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Ci sono disposizioni che riguardano direttamente la Scuola nella bozza del decreto Milleproroghe che domani dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri: nel documento, che attualmente conta 22 articoli - dai Covid Hotel allo stop alle trivelle – si introducono delle proroghe al termino ultimo delle procedure concorsuali. A partire, con slittamento della scadenza al 31 dicembre 2021, da quelle dei docenti di Religione cattolica, previsto dalla Legge 159 del 2019, che quindi, scrive oggi la stampa specializzata, “non vedrà la luce nel 2020”. Slitta di un anno pure il concorso per dirigenti tecnici. Viene spostato alla fine di giugno 2021 anche il termine della valutazione degli apprendimenti svolti in presenza o con la didattica a distanza. E pure dei pagamenti in materia di edilizia scolastica, con la nuova scadenza fissata alla fine del prossimo anno solare.
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Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “a questo punto le istituzioni preposte colgano l’occasione per apportare al bando del concorso di Religione cattolica delle modifiche oggettivamente indispensabile, a partire dal riconoscimento del percorso e del servizio specifici svolti dai singoli docenti di categoria, perché ne siano riconosciuti, come ribadito dalla Cei e dal ministero dell’Istruzione, il valore, la dignità e la professionalità, più volte dimostrati dagli stessi. Non si possono lasciare per strada i precari con 36 mesi di lavoro, tenuto conto che ci sono non meno di 7 mila colleghi con oltre 20 anni di precariato”.

La Dad, tramutata in Didattica digitale integrata, fa ormai parte dell'offerta formativa delle scuole. Solo che scade il 31 dicembre, salvo proroga, la possibilità di utilizzare il bonus disponibile per i docenti di ruolo delle scuole statali per l’acquisto di hardware per la didattica a distanza: ne dà notizia la stampa specializzata ricordando che la Carta del docente continua a non essere prevista “per i precari, che però possono prendere in comodato d’uso i pc per la didattica a distanza”. Questo significa che quasi un terzo degli 850 mila docenti italiani non usufruisce delle tecnologie a supporto della didattica. E poi sono esclusi oltre 200 mila amministrativi, tecnici e ausiliari. Come se non bastasse, dal 1° gennaio 2020 nemmeno i docenti di ruolo potranno accedere ai dispositivi per DAD.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “il fatto che si disponga il comodato d’uso anche per i precari la dice lunga sull’esigenza di rispondere ad un vuoto normativo imposto con la Legge 107 del 2015, che nel legiferare l’aggiornamento permanente del personale ha dimenticato ‘pezzi’ di professionalità scolastiche. Oltre ai docenti precari, non sono stati inclusi gli amministrativi, i tecnici e i collaboratori scolastici, e persino gli educatori. Come se costoro non necessitassero di aggiornarsi e di crescere professionalmente. Ma negargli oggi, in tempo di Covid, l’accesso ai 500 euro annui diventa ancora più illogico, perché l’utilizzo di attrezzatura e dispositivi digitali interattivi è indispensabile per attuare la Dad o lo smart working. Inoltre, l’accesso allargato ai dispositivi elettronici è ovvio che andrebbe prorogato almeno fino al termine dello stato d’emergenza epidemiologica”.

Anief conferma l’opportunità di ricorrere al Giudice del Lavoro contro l’esclusione dalla carta docente, così da fare ottenere a tutti i dipendenti in servizio nella scuola pubblica, senza alcuna distinzione, precari compresi, l'accesso al bonus per l’aggiornamento annuale di 500 euro che continua ad essere concesso solo ai docenti di ruolo.
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L’Aula della Camera conferma la fiducia al governo sulla Manovra economica con 314 voti a favore, 230 contrari e 2 astenuti. L’Assemblea di Montecitorio passa, dalle 16.15, all’esame degli articoli da 2 a 20 e delle relative proposte emendative: in base agli accordi presi in capigruppo, esso dovrà concludersi entro le ore 18.
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