''Quello dei precari della scuola è un settore che seguiamo quotidianamente da oltre un decennio, attraverso battaglie di ogni tipo, che hanno permesso a decine di migliaia di precari di essere stabilizzati o di un perdere i loro diritti: è chiaro che non ci dovrà essere nessun nuovo accordo senza avere prima convocato e ascoltato Anief"
"Il parere negativo del Cspi costituisce un elemento ulteriore di dissenso nei riguardi di un progetto forzato che solo la Lega voleva portare a termine e contro cui l'Anief aveva detto di volere andare a costituirsi in tribunale". Lo afferma Marcello Pacifico, presidente Anief, che aggiunge: "Il giudizio contrario del Cspi, organo scolastico istituzionale super partes, conferma la nostra linea contraria ad una sperimentazione forzata e ad un ritorno dell'educazione civica arraffato, pieno di contraddizioni e a costo zero"
Si terrà a Palermo il prossimo appuntamento della Cesi Accademia Europa, nel corso del quale sarà lanciato il progetto sul tema 'Lavoro precario - dotare i sindacati delle capacità necessarie per raccogliere nuove sfide' #endprecariouswork. L'evento avrà luogo all'Astoria Palace Hotel, il 19 e il 20 settembre. Durante le due giornate sarà analizzata la situazione del precariato all'interno di diversi settori e Stati membri dell'Unione europea. Il lavoro precario è una minaccia per le singole persone e per l'economia del Vecchio continente: questo quanto emerso lo scorso 5 marzo in occasione dell'incontro di avvio del progetto finanziato dall'Ue
"Sale il numero degli alunni diversamente abili, ma non quello dei docenti di sostegno, nonostante le indicazioni normative: anche quest'anno si registrano decine e decine - se non centinaia - di alunni in più rispetto allo scorso anno, eppure sembra che nonostante questo non aumentino, corrispondentemente e proporzionalmente, i posti di sostegno". A sostenerlo è Marcello Pacifico di Anief
ROMA, 5 SET - "Fioramonti è un docente universitario - professore ordinario di Economia Politica all'Università di Pretoria (Sudafrica) - e vanta un curriculum di alto livello: è il primo e l'unico ad aver conseguito la "Cattedra Jean Monnet" in Africa. Speriamo che sia anche il primo ministro a volere risolvere dei problemi della scuola che i suoi predecessori non hanno nemmeno scalfito. Facciamo al nuovo ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, i migliori auguri di buon lavoro a capo del prestigioso dicastero che dispone l'organizzazione generale dei nostri 8 mila istituti scolastici": lo dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. "Confidiamo di incontrare il neo ministro al più presto, in occasione degli incontri previsti con i sindacati rappresentativi e con le parti sociali. In quell'occasione gli affideremo la lista di priorità da attuare nel complesso settore, che si avvia ad un anno scolastico particolarmente difficile, proprio a seguito della pessima gestione condotta da chi l'ha preceduto", aggiunge il sindacalista. "Oltre agli interventi da attuare con sollecitudine - continua Pacifico -, indicheremo al nuovo ministro anche l'azione da svolgere nel lungo periodo, sino a fine legislatura: assieme alla riduzione del numero di alunni nelle classi sarà anche importante agire normativamente per aggiornare la riforma sul sostegno, introdurre l'educazione fisica in tutti i cicli scolastici, abolire definitivamente gli ambiti territoriali e la chiamata diretta, sanare il contenzioso pendente su tutti i concorsi in atto, reintrodurre l'insegnamento su moduli nell'infanzia e primaria incrementando quindi il tempo scuola precedente alla riforma Gelmini, riportare l'obbligo scolastico a 18 anni", conclude il leader del sindacato autonomo. (ANSA).
Il giovane sindacato Udir, al fine di tutelare i dirigenti scolastici, soprattutto quelli neo assunti, ha predisposto una checklist di adempimenti per la sicurezza, avvalendosi della collaborazione dei suoi esperti in quest’ambito. Per informazioni scrivere all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PALERMO, 05 SET -La sfida al lavoro precario nella pubblica amministrazione e in particolare nella scuola riparte da Palermo. Il 19 e il 20 settembre, nel capoluogo siciliano, si avvia il progetto dalla Cesi Accademia Europea sul tema "Lavoro precario - dotare i sindacati delle capacità necessarie per raccogliere nuove sfide" finanziato dalla Commissione Ue. Per Marcello Pacifico, vicepresidente Academy Cesi e presidente Anief, "è un'occasione importante per analizzare un’emergenza globale, molto sentita in particolare nel lavoro pubblico di alcuni Stati europei e nella scuola italiana, a cui fornire risposte per dare attuazione alla risoluzione del Parlamento europeo e modificare l'attuale direttiva ormai vecchia di vent'anni". (ANSA).
I precari della scuola scendono ancora in piazza: lo hanno fatto oggi, davanti a Montecitorio, quelli della terza fascia d'Istituto, per i quali il governo uscente aveva previsto, con il decreto approvato in Cdm a inizio agosto ma mai pubblicato in Gazzetta Ufficiale, l'avvio di corsi abilitanti attraverso i cosiddetti Pas
Appello dell'associazione sindacale Anief al nuovo Governo che sta nascendo: "Sempre meno figli, sempre meno iscritti. Non riduca la spesa, subito un decreto salva-scuola. Secondo l'Anief, infatti, "il calo di iscrizioni non deve incidere assolutamente negli organici: questi vanno non solo mantenuti, ma in alcune circostanze maggiorati. Prima di tutto assorbendo nei ruoli tutto il precariato storico, fatto di personale già selezionato e con comprovate capacità d'insegnamento. Poi puntando su un'Istruzione di qualità, anche valorizzando docenti e Ata con stipendi finalmente adeguati al prestigioso ruolo che ricoprono"
Il sindacato Anief, a inizio del nuovo anno scolastico, ha deciso di impugnare le disposizioni relative alle dotazioni organiche del personale Ata nelle scuole e ha notificato al Tar Lazio i due ricorsi contro lo Schema di Decreto interministeriale sugli Organici del 3 luglio 2019 firmato da Bussetti e da Tria per il triennio 2019-2021
"Si riparte. Circa 840 mila insegnanti, sparsi per oltre 8 mila istituti autonomi, sono attesi a scuola per il canonico Collegio dei docenti. Ma l'anno scolastico non partirà per tutti, perché mancano all'appello 20 mila Ata, 2 mila Dsga e quasi 200 mila insegnanti". Così una nota del sindacato della scuola, Anief
Si avvicina il momento in cui docenti e studenti torneranno in classe: "Troveranno qualche novità, tutt'altro che rilevante, in particolare sull'alternanza scuola-lavoro, sul patto di corresponsabilità, passando per l'educazione civica. Ma i mutamenti da fare erano altri, a iniziare dalle regole per gestire concorsi e carriere del personale". Lo sottolinea l'Anief che ha deciso di rendere pubblici tre casi esemplari "riguardanti docenti precari che chiedono l'assunzione in ruolo, il personale Ata interessato a passare di livello e insegnanti che aspirano a diventare presidi, nei quali l'amministrazione scolastica ha emanato delle regole che danneggiano in modo inesorabile il loro futuro professionale"
"La mancata attuazione del decreto salva precari non ha complicato più di tanto la situazione: avrebbe stabilizzato circa 30.000 docenti sui 200.000 da stabilizzare. Sarebbe stata una goccia del mare, gradita per carità, ma non avrebbe certamente risolto il problema. Come non avrebbe risolto il problema quello che lo Stato fa ogni quattro, cinque anni, organizzare cioè corsi abilitanti, rendendosi conto che ci sono migliaia di persone laureate e non abilitate, chiamate a insegnare nelle nostre scuole per due, tre, quattro anni, a cui giustamente lo Stato riconosce l'abilitazione". Lo ha detto a Radio Cusano Campus, Marcello Pacifico presidente della associazione di categoria Anief.(ANSA).
I docenti e gli studenti che torneranno in classe troveranno qualche novità, in particolare sull'Alternanza Scuola Lavoro, sul patto di corresponsabilità, passando per l'educazione civica. "Ma i mutamenti da fare erano altri. A iniziare dalle regole per gestire concorsi e carriere del personale". Lo afferma in una nota Anief che rende pubblici tre casi esemplari - riguardanti docenti precari che chiedono l'assunzione in ruolo, il personale Ata interessato a passare di livello e insegnanti che aspirano a diventare presidi - nei quali "l'amministrazione scolastica ha emanato delle regole che danneggiano in modo inesorabile il loro futuro professionale", sottolinea l'associazione di categoria
"Tramonta definitivamente il contenitore di disposizioni, predisposto nei primi giorni di agosto dal Consiglio dei Ministri con l'anomala formula del 'salvo-intese', per andare incontro ad una parte del personale non di ruolo. A questo punto, spetterà al nuovo Esecutivo di farsi carico del complesso problema della supplentite che nessuno è riuscito non solo a debellare ma nemmeno a ridurre"
Il decreto legislativo sull'inclusione scolastica è stato pubblicato in Gazzetta: il provvedimento contiene la nuova normativa sull'assegnazione delle ore di sostegno agli alunni disabili (da decidere anche d'intesa con le famiglie), con la redazione di un rinnovato Piano didattico individualizzato, che nelle intenzioni del legislatore dovrebbe guardare con maggiore attenzione alle caratteristiche del singolo studente. Sono molti, però - sottolinea il sindacato Anief - i punti mancanti nel decreto di riforma
Se salta il decreto salva-precari, addio anche alla piccola ''ciambella di salvataggio'' che lo scorso mese di luglio il governo aveva predisposto per i 50mila docenti con diploma magistrale rimasti intrappolati a seguito della doppia sentenza negativa della plenaria del Consiglio di Stato: per evitare il danno del licenziamento connesso a quello dell'abbandono della scuola dove sono in servizio, spiega Anief, "si era infatti predisposta la proroga bis della conferma dei contratti sottoscritti a inizio anno scolastico, per scongiurare anche un danno alle scuole, alla didattica e agli alunni del primo ciclo scolastico, che in corso d'anno si sarebbero ritrovati senza il loro maestro. E parallelamente un altro concorso riservato. Solo che si trattava di palliativi, non di soluzioni"