Il Ministero della Salute fornisce indicazioni per i lavoratori, tra cui personale scolastico, che rientrano a lavoro dopo malattia Covid.
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Con la pubblicazione del decreto legge n. 44 del 1 aprile 2021 sono introdotte nuove disposizioni riguardanti le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado.
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L’organico Covid potrà essere riconfermato per il prossimo anno scolastico 2021/22: l’annuncio è arrivato ieri, durante l’incontro tra amministrazioni e sindacati: si tratta di 50.000 ATA, perlopiù collaboratori scolastici, e 25.000 docenti assunti quest’anno a tempo determinato per fronteggiare l’emergenza sanitaria, ottimizzare la sorveglianza e la messa in sicurezza delle scuole, assicurare igiene continua degli spazi. Al momento, scrive la stampa specializzata, si tratta di un impegno ma non c’è ancora il documento normativo, per il quale probabilmente bisognerà attendere il periodo estivo.
“La prima parziale risposta dell’amministrazione per noi è importante – spiega Marcello Pacifico – presidente nazionale Anief – ma siamo ancora alle buone intenzioni. Tra l’altro riguarderebbe solo il prossimo anno e non, come sarebbe opportuno, la trasformazione dei docenti e Ata aggiuntivi in pianta stabile nell’organico delle rispettive categorie. L’esigenza di aggiungere qualche unità di personale in ogni istituto autonomo è legata infatti al Covid19, ma di fatto è anche una necessità assoluta, perché le nostre scuole hanno estremo bisogno di personale aggiuntivo, per mille motivazioni che vanno dalla sostituzione del personale titolare al supporto ai tanti progetti e alle enormi incombenze che vengono condotti nei luoghi di formazione pubblica”.
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ALLARME 300 MILA PRECARI: ANIEF CHIEDE AL SENATO DI PROROGARGLI I CONTRATTI, AVVIARE LE STABILIZZAZIONI AUTOMATICHE E INCLUDERLI NELL’AGGIORNAMENTO
Una maggiore attenzione ai supplenti della scuola, un enorme aggregato di docenti e personale Ata che per colpa delle scelte sbagliate di chi governa il settore è arrivato a rappresentare un posto ogni quattro presente nelle nostre quasi 8.500 scuole autonome. A chiederlo è il sindacato Anief, attraverso una serie di emendamenti al decreto Sostegni fatti pervenire alle commissioni di competenza del Senato: tra le 18 proposte prodotte dal giovane sindacato, ve ne sono diverse rivolte proprio ai precari, a partire dal divieto dei licenziamenti e dalla trasformazione dei contratti a termine in ruolo, anche a tutela degli alunni e del loro diritto sacrosanto alla continuità didattica invece sistematicamente aggirato, con supplenze che si alternano per mesi prima di arrivare all’individuazione di una figura stabile fino a giugno.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Non è possibile ogni anno restituire al Mef oltre 50 mila assunzioni a tempo indeterminato pur avendo a disposizione più di 200 mila supplenti, di cui tantissimi abilitati, specializzati e con ben oltre i 36 mesi di servizio che l’Unione europea indica come soglia più che sufficiente per stabilizzare su posto vacante: vale la pena ricordare che il Comitato dei diritti sociali europei ha di recente accolto il ricorso Anief n. 146/2017 sull’illegittimità della reiterazione dei contratti a termine, bocciando quindi la volontà di continuare a tenere chiuse le Gae, di non utilizzare le Gps per le immissioni in ruolo, come pure di non volere organizzare concorsi riservati per titoli e servizi. È il tempo della svolta, come pure per evitare licenziamenti prima del tempo e per mettere i precari nelle condizioni di aggiornarsi professionalmente”.
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