Sul sostegno agli alunni disabili si continua a procedere in modo sbagliato, con la metà del personale docente precario e chi amministra la scuola che non fa nulla per cambiare le cose. Il risultato è un’organizzazione lacunosa, che mette nelle condizioni tantissimi insegnanti di cambiare istituto scolastico ogni anno perché licenziati e riassunti tra l’estate e l’autunno. Con la continuità didattica calpestata in modo indecoroso, perché non potendo contare su insegnanti specializzati di ruolo si creano le condizioni per far cambiare docente agli studenti disabili con una frequenza altissima. L’ultima denuncia è arrivata da Bari, dove, riferisce La Repubblica, ad alunno con tetraparesi spastico-distonica che gli impedisce di camminare, di parlare e di compiere anche i più elementari gesti quotidiani, sono stati cambiati “cinque insegnanti di sostegno in sei anni”: i genitori, esasperati, hanno scritto al Presidente delle Repubblica Sergio Mattarella chiedendogli: "Aiuti nostro figlio disabile".
Anief ricorda che purtroppo il caso di Bari è uno dei tanti: se negli ultimi dieci anni gli alunni disabili sono passati dal 2% al 4% rispetto al totale degli iscritti nelle nostre scuole, lo Stato non ha saputo fare meglio che specializzare pochi docenti e incrementare le cattedre in deroga, arrivando a nominare 70mila supplenti l’anno. “Considerando qualche decina di migliaia di posti in organico di diritto - commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - si sono creati i presupposti per una girandola infinita di arrivi e partenze dei docenti di sostegno precari, con conseguente danno psicologico e formativo degli studenti. A questo si aggiunge la mancata assegnazione di tutte o parte delle ore previste dalla programmazione individuale decisa la scorsa primavera, con gli Uffici scolastici che non danno nemmeno troppe spiegazioni di fronte a questa ennesima mancanza. Quindi, si sottopone sempre più spesso l’alunno e la sua famiglia (che ha ragione a lamentarsi) ad un danno doppio: frequente cambio di docente di sostegno e meno ore di quelle di cui ha diritto”.
Per questo motivo, il sindacato Anief ha deciso di presentare un reclamo collettivo presentato all’Unione europea; nel frattempo invitiamo le famiglie a ricorrere gratuitamente per ottenere le ore non assegnate con l'adesione alla campagna #nonunoradimeno con segnalazioni a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Nel frattempo, per i docenti non assunti è possibile presentare ricorso al giudice del lavoro, così da permettere partecipazione al piano straordinario di stabilizzazione o il risarcimento del danno per illecita reiterazione di contratti a termine.
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