Il giovane sindacato rappresentativo Anief ricorre contro la sanzione di 100 euro per mancato obbligo vaccinale personale over 50, contro le sospensioni per ottenere l'assegno alimentare o l'eventuale recupero delle spettanze stipendiali, per tutelare il personale Afam e quello universitario.
Il sindacato ricorda anche che giovedì 31 marzo verrà trasmesso un webinar Anief “Obbligo vaccinale: decreto legge riaperture e stato del contenzioso, tutto quello che c'è da sapere”. Interverranno il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, e i legali del sindacato Anief Fabio Ganci, Walter Miceli, Nicola Zampieri. Per partecipare, cliccare qui.
Per ANIEF la circolare di chiarimenti pubblicata ieri dal Ministero dell’istruzione crea ancora più confusione perché può indurre i dirigenti scolastici a disporre l’utilizzo dei non vaccinati in altra mansione per 36 ore settimanali. Una simile interpretazione, tuttavia, sarebbe totalmente illegittima poiché travalicherebbe quanto previsto dal D.L. 24/2022, che si limita ad affermare la necessità di utilizzare i docenti non vaccinati “in attività di supporto all’istituzione scolastica”, senza nulla disporre riguardo ad un loro possibile utilizzo per orario di servizio diverso da quello previsto per il relativo grado di insegnamento.
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"Le scuole hanno bisogno di certezze: dal 1° aprile vi sono nuove regole, ma queste nuove regole sono sbagliate". A sostenerlo è Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, commentando il Decreto Legge Covid n. 24/2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 70 del 24 marzo. Intervistato dall’agenzia Teleborsa, il sindacalista ha ricordato che il Decreto riaperture fissa per il prossimo 1° aprile il primo scaglione di allentamenti delle norme Covid, ad esempio disponendo che non servirà più il Green pass rafforzato al lavoro per gli over 50, ma lasciando l'obbligo vaccinale e le mascherine a scuola.
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Il tribunale di Torino accoglie il ricorso presentato dal legale Anief: un docente riceve 3mila euro di risarcimento anche per gli anni precedenti. Sono migliaia i supplenti che stanno aderendo al ricorso
Sul diritto dei supplenti annuali ad avere la Carta del docente da 500 euro l’anno, Anief non ha mai avuto dubbi: dopo il Consiglio di Stato che ha cambiato orientamento a seguito della remissione in Corte di giustizia europea della questione comunitaria - su ricorso presentato dai legali Anief al tribunale di Vercelli - adesso anche i giudici del lavoro lo sostengono. La prima sentenza è arrivata dal Tribunale di Torino e riguarda il ricorso di un insegnante assistito dai legali dell’Anief Giovanni Rinaldi, Fabio Ganci e Nicola Zampieri. Il Giudice ha assegnato al docente che aveva presentato ricorso i 500 euro dell’annualità corrente, più quelli delle cinque supplenze annuali precedenti, per un totale di 3mila euro di risarcimento. Nella sentenza si legge che “il docente a tempo determinato” deve avere il “beneficio della c.d. Carta del docente, atteso che ai sensi degli artt. 63 e 64 del CCNL di categoria l’Amministrazione scolastica ha l’obbligo di fornire a tutto il personale docente, senza alcuna distinzione tra docenti a tempo indeterminato e a tempo determinato, “strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio”, tra le quali certamente può comprendersi la Carta del docente”.
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