È stato oggi pubblicato il bando del concorso straordinario docenti 2023 per la scuola secondaria, con 20.575 posti suddivisi tra primo e secondo grado ma con i numeri destinati a crescere: si tratta del primo concorso dei tre previsti in questa fase transitoria collegata al Pnrr che porterà nel 2025 al nuovo reclutamento degli insegnanti: le domande dei candidati ad essere immessi in ruolo si potranno inoltrare da oggi, 11 dicembre, al 9 gennaio prossimo entro le ore 23.59. Per chiedere di partecipare a questa procedura occorrerà avere svolto tre anni di supplenze e conseguito il titolo di studio attinente alla classe di concorso richiesta più 24 Crediti formativi universitari.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “al di là di questo concorso straordinario, che rimane importante, rimangono in piedi i problemi del precariato scolastico in Italia. Per quanto ci riguarda, quindi, il nostro sindacato continuerà a battersi in tutte le sedi possibili per fare reintrodurre il doppio canale di reclutamento permettendo l’assunzione sul 50% dei posti da Gps: l’occasione immediata per farlo, già ad inizio 2023, è l’approvazione della proposta di legge che ha come prima sostenitrice la senatrice Carmela Bucalo: si tratta di una proposta che ad inizio 2014 si discuterà nella VII Commissione di Palazzo Madama e sulla quale diversi parlamentari si sono già espressi favorevolmente. La verità è che abbiamo assistito in passato ad almeno nove procedure concorsuali e a oggi il numero dei precari è decuplicato: più di 200.000 precari e 400.000 con tre anni di servizio. Nel frattempo – conclude Pacifico - l'Unione europea continua a chiedersi che siano immessi in ruolo e di non violare più le direttive UE sull'abuso dei contratti a tempo determinato. Per questo noi continuiamo con i ricorsi al giudice”.
I REQUISITI PER LA PARTECIPAZIONE AL CONCORSO
La rivista Orizzonte Scuola spiega che partecipare al concorso straordinario ter per la scuola secondaria di primo e secondo grado, per i posti comuni, bisogna avere almeno uno dei seguenti requisiti:
- laurea coerente con la classe di concorso oggetto del concorso più abilitazione per la specifica classe di concorso
oppure
- tre anni di servizio negli ultimi cinque, entro il termine di presentazione della domanda, svolti presso le scuole statali, anche non continuativi, di cui almeno uno specifico oppure
- laurea coerente con la classe di concorso oggetto del concorso + 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022 Per i 24 CFU bisognerà indicare data di conseguimento
Gli ITP (tabella B del DPR 19/2016) possono accedere con
- laurea di primo livello più abilitazione
oppure
- diploma di accesso alla classe di concorso (il requisito sarà in vigore fino al 31 dicembre 2024).
Per i posti di sostegno, invece, è necessario avere, oltre al titolo di accesso completo alla classe di concorso, il diploma di specializzazione conseguito ai sensi del DM n. 249/2010 per il grado richiesto (il titolo deve essere in possesso entro la scadenza per la presentazione della domanda; è previsto l’inserimento con riserva per chi ha conseguito il titolo estero ed entro la data di scadenza del bando ha presentato la domanda di riconoscimento).
La stampa specializzata ricorda anche che i titoli di accesso e i titoli valutabili per la graduatoria devono essere in possesso entro la data di scadenza per la presentazione della domanda. L’unica riserva è prevista per il riconoscimento del titolo conseguito all’estero (il riconoscimento, non il titolo stesso).
PERCHÉ IL SINDACATO NON RITIENE IL CONCORSO RISOLUTIVO
Il sindacato Anief sostiene più che mai che per risolvere il problema del reclutamento scolastico, afflitto dalla supplentite, occorre ritornare al doppio canale di di reclutamento tutelando le aspirazioni degli idonei degli ultimi concorsi, ma garantendo lo scorrimento delle GPS su posti dati alle Gae esaurite. Il sindacato autonomo ritiene anche che occorra introdurre il numero programmato, agganciato al reale fabbisogno, per stabilizzare sia su posto comune che di sostegno rispetto alla sola offerta formativa degli atenei; ma anche di chiarire l'accesso del 45% delle quote di riserva in ogni ateneo e di superarlo a regime con una programmazione di accesso diretto scaglionato, in particolare per i docenti ingabbiati e per chi ha diritto se di ruolo a poter conseguire altra abilitazione per favorire i passaggi di ruolo.
Infine, Anief ritiene anche possibile la contemporanea frequenza del TFA e dei corsi abilitanti e l'accesso dei laureati che competano i crediti mancanti per l'accesso alle classi di concorso nei mesi successivi ed entro il 2024. Come occorre uniformare presso le Università la modalità per riconoscere i crediti formativi per chi accede ai nuovi percorsi di abilitazione.
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