Parlamento

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  • Si riapre la porta del concorso agli oltre 600 assistenti amministrativi facenti funzione come Direttore dei servizi generali e amministrativi, anche senza il possesso del titolo di studio, come richiesto dal giovane sindacato in audizione. Lo prevede un emendamento, il 2.30, licenziato dalle Commissioni VII e IX della Camera. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “non si può assumere per anni personale ATA per ricoprire questo ruolo, in assenza di concorsi, e poi disconoscerne la professionalità, specialmente quando per dieci anni si bloccano i passaggi verticali previsti dal contratto”
  • Continua la discussione del Salva Precari in Parlamento, il testo è già stato migliorato, anche grazie alle proposte del giovane sindacato autonomo. Ma non basta. Il presidente Anief, intervistato dall’Ansa: “Ci auguriamo che prevalga il buon senso, in caso contrario sarà battaglia giudiziaria”
  • Si allarga l’arco temporale, come aveva richiesto Anief in audizione, utile per sommare le tre annualità di servizio svolto per partecipare al prossimo concorso straordinario rivolto ai docenti precari. Ma non basta. In migliaia continuano a rimanere fuori nonostante siano supplenti nel sistema nazionale di istruzione. Marcello Pacifico, presidente Anief, chiederà profonde modifiche in Aula e durante il passaggio in Senato
  • Ogni anno circa mezzo milione di studenti si iscrive a un corso di una scuola secondaria di secondo grado: solo 325 mila arriva alla maturità, gli altri 175 mila si perderanno per strada, molti di loro lasciano già nel corso del primo biennio. I dati aggiornati sulla dispersione scolastica sono prodotti da Tuttoscuola, sito in cui di spiega che “negli ultimi 10 anni 1,8 milioni di studenti hanno abbandonato la scuola prima di sostenere l’esame di maturità (e negli ultimi 20 anni addirittura 3,5 milioni)”. Alle superiori, dunque, il tasso di dispersione è di circa il 24%, mentre la media complessiva, considerando tutti gli ordini scolastici, è tra il 14% e il 15%. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ritiene fondamentale investire di più nell’orientamento scolastico e andare a rivedere i cicli: “Occorre anticipare la scuola primaria a 5 anni, con annualità ‘ponte’ da affidare a maestri della scuola dell’infanzia e primaria in contemporanea, e poi allungare l’obbligo formativo sino alla maggiore età. È una tappa fondamentale, che propose, senza successo, vent’anni fa l’allora ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer. Averla scartata, in luogo di altre, ha portato all’attuale situazione, aggravata dal basso livello di competenze di tanti alunni, rilevato la scorsa estate anche dall’Invalsi. Certamente, bisogna prevedere un aumento degli organici, anche del personale Ata, proprio in quelle zone dove il disagio è maggiore, il tasso di abbandono è elevato, le famiglie sono in difficoltà, gli enti locali non sono di supporto adeguato, c’è un’alta presenza di alunni stranieri, disabili e con limiti di apprendimento”  
  • Il leader del giovane sindacato autonomo intervistato nel corso del radiogiornale di Italia Stampa non chiude la porta al dialogo, ma chiede fatti concreti per contrastare precariato e supplentite. Intanto sono aperte le preadesioni gratuite per tutti gli esclusi dal nuovo concorso riservato e/o corso abilitante
  • Chiesta anche la trasformazione delle graduatorie di istituto in provinciali con la riapertura terza fascia per le supplenze per consentire il più rapido assorbimento delle GaE con l’assunzione degli 8 mila precari inseriti, e per regolamentare il sistema delle supplenze con l’inserimento dei giovani laureati nelle GI da aggiornare annualmente per evitare l’abuso delle domande di MAD, fuori graduatoria
  • Eliminazione vincolo 24 mila assunzioni con scorrimento graduatoria idonei, vincoli temporali su servizio e servizio specifico, valutazione di due annualità, dell’anno in corso e del servizio presso scuola paritaria o corsi IEFP, come IRC o dottore di ricerca, ammissione posti di sostegno senza specializzazione con obbligo successivo, abolizione contratto in essere per accesso al corso abilitante che è aperto a tutti i candidati, domande per posti comuni e sostegno  
  • Per risolvere una volta per tutte il problema della precarietà e del reclutamento, Il giovane sindacato chiede di intervenire con degli emendamenti appositi al dl ora all’esame della Commissione Cultura della Camera: le modifiche riguardano GaE, Graduatorie d’istituto, docenti di religione, infanzia e primaria, dottori di ricerca, requisiti di servizio per l’accesso alle nuove graduatorie e al corso abilitante, mobilità, corsi-concorsi riservati per dirigenti scolastici e dirigenti tecnici a tempo determinato, stabilizzazione Lsu e personale Ata, concorso riservato agli amministrativi facenti funzione Dsga, nuove graduatorie Afam, ricercatori e salario accessorio del personale dell’Università.  
  • Aperte le preadesioni gratuite ai ricorsi per tutelare i diritti dei troppi docenti, ATA, Collaboratori Scolastici, facenti funzione DSGA, Dirigenti Tecnici con incarichi temporanei esclusi dal nuovo concorso riservato e/o corso abilitante. Il giovane sindacato spera ancora nel dialogo con il sit-in e lo sciopero del 12 novembre, giorno decisivo per chiedere al Parlamento profonde modifiche prima della conversione in legge. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Siamo pronti al nuovo contenzioso seriale; spiegheremo alla Commissione UE perché questa norma così scritta non risolve la “supplentite” né supera la procedura d’infrazione per migliaia di precari della scuola italiana, ma rimaniamo aperti al confronto con il Governo per trovare delle soluzioni che rispettino il diritto dell’Unione e la nostra Costituzione”
  • Pacifico, presidente nazionale Anief: Avevamo chiesto al ministro Fioramonti, al contrario, un piano straordinario di rientro nella propria regione. Chiederemo durante lo sciopero del 12 novembre un emendamento in Parlamento per eliminare, per tutti, gli attuali vincoli ai trasferimenti. La continuità didattica si lotta con la stabilizzazione degli organici e con incentivi al personale per rimanere nei posti attribuiti diversi dai luoghi di residenza
  • I fatti di cronaca e la recente disgrazia del bambino morto a Milano, cadendo dalla tromba delle scale dell’Istituto Pirelli, hanno messo in evidenza anche per l'ex responsabile scuola di Forza Italia, Elena Centemero, il problema degli organici del personale Ata, nettamente inferiori al fabbisogno e lontani da quei requisiti minimi anche per i servizi di sorveglianza degli studenti. Marcello Pacifico: Coi tagli si mette in dubbio la sicurezza. Le nuove tecnologie non possono sostituire le persone come in un'azienda per realizzare risparmi. Bisogna partire dal ripristinare gli organici tagliati dieci anni fa
  • Lo prevede il decreto “salva precari bis”, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, nel quale si sancisce che l’insegnamento dovrà avvenire affidandosi all’organico già presente, senza alcuna aggiunta. Per il sindacato non è un buon viatico verso l’introduzione della disciplina, perché potrebbe rivelarsi una conferma del modello leghista di inglobarla all’interno di altre materie. È bene, quindi, che il decreto, ora all’esame del Parlamento, venga modificato anche in questa parte. “Speriamo solo che per l’insegnamento dell’educazione civica in ogni grado scolastico – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – non si voglia prevedere un organico aggiuntivo solo perché si ha l’intenzione di formare, a breve, dei docenti potenziatori o soprannumerari. Qualsiasi altra soluzione, come quella di utilizzare docenti che già insegnano discipline affini, ricalcherebbe quella approntata in malo modo dal precedente esecutivo e contro la quale si è mosso non solo il sindacato, ma tutta l’opinione pubblica oltre che organismi di rilievo come il Consiglio superiore della pubblica istruzione. Ancora una volta, se le cose stanno così, ci ritroviamo con il Miur che vuole fare delle nozze con i fichi secchi”
  • Il testo (AC 2222) è stato assegnato all’esame congiunto della VII e della XI Commissione della Camera dei Deputati. Anief ha inoltrato la richiesta di audizione e sta lavorando alla segnalazione di diversi emendamenti che saranno illustrati a tutti i gruppi parlamentari anche in occasione dello sciopero del 12 novembre prossimo, secondo quanto già elaborato nella piattaforma sindacale. Si prevede un’ondata di ricorsi per l’alto numero di candidati esclusi, per la quale a breve, saranno aperte le pre-adesioni gratuite
  • Il giovane sindacato spiega i motivi della protesta che porterà personale precario e di ruolo, docenti, ata, educatori, ricercatori ad astenersi dal lavoro e a manifestare a Roma durante il dibattito parlamentare su eventuali emendamenti di modifica del disegno di legge di bilancio e del decreto salva-precari. Contestata anche l'intesa raggiunta dalle altre sigle sindacali, la mancata convocazione agli stessi tavoli e l'impossibilità di poter, a quasi due anni dal dato elettorale, usufruire delle prerogative sindacali tutelate dalla Costituzione: su questo punto, Anief si è rivolta anche al premier Giuseppe Conte. Scarica il volantino e la piattaforma
  • All’interno del disegno di legge collegato alla finanziaria, da approvare in primavera, sul sistema di formazione iniziale, non ci saranno più percorsi universitari “ad ostacoli”, anticipa il ministro Fioramonti durante l’audizione a Palazzo Madama, anzi saranno aperti anche ai docenti delle paritarie. Rimane, invece, il disco rosso per la validità del servizio nella nuova procedura concorsuale riservata Marcello Pacifico (Anief): “Bisogna cambiare il Decreto legge. Lo chiederanno il 12 novembre in migliaia durante lo sciopero. Il sistema nazionale di istruzione è da vent'anni integrato tra il servizio erogato da 8 mila scuole pubbliche e 14 mila scuole private nonché dai corsi regionali oggi equiparati a quelli professionali. Assurdo pensare di reclutare alcuni e lasciare a casa gli altri quando entrano ed escono come supplenti dalle nostre aule. Perché poi questi insegnanti dovrebbero poter accedere agli ordinari corsi abilitanti e non dovrebbero mettersi in gioco per vincere la nuova procedura concorsuale riservata per inserirsi nelle graduatorie utili per il ruolo? Si prevede una nuova ondata di ricorsi”.
  • Dopo la proclamazione dello sciopero Anief del 12 novembre per modificare il decreto salva-precari e gli stanziamenti per il rinnovo del contratto di comparto, giungono le prime aperture del governo: per gli oltre tre milioni di dipendenti pubblici verrà stanziato circa un miliardo di euro, che sommato a 1,7 miliardi della Legge di Bilancio dell’anno scorso, si tradurrà in 40 euro netti medi a dipendente pubblico che andrà a regime pure in un biennio. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “va bene reperire ulteriori risorse ma siamo ancora lontani dal coprire anche il solo tasso d’inflazione prodotto negli ultimi anni. Ci vuole una quota d’incremento stipendiale almeno tre volte maggiore e poi l'impegno a recuperare il gap, entro un triennio, rispetto alla media stipendiale dei colleghi europei. Rimangono tutti in piedi, pertanto, i motivi della protesta di novembre, proprio nei giorni in cui si discuterà la Legge di Bilancio: un’esigenza che anche l'Unesco ci ha ricordato, sostenendo che la valorizzazione degli insegnanti è prioritaria”
  • Il giovane sindacato conferma lo sciopero del 12 novembre. Marcello Pacifico, presidente Anief ai microfoni di Teleborsa: “Chiederemo ai parlamentari di emendare il testo che non risolve i problemi della supplentite e del precariato. Intanto ci sono almeno quindici motivi per impugnarlo siamo pronti a impugnarlo per ottenere giustizia”
  • Organizzato anche un sit-in nazionale a Roma, durante il dibattito parlamentare del Decreto “salva-precari bis” e del Disegno di Legge di Bilancio 2020. Si protesta per la mancanza di risorse per il rinnovo del contratto di tutto il personale docente, amministrativo e ata, e di politiche tese a valorizzarlo, per il livello record di precarietà raggiunto. Marcello Pacifico (Anief): “Serve un cambio di passo deciso già nei prossimi documenti di Bilancio, dopo la NADEF”
  • Era stato annunciato come il decreto salva-scuola. Invece, il testo appena approvato dai sindacati maggiorial ministero dell’Istruzione e che la settimana prossima il ministro Lorenzo Fioramonti porterà in Consiglio dei ministri, continua a mantenere le lacune di quello di inizio agosto e non risolverà molto, scalfendo appena il record nazionale di supplenze annuali e di ‘messe a disposizione’ che si raggiungerà nei prossimi giorni quando saranno assegnate tutte le cattedre vacanti. Invece di procedere alla trasformazione delle graduatorie di istituto in provinciali e fornire una risposta convincente alla lettera di costituzione in mora della Commissione europea, preludio ad una salatissima procedura d'infrazione, si è raggiunto uno sterile accordo che avrà come sicuro risultato quello di generare ulteriore contenzioso. “Qualora nei tavoli tecnici sulle misure da inserire nel disegno di Legge di Stabilità – annuncia Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - non saranno presenti le soluzioni prioritarie proposte dal nostro sindacato al ministro Fioramonti, siamo pronti ad avviare lo stato di agitazione per la proclamazione di uno sciopero generale e di una manifestazione nazionale durante il dibattito parlamentare. Riteniamo che i cinque punti dell'accordo Miur-sindacati, siano del tutto insoddisfacente per dare una risposta convincente al fenomeno in crescita del precariato: non basta qualche decina di migliaia di assunzioni, peraltro ad alto rischio discriminatorio, per dire che si è risolto tutto”.
  • Sostanzialmente in linea con l'intesa siglata nell'aprile scorso con il precedente esecutivo, non risolve il problema della supplentite della scuola italiana né risponde alla procedura d'infrazione in corso attivata presso la Commissione europea, anzi genera ulteriore contenzioso. “Se nei tavoli tecnici relativi alle misure da inserire nel disegno di legge di stabilità non saranno presenti alcune delle soluzioni proposte dal giovane sindacato al ministro Fioramonti, siamo pronti ad avviare lo stato di agitazione per la proclamazione di uno sciopero generale e di una manifestazione nazionale durante il dibattito parlamentare”, dichiara il suo presidente Marcello Pacifico. “I cinque punti dell'accordo fanno acqua da tutte le parti. Così non si va lontano”, conclude