° Valorizzato l’insegnamento di "Geografia generale ed economica"
E’ un grande arricchimento dell’offerta formativa agli studenti, e una piccola (meno di 300 cattedre) buona notizia per i docenti della Classe A039
Com’è noto, tra le materie di insegnamento di tutte le prime classi degli Istituti tecnici e professionali, con il prossimo a.s. 2014/15, vi sarà (un’ora a settimana) la "geografia generale ed economica". Il Decreto Legge 12.09.2013 n. 104, trasformato in Legge 128/2013, ha stanziato, allo scopo, 3,3 per il 2014 e 9,9 per il 2015. Giunge adesso la precisazione, ovvia del resto, che tale insegnamento viene assegnato alla classe di concorso 39/A. Tutti dovrebbero comprendere il valore strategico dell'insegnamento della Geografia; auspichiamo che possa essere potenziato maggiormente, affinché i nostri alunni acquisiscano le competenze - legate alla gestione e tutela del territorio, alla valorizzazione dei beni culturali, alla globalizzazione e all'intercultura – imprescindibili in economia globalizzata.

° Webtrotter. Il giro del mondo in 80 minuti
La D.G. per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica ha indetto una Gara di ricerca in rete. Iscrizioni entro le ore 24:00 del 23/3/2014.
La gara nazionale si svolgerà venerdì 4 aprile 2014 dalle ore 11:00 alle 12:20; è rivolta agli studenti iscritti al primo e secondo anno degli Istituti di Istruzione Secondaria di II grado. Ogni scuola che intenda aderire provvederà a: - individuare un docente che funga da referente del progetto per l'Istituto; - comunicare ad AICA l'adesione dell'Istituto al progetto; - selezionare, tra gli studenti interessati, una squadra di 2 ragazze e 2 ragazzi in rappresentanza dell'Istituto; - permettere la partecipazione dei ragazzi il giorno della gara; - valutare la possibilità di partecipare alla manifestazione Didamatica, all'interno della quale si terrà una sessione di presentazione dei primi risultati del progetto e di premiazione degli istituti che hanno ottenuto i risultati migliori. Iscrizioni all’indirizzo: http://domino.aicanet.it/aica/ecdlcompetition.nsf. La partecipazione è consentita alle scuole secondarie di secondo grado, statali o paritarie. Il regolamento è postato nel sito del MIUR. Informazioni sono reperibili sul sito www.aica.net.

° La necessità di un piano straordinario per interventi in 2300 scuole fuori norma
Saranno stanziati due miliardi e gli EE.LL. saranno esentati dal Patto di stabilità
L'arco di tempo previsto per la grande operazione è di due anni, fino alla primavera 2016. Ma una stima della Protezione civile, calcolata un paio di anni addietro, richiederebbe 13 miliardi. Su larepubblica si legge che sotto il governo Letta sarebbero rimasti bloccati, alla voce "edilizia scolastica", 2,5 miliardi, e in atto non esiste un’anagrafe degli edifici scolastici: la commissione istituita ad hoc da 17 anni riceverà nuovo impulso dal “Sistema nazionale delle anagrafi dell’edilizia scolastica”, varato in Conferenza Stato-Regioni. I dati di Legambiente sull’edilizia scolastica (“Ecosistema scuola 2013”) dicono che più di un istituto su 3 ha necessità di interventi urgenti, il 40% sono privi del certificato di agibilità, il 60% non ha il certificato di prevenzione anti-incendio; Il 62% delle scuole ha almeno quarant’anni; e solo in una scuola su 5 è stato effettuato il test di vulnerabilità a rischio sismico.
(Fonte:Il Messaggero – 25 febbraio 2014; www.larepubblica.it – 26 febbraio 2014).

° ”Apri la finestra sulla tua città e raccontaci dove vedi la mafia, illegalità, ingiustizie”
E’ il tema, quest’anno, del Concorso giornalistico per le scuole “Giuseppe Fava”.
Il concorso intende sensibilizzare i ragazzi alla conoscenza e all'approfondimento dei temi legati alla legalità: raccontare situazioni di illegalità, di ingiustizia nella propria città diventa un mezzo per favorire la collaborazione tra gli studenti, per diffondere la consapevolezza delle realtà esistenti sul proprio territorio e per stimolare il senso civico e l'impegno dei ragazzi nella lotta a mafie e illegalità. Gli elaborati dovranno essere raccolti dal Dirigente scolastico e inviati entro e non oltre il 15 aprile 2014 tramite posta al seguente indirizzo: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione, Viale Trastevere 76/A, 00153 ROMA. Sulla busta dovrà essere riportata la dicitura: CONCORSO GIORNALISTICO PER LE SCUOLE “GIUSEPPE FAVA”. Ciascun elaborato dovrà essere accompagnato dalla “Scheda di presentazione elaborati” allegata al Regolamento (che è reperibile su www.istruzione.it e su www.ansa.it/legalita).

° Linee guida sull’Orientamento, dirette alle scuole di ogni ordine e grado
Emanate lo scorso 21 febbraio, sono uno degli atti conclusivi della gestione Carrozza
Le Linee guida giungono dopo lo stanziamento di 6,6 mln per l’Orientamento scolastico (deciso con il decreto c.d. ‘L’Istruzione riparte’): opportunamente istituiscono, in ogni istituzione scolastica, una figura di sistema (tutor) incaricata – in raccordo con gli altri docenti e con la rete di orientamento territoriale - di promuovere la formazione specifica per gli insegnanti e il coinvolgimento dei genitori. Le Linee guida nazionali per l’orientamento permanente si leggono nel sito istituzionale del MIUR. Negli scorsi mesi il Miur ha anche avviato una campagna di Orientamento dedicata a genitori e alunni dal titolo ‘Io scelgo, Io studio’. Il portale www.istruzione.it/orientamento presenta i diversi percorsi di studio e le opzioni in campo; attraverso il sito è possibile contattare esperti ministeriali per ricevere consigli e indicazioni.

° E’ stato integrato l’Elenco nazionale delle Opzioni degli Istituti tecnici
Nell’indirizzo “Meccanica, meccatronica ed energia”, articolazione “Meccanica e meccatronica”, è stata ufficializzata l’opzione “Tecnologie del legno”.
L’integrazione di cui al D.I. del 7 ottobre 2013 è stata pubblicata (20 febbraio 2014) in Gazzetta Ufficiale.

° Frequenza gratuita presso scuole dell’United World College of the Adriatic
La domanda di partecipazione, insieme alla documentazione richiesta, deve essere inviata entro martedì 11 marzo 2014.
10 studenti (che frequentano per la prima volta il terzo anno di istruzione secondaria di II grado, e che siano, di regola, di età compresa tra i 16 anni e i 17 anni e 6 mesi) saranno ammessi alla frequenza dell’ultimo biennio della scuola secondaria di secondo grado, per gli aa.ss. 2014 -2015 e 2015-2016, presso alcuni dei 14 Collegi del Mondo Unito. Lo comunica (14 febbraio 2014) la Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Uff.II, che rimanda al bando pubblicato sul sito United World College of the Adriatic, di Collegi del Mondo Unito.

° Dati del Ministero: Calano le iscrizioni alle università
In 10 anni, oltre 78mila unità in meno (-23%). Negli ultimi 3 anni, 30mila in meno
“… I giovani italiani, e forse anche le loro famiglie, non sembrano più credere nell'università. E il numero di coloro che dopo il diploma decidono di continuare gli studi nel nostro Paese si sta assottigliando… Quest'anno, i giovani che sono entrati per la prima volta all'università sono appena 260.245… dodici mesi fa, gli immatricolati sfiorarono i 270mila. … Dieci anni fa - nel 2003/2004 - gli immatricolati superarono abbondantemente le 300mila unità, attestandosi a quota 338mila e 500. Nonostante la riforma del 3 più 2, in un decennio se ne sono volatilizzati 78mila... Nello stesso periodo, le tasse universitarie si sono incrementate maledettamente… Le borse di studio per gli studenti meno abbienti si sono ridotte. (Fonte: larepubblica.it – 20.02.2014)

° Spending review: il MIUR ha fatto la sua parte
Riportiamo da ItaliaOggi
“La spending review taglia 7 dirigenti generali al Miur e riduce da 12 a 9 le direzioni generali. … Il nuovo regolamento che riorganizza il Miur, allora, riduce da 34 a 27 i posti di dirigente generale. Un taglio di 7 dirigenti generali che si realizzerà in due modi: da una parte sopprimendo 3 direzioni centrali del Miur: una di queste è quella della formazione professionale che ha scatenato le ire degli industriali, e che proprio un ministro renziano potrebbe invece ripristinare; dall'altra parte affidando a dirigenti non generali la direzione degli uffici scolastici generali con un numero di studenti inferiore a 150.000 cioè gli usr di Molise, Basilicata, Umbria e Friuli Venezia Giulia. Per quanto riguarda gli uffici dirigenziali di livello non generale, invece, la riduzione della dotazione organica è stata superiore al 20%, a causa di compensazioni orizzontali, operate dal funzione pubblica, e verticali, con enti di ricerca. Il Miur riduce di 113 uffici la nuova dotazione organica degli uffici dirigenziali di livello non generale: si passa da 544 a 413 posti, di cui 191 dirigenti tecnici e 222 dirigenti amministrativi. Per il personale di livello non dirigenziale alla prevista riduzione del 10% si sono aggiunte compensazioni verticali e orizzontali, arrivando a -1.056 posti corrispondenti a un risparmio di spesa di 34.958.508 euro: si passa così a 7.034 a 5.978 posti. Dunque, la dotazione organica complessiva del Miur sarà di 6.418 unità”. (Fonte: ItaliaOggi - 18/02/2014)

° Progetti in materia di prevenzione della dispersione scolastica
Avviata la procedura per la selezione e il finanziamento dei progetti, in attuazione dell’art.7 d.l. 12.09.2013, n.104. Le domande entro il 28.02.14. In abstract, la Nota 1014/2014, D.G. per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione, la Comunicazione
IL DIRETTORE GENERALE … DECRETA. Articolo 1. Oggetto 1. E’ indetta una procedura di selezione di progetti presentati dalle istituzioni scolastiche di ciascuna regione sulla base dei criteri stabiliti dal decreto ministeriale 7 febbraio 2014, prot n. 87, nei limiti delle risorse disponibili e secondo il riparto di cui all’allegato B del suddetto decreto. 2. La procedura di selezione dei progetti è affidata agli UU.SS.RR. I direttori generali degli stessi uffici provvedono alla nomina delle commissioni giudicatrici, come previsto… e alla valutazione conclusiva delle iniziative stesse, secondo il disposto…, nonché a dare pubblicità alla procedura di selezione. Articolo 2. Termini per la presentazione delle domande. 1. Le istituzioni scolastiche statali presentano le domande di partecipazione, utilizzando il modello allegato al presente decreto, corredate della documentazione richiesta e del progetto come stabilito dall’art.2 d.m.7 febbraio 2014, all’ufficio scolastico regionale territorialmente competente entro il 28 febbraio 2014. Le modalità di invio delle domande di partecipazione sono stabilite dagli uffici scolastici regionali. 2. Le attività didattiche di cui ai progetti presentati dalle istituzioni scolastiche dovranno essere avviate nel corrente anno scolastico e proseguire nel successivo anno scolastico 2014-15 fermo restando il vincolo di impegnare l’intero ammontare delle risorse entro il 31 dicembre 2014. Articolo 3. Modalità e tempi di selezione dei progetti. 1. Le commissioni giudicatrici nominate con decreto del direttore generale di ciascun ufficio scolastico regionale procedono all’esame dei progetti e all’attribuzione dei punteggi secondo quanto disposto dagli artt. 6 e 7 e da l’allegato C del d.m. 7.02.2014. 2. Le commissioni concludono la selezione entro il 10.03.2014. 3. Entro la stessa data le graduatorie dei progetti ammessi al finanziamento dovranno essere trasmesse alla D.G. politica finanziaria e il bilancio…: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e per conoscenza a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., pena decadenza dal beneficio. Articolo 4. Modalità di assegnazione dei fondi. 1. La direzione per la politica finanziaria e di bilancio provvede all’assegnazione dei fondi, … e alla loro effettiva erogazione a ciascuna delle istituzioni scolastiche selezionate in due rate: - Un importo pari al 50% del finanziamento lordo richiesto all’avvio delle iniziative didattiche e, comunque, non oltre il 30 marzo 2014; - Il restante 50% a conclusione del progetto, solo dopo aver ricevuto una dichiarazione formale…”.

° Assunzioni del personale docente su posti di sostegno (L.n. 128/2013). Chiarimenti
Riportiamo dalla Nota n.1441/2014 della D.G. per il personale scolastico
“… si fa presente: 1. La rinuncia alla nomina in ruolo su posto di sostegno non comporta, esclusivamente per l’anno in corso, il depennamento dalla graduatoria ad esaurimento di posto comune da cui è derivata la posizione nell'elenco di sostegno, né da quella del concorso ordinario… 2. Per i docenti neo nominati in ruolo su posti di sostegno, con decorrenza giuridica 1/9/2013, l’anno scolastico è considerato come anno di prova purché il neo nominato presti servizio in qualità di supplente (annuale, fino al termine delle attività didattiche o con supplenze temporanee di almeno 180 gg.)”.

° Emanate le nuove Linee guida sull’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri
Forniscono indicazioni su orientamento scolastico e valutazione. Il sito istituzionale del MIUR ne ha pubblicato (19 febbraio) il testo.
Il documento è frutto del lavoro di raccolta ed elaborazione di dati e di esperienze effettuato dall’ufficio Immigrazione, orientamento e lotta all’abbandono scolastico - D.G. per lo Studente. A otto anni di distanza dal precedente documento, il numero di alunni con cittadinanza non italiana nelle nostre scuole è passati dai 430.000 del 2006, agli 830.000 di oggi. E’ cambiata la loro distribuzione, che si è progressivamente spostata dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo e secondo grado. In particolare, sono 200.000 gli studenti con cittadinanza non italiana iscritti al secondo grado, l’80% frequenta istituti tecnici e professionali.

° Iscrizioni alle classi prime delle scuole primarie e secondarie di I e II grado
Mentre si conclude la fase di presentazione di iscrizioni on line, la D.G. per gli studi, la statistica e i sistemi informativi dà le precisazioni che riportiamo
“Il sistema delle iscrizioni on line è strutturato in modo tale che le scuole di partenza sono messe in condizione di visualizzare la scuola di destinazione, nel momento stesso in cui la famiglia effettua l’iscrizione stessa. Il collegamento tra scuola di partenza e quella di destinazione consente alle prime di monitorare la effettiva prosecuzione del percorso formativo ai fini dell’assolvimento dell’obbligo scolastico. Pertanto, le scuole di provenienza, statali e paritarie, avranno cura di verificare, attraverso la funzione “Gestione iscrizioni – Alunni classi conclusive” lo stato delle domande d’iscrizione degli alunni frequentanti l’ultimo anno di corso (quinto anno scuola primaria e terzo anno scuola secondaria di primo grado). Nel caso in cui siano presenti domande nello stato di “incompleta”, “in lavorazione” o “restituita alla famiglia”, è opportuno sollecitare le famiglie affinché provvedano a completare la procedura con l’inoltro della domanda di iscrizione. Nel caso di alunni da iscrivere al primo anno della scuola primaria, tale controllo e conseguente sollecito alle famiglie, deve essere effettuato dalla scuola primaria stessa, destinataria dell’iscrizione, accedendo sul SIDI in “Gestione iscrizioni – Gestione domande ricevute”…. INFO: 800.903.080, o il Servizio Statistico

° Guardando alla nuova gestione politica del MIUR
Alcuni temi sui quali la ministro Stefania Giannini si è pronunciata
Le parole d’ordine alle quali informerà le scelte operative sono: Merito e Valutazione; entrambe poggiano sull’attuazione dell’Autonomia scolastica. Lo vediamo dalle parole stesse del ministro: «Ci sono due parole fondamentali su cui secondo me dobbiamo basare tutta la nostra azione: merito e valutazione. Per i docenti, così come per gli studenti, si devono adottare criteri premiali che consentano agli insegnanti di migliorarsi e essere premiati per i loro miglioramenti La valutazione si collega all’autonomia e alla responsabilità di chi è autore del processo. Posso fare l’esempio delle università, che sono diventate responsabili di sé stesse da quando sono istituzioni con bilancio autonomo. Credo che nella scuola si debba introdurre questo concetto». (Fonte, Il Messaggero, 23 febbraio 2014). Proponiamo, di seguito, tre ordini di considerazioni:
1- Ciò che fin qui, dall’a.s. 2000/01, ha impedito la piena attuazione dell’Autonomia scolastica è l’esiguità del finanziamento del servizio scolastico (in atto, 53 miliardi per anno finanziario). Le singole scuole non sono nella condizione di configurare un’offerta formativa consentanea alle caratteristiche dell’utenza, e solo in piccola misura realizzano iniziative per favorire inclusione, merito, flessibilità, personalizzazione dei percorsi, orientamento; ancora meno, possono offrire servizi al territorio di riferimento e alla comunità locale; quanto alle risorse necessarie a incentivare le performance dei docenti e a valorizzarne le professionalità, è noto come, con il placet di alcune sigle sindacali, siano state quasi azzerate dirottandole agli scatti di carriera. Si aggiunga che la normativa sull’autonomia finanziaria è, rispetto a quelle sull’autonomia didattica/organizzativa, più timida; senza autonomia finanziaria c’è autonomia.
2- Qualità dell’offerta formativa. Stantibus rebus, non si può dare alle scuole la responsabilità in ordine ai risultati. L’autoverifica e l’accountability verso l’esterno sono compromesse. La valutazione esterna ne è condizionata (specialmente quella che fa riferimento a metodi e standard valutativi a livello internazionale), ed è fuorviante adottare criteri (sia pure di valutazione indiretta) di valutazione della didattica che facciano riferimento – come avviene con i test INVALSI - ai risultati che gli alunni hanno conseguito nel processo di apprendimento. Sono possibili forme interne più efficaci di valutazione dei docenti, con riferimento al curricolo, all’impegno effettivo di lavoro, alle mansioni e responsabilità aggiuntive (da assegnarsi a chi ha maturato un congruo servizio); forme alle quali deve corrispondere riconoscimento economico.
Nessun pregiudizio a che nei nuclei di autovalutazione d’istituto figurino soggetti esterni.
3- Ferma restando l’opportunità che, quanto alle competenze dei contenuti disciplinari, gli insegnanti delle scuole si aggiornino ciclicamente presso le università, riteniamo, invece, un errore affidare prevalentemente alle università la loro formazione e aggiornamento didattico perché la separatezza degli atenei produce che, tra i docenti universitari – anche tra quelli preparati sul piano epistemologico disciplinare –, i più non abbiano gli strumenti esperienziali necessari a suggerire metodiche didattiche adatte al fanciullo, al bambino, al preadolescente, all’adolescente, al ragazzo. Opportunamente, le SSIS, affidavano la direzione dei laboratori didattici per lo più a tutor e supervisori provenienti dagli organici della Scuola. Per il futuro, sarebbe preferibile che i docenti dei corsi di laurea specialistica per l’insegnamento fossero scelti tra coloro che abbiano compiuto un periodo di insegnamento nelle scuole; in tali corsi, inoltre, gli specializzandi dovrebbero effettuare un buon numero di ore di laboratorio didattico.

° Grande incertezza sul riconoscimento economico delle posizioni ATA
Convertito in legge il d.l. sugli scatti stipendiali, Miur e sindacati ne tratteranno.
Latitante il MIUR – che, pure, lo scorso 12 gennaio aveva dato assicurazioni che la questione sarebbe stata risolta a tutela dei diritti acquisiti; in confusione il MEF (non sa che cosa debba sospendere; come un chirurgo fantozziano in sala operatoria), come evidenzia il messaggio NoiPA 018 - 18 febbraio: “Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento dell’amministrazione generale, del personale e dei servizi – Direzione sistemi informativi e dell’innovazione. OGGETTO: Comparto scuola. Prima e seconda posizione economica personale A.T.A. blocco erogazione beneficio economico con decorrenza 1° settembre 2011 e annualità successive. Ulteriori chiarimenti. Come comunicato con messaggio n. 016/2014 del 14 febbraio 2014, sono in corso di attuazione una serie di interventi nei confronti del personale ATA del comparto scuola, riguardanti il blocco dei benefici A.T.A. con decorrenza 1° settembre 2011 e annualità successive. In riferimento alla sospensione disposta sulla rata di febbraio 2014, a seguito di ulteriori verifiche, sono emerse alcune fattispecie per le quali si è reso necessario richiedere ulteriori chiarimenti al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, al fine di un’eventuale regolarizzazione sulla rata di marzo 2014. In particolare sono state individuate le seguenti casistiche per le quali attualmente è stata disposta la sospensione su febbraio 2014: - personale ATA dell’Area B con indennità di prima posizione in godimento con decorrenza antecedente al 1° settembre 2011 (codice assegno 386/B) e passaggio alla seconda posizione (codice assegno 386/B2) con decorrenza successiva al 1° settembre 2011; - personale ATA dell’Area A, con posizione economica con decorrenza antecedente al 1° settembre 2011 (codice assegno 386/A), passato all’Area B con decorrenza successiva al 1° settembre 2011; - personale ATA di ruolo, con posizione economica con decorrenza antecedente al 1° settembre 2011, che abbia stipulato un contratto a tempo determinato in un periodo successivo al 1° settembre 2011. F.to LOTTI”.

° La Fondazione “Giovanni Agnelli” e l’INVALSI
Durante la presentazione del report dedicato alla valutazione del sistema Scuola, la Fondazione ha espresso, per la prima volta, un giudizio critico sull’INVALSI.
Per anni l’investitura all’INVALSI è stata presentata quasi fosse volere divino; ora se ne discute ! Evidentemente, gutta cavat lapidem, e tra le gocce alcune sono cadute da questa rubrica. «False partenze, cambiamenti di direzione, incapacità di comunicare con chiarezza gli obiettivi, inaccuratezze tecniche». Pensate ! Lo dice Andrea Gavosto, della Fondazione Agnelli, istituto di ricerca nelle Scienze umane e sociali, che di solito ha appoggiato i progetti di valutazione del sistema scolastico. Tra gli articoli dei quotidiani sul Report della Fondazione, quello di Flavia Amabile - lastampa.it,19.02.2014 – (ne riportiamo passi) ci sembra cogliere la sostanza di una questione di non agevole comprensione dai non addetti ai lavori. L’articolo di Flavia Amabile, però, glissa affermazioni che, a parer nostro, vanno puntualizzate. Ne evidenziamo quattro.
░ Primo brano. “La scuola italiana deve utilizzare per forza i test Invalsi e tutto quello che li circonda? Se lo chiede la Fondazione Agnelli, nel suo ultimo rapporto tutto dedicato alla valutazione della scuola, mettendo per la prima volta un punto interrogativo nel suo giudizio sulla complessa macchina che dovrebbe permettere agli istituti italiani di capire chi sono, dove vanno e perché. Dietro questo dubbio si nasconde una provocazione ma soprattutto un giudizio molto severo su ciò che è accaduto in Italia negli ultimi 15 anni. «False partenze, cambiamenti di direzione, incapacità di comunicare con chiarezza gli obiettivi, inaccuratezze tecniche….”.
Puntualizzazione. Nell’elenco delle storture non rileviamo la principale, fondante: la valutazione di sistema non dovrebbe prescindere dalla programmazione educativa, che è prerogativa delle scuole autonome. Una verifica del sistema scolastico che non faccia riferimento all’autonomia programmatoria valuta un mondo scolastico immaginario; si aggiunga che nel programmare le scelte effettive, i collegi dei docenti le contestualizza sulle caratteristiche di alunni e territorio.
░ Secondo brano. La Fondazione dichiara: “Per gli insegnanti, oggi i test sono considerati soltanto un modo per farli fuori… Ma come sperare che la macchina funzioni senza di loro ? … Anche il più perfetto dei sistemi di valutazione è destinato a sicuro fallimento”. Puntualizzazione. Con i test, l’Invalsi non “fa fuori” gli insegnanti ma “si intromette” nella funzione didattica. La didattica (e la valutazione che ne è una funzione) è esercizio esclusivo delle scuole autonome, e i collegi sono formati da personale a questo scopo qualificato dallo Stato, che non può essere surrogato da chi, anche qualificato, non ha gli strumenti necessari perché non opera in situazione didattica. La intromissione dell’INVALSI sarebbe lecita se si modificasse, per legge, la funzione docente, o se l’Invalsi avesse personale proprio nei Collegi. 
░ Terzo brano. Secondo la Fondazione Agnelli, “Bisogna coinvolgere i professori, garantendo maggiore trasparenza nei criteri di scelta dei collaboratori dell’Invalsi”. Puntualizzazione. Come fare è ovvio: in ogni scuola, un nucleo di docenti dovrebbe fare parte dell’INVALSI, a titolo di collaboratori esperti tecnici. La trasparenza ? Come il Collegio elegge il Comitato di valutazione del servizio dei docenti, così può eleggere questi rappresentanti. Anzi, si dovrebbe tornare, dopo decenni di barbarie reazionaria, alla previsione di cui ai decreti Misasi sulla eleggibilità, nei Collegi, dei collaboratori dell’ufficio di presidenza. La scuola è luogo di autonomia culturale, al pari dell’università; la discrezionalità dei “capi” lasciamola alle caserme, dov’è una necessità. 
░ Quarto brano. Secondo la Fondazione Agnelli, “Il Miur ha mantenuto una certa ambiguità sugli utilizzi futuri, dando adito a dubbi e sospetti. È necessario sganciare del tutto i risultati della valutazione da qualsiasi tipo di premio o di punizione. Ed evitare anche che le prove siano utilizzate per valutare contemporaneamente ragazzi, scuole e prof perché «si creano i presupposti per la loro manipolazione”. Puntualizzazione. Parole tardive. E’ inconcepibile che per anni un istituto di ricerca tanto prestigioso si sia astenuto dall’evidenziare ciò che adesso sostiene ed è evidente anche a chi sconosca i rudimenti della docimologia; cioè, che la qualità delle scuole e la qualità professionale dei docenti è, sì, correlata al profitto degli alunni, ma in misura percentuale concorrendovi insieme a fattori molteplici, soggettivi degli alunni, obiettivi (quali, le risorse), ambientali e delle famiglie (socio-economico-culturali ambientali, e politici). Ergo: la struttura dei test di profitto degli alunni poco serve alla valutazione (premiale o no) delle scuole e degli insegnanti. In sintesi: Restiamo dell’idea che la collaborazione tra scuole e INVALSI presupponga: 1. che l’Istituto possa adattare i test alla programmazione didattica; 2. che non interferisca nelle valutazioni, all’esame conclusivo del I ciclo; 3. che prenda atto della differenza tra test funzionali alla valutazione di sistema e test per la valutazione degli alunni.