ROMA, 26 OTT - Con la sanità, trasporti locali e ferroviari, c'è anche la scuola tra i comparti pubblici e privati che stamane rischiano di fermarsi per lo sciopero di 24 ore indetto da alcune sigle sindacali che dicono 'no', tra le altre cose, alla manovra economica del governo giudicata "né popolare né espansiva. A ricordarlo è il sindacato Anief, che nel corso del 2018 ha proclamato sei volte lo sciopero di categoria, l'ultima l'11 settembre scorso in occasione dell'inizio dell'anno scolastico, ma stavolta non ha aderito alla contestazione. "Siamo solidali con i lavoratori che si fermeranno nel corso della giornata - afferma il leader, Marcello Pacifico - stufi si vedere cambiare governi e ministri senza però mai riscontrare una politica di svolta a loro tutela". (ANSA).
I sindacati rappresentativi si sono incontrati ancora una volta pochi giorni fa per parlare di trasferimenti, deleghe, rotazione degli incarichi e valutazione. Dopo il riconoscimento per il giovane sindacato, poiché passa la linea di Udir di affrontare con serietà il tema dello stress da lavoro correlato dopo la denuncia fatta nei seminari “Io Dirigente. Sicurezza, Salute, Retribuzione, Relazioni sindacali”, continua la sua battaglia a fianco dei dirigenti scolastici. Prossimi incontri delle giornate di studio a Roma (scheda di adesione) e a Napoli (scheda di adesione); è possibile prendervi parte inviando la scheda di partecipazione.
Continuano le dichiarazioni propositive del Ministro Bussetti che in occasione di un’intervista al Corriere.it ha dichiarato: “Avvieremo anche tre cicli di formazione specialistica per 40 mila posti di insegnante di sostegno, 14 mila per il 2019 e gli altri in tre anni: cerchiamo di porre fine ai problemi per i ragazzi disabili”; quindi saranno avviate le procedure. La costante mancanza degli insegnanti di sostegno, che ha lasciato scoperte numerose cattedre assegnate per i ruoli dell’a.s. 2018/19, potrà essere parzialmente bypassata grazie al TFA sostegno, di prossima attivazione.
Con la sanità, trasporti locali e ferroviari, c’è anche la scuola tra i comparti pubblici e privati che stamane rischiano di fermarsi per lo sciopero di 24 ore indetto da alcune sigle sindacali che dicono no, tra le altre cose, alla manovra economica del governo giudicata "né popolare né espansiva. Anief, che nel corso del 2018 ha proclamato ben sei volte lo sciopero di categoria, l’ultima l’11 settembre scorso in occasione dell’inizio dell’anno scolastico, stavolta non ha aderito alla contestazione, ma è solidale con i tanti lavoratori che si fermeranno nel corso della giornata, stufi si vedere cambiare governi e ministri senza però mai riscontrare una politica di svolta a loro tutela.
Le porte delle scuole italiane si sono aperte solamente da un mese e mezzo circa, eppure c’è già stato il tempo di assistere alle stesse pecche: infatti, è di stamattina la notizia di due aggressioni all’interno degli istituti. Nel primo caso la vittima è un collaboratore scolastico: un genitore, coltello in mano, ha chiesto di parlare con il dirigente scolastico. Nel secondo episodio, un insegnante è stato colpito al volto da un pugno sferrato da un alunno di 13 anni. Anief si oppone con fermezza a questo andazzo: ridiamo importanza al ruolo degli insegnanti e l’autorevolezza che meritano.
Ai sensi dell'art. 34 del CCNL 2016/18, Miur e parti sociali avrebbero dovuto realizzare entro fine luglio 2018 analisi e verifiche anche comparative per valorizzare le professionalità di oltre 250 mila lavoratori che operano nelle nostre scuole a supporto della docenza e della dirigenza scolastica, ma in primis per rendere un servizio migliore a studenti e famiglie. In attesa di conoscere il testo e di essere invitata ai tavoli, Anief si rivolge all’Aran e chiede al governo, al Miur e al Mef gli stanziamenti necessari per collocare i collaboratori scolastici al quarto livello di carriera esecutiva e il personale tecnico ed amministrativo al quinto e sesto livello, con una rivisitazione del ruolo dirigenziale del Dsga. Nel frattempo, le responsabilità a fronte dello stesso stipendio tabellare prevedono sia un innalzamento dei titoli di studio d’accesso, sia maggiori carichi di lavoro e competenze: oggi occorre un diploma di scuola superiore per gli assistenti amministrativi (ex applicati di segreteria) e per i tecnici di laboratorio, e un diploma di qualifica per i collaboratori scolastici (ex bidelli), ma la retribuzione non è mai stata cambiata: corrisponde al 3° e 4° livello della carriera esecutiva, ovvero poco più di mille euro netti al mese. Intanto nella legge di Bilancio potrebbe essere previsto uno specifico fondo economico per il personale Ata; il fondo dovrebbe essere utilizzato per indennità di reggenza DSGA su due scuole e possibilità per il personale Ata ex Co.co.co di trasformare il contratto da part time a tempo pieno.
Lo studio legale Anief, alla luce del regolamento firmato dal Ministro Bussetti e inviato per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, metterà a disposizione la domanda cartacea per gli esclusi dalla possibilità di partecipare al concorso riservato per la scuola Primaria e Infanzia. In attesa della pubblicazione del bando, aperte le preadesioni ai ricorsi Anief
Prende corpo il nuovo reclutamento scolastico del titolare del Miur: “o passi il concorso e sei abilitato per il biennio di durata del bando o devi rifare il concorso”, ha dichiarato oggi Bussetti. Secondo Anief non si può risolvere la questione in questo modo: il Tar ha già detto di no, poi è stata la volta delle Camere. Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato, ricorda che l’Italia perde 35 mila immissioni in ruolo per assenze di personale idoneo nelle graduatorie di merito o abilitato nelle graduatorie ad esaurimento: una persona ragionevole cercherebbe di riempire le stesse e non renderle inservibili. Anche perché in questo modo i ricorsi non potranno che aumentare.
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