provenienti da tutta Europa per trovare delle soluzioni alla piaga del lavoro precario diffusa non soltanto in Italia, ma in tutta Europa
"Dobbiamo lavorare di più, insieme, per far conoscere i diritti riconosciuti dall'Ue. Abbiamo fatto molto ma c'è tanto ancora da fare". Lo ha detto il vicepresidente Accademia Europa Cesi e leader del giovane sindacato della scuola, Anief, Marcello Pacifico, nel corso del primo convegno, organizzato dalla Cesi e finanziato dalla Commissione Ue sulle attività che deve porre in essere il sindacato per combattere l'abuso dei contratti a termine
Nell'Unione Europea i contratti a tempo indeterminato full time sono scesi dal 62% nel 2003 al 59% nel 2014; la percentuale di contratti a tempo determinato è del 7%; lavoro temporanei/a termine, part time e freelance/autonomi rappresentano rispettivamente l'1,5%, il 7% e il 10% dell'occupazione totale. Il 4% dei cittadini dell'Unione Europea ammette di aver svolto un lavoro non in regola/in nero negli ultimi 12 mesi (2016). In Italia, per il centro studi Anief, la situazione è ancora più drammatica nella scuola dove i dati sono doppi rispetti a quelli rilevati in Europa (13/15%): si è passati per il solo personale docente da 115 mila supplenze annuali o al termine delle attività didattiche nell'anno scolastico 2010/2011 alle attuali 205 mila e ai 40 mila del personale Ata, con l'eliminazione della figura del ricercatore a tempo indeterminato
"Per la scuola servono una serie di provvedimenti urgenti, che affrontino con forza il tema del precariato e quello degli investimenti": lo ha chiesto oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale dell'Anief, nel corso del primo incontro tenuto con il nuovo ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti
Correre ai ripari, a livello europeo, contro la deriva del precariato e il dilagare dei contratti atipici che non hanno colmato le lacune del mercato del lavoro, intrappolando il più delle volte i lavoratori a livelli bassi di protezione sociale. Per fare il punto sulla attuazione della direttiva comunitaria, analizzare problemi e proporre soluzioni, a partire dal caso emblematico della scuola italiana, domani e venerdì a Palermo, i sindacati indipendenti affiliati alla Cesi partecipano al convegno-progetto della Cesi Accademia Europea sul tema "Lavoro precario - dotare i sindacati delle capacità necessarie per raccogliere nuove sfide". La conferenza di Palermo, finanziata dalla Commissione Europea, scrivono gli organizzatori, "è il primo di una serie di incontri che si svolgeranno anche in altri Paesi europei e si concentrerà sulla questione dell'aumento del lavoro precario entro i confini dell'UE e in diversi settori". Il giovane sindacato Anief, aderente alla Cisal e alla Cesi, sarà il padrone di casa a Palermo, sede della segreteria nazionale