Ancora una sentenza di un tribunale italiano che dà il via libera alla ricostruzione di carriera degli insegnanti comprendente per intero il periodo di supplenze. I legali dell’Anief, Fabio Ganci, Walter Miceli e Alberto Agusto, ottengono una sentenza esemplare che condanna il Miur alla piena applicazione delle direttive comunitarie e al riconoscimento immediato e per intero del periodo di precariato ai fini dell’inquadramento professionale e retributivo di una docente di Scienze, assunta nel 1997 dopo aver conseguito l’abilitazione nel 1983. Il parere si somma a quello emesso poche settimane fa dai giudici di Torino, che hanno assegnato 20mila euro di arretrati ad una collega con nove anni di pre-ruolo, e alle continue sentenze favorevoli emesse anche dalla curia europea.
Marcello Pacifico (presidente Anief): almeno un lavoratore della scuola su tre, anche Ata, è stato danneggiato da questa norma illegittima del Testo Unico. Possono presentare ricorso tutti gli assunti dal 1999, che abbiano svolto più di quattro anni di pre-ruolo. Oltre al recupero delle somme arretrate non corrisposte, otterranno l’avanzamento di ‘scaglione’, che da quattro anni per i neo-assunti è particolarmente sfavorevole per via dell’accordo a perdere sottoscritto dai sindacati maggioritari che ha cancellato il primo passaggio stipendiale. Considerando l’accordo stipulato dalle confederazioni Uil, Cisl e Confsal nel 2011, che ha dato vita all’abolizione dei tradizionali scatti di anzianità, il recupero totale del precariato costituisce un importante risultato per risollevare uno stipendio fermo da quasi sette anni.