Con una doppia nota di chiarimento del capo dipartimento Max Bruschi, il ministero dell’Istruzione interviene sugli insegnanti assunti per rispondere alle esigenze della didattica da attuare nel corso dell’emergenza coronavirus: viene chiarito una volta per tutte che tali docenti rientrano a pieno titolo nell’organico dell’autonomia, non possono essere utilizzati esclusivamente per le supplenze del personale assente, sicuramente non possono essere collocati per fare sostegno agli alunni disabili e in caso di lockdown potranno operare in smart working.
Marcello Pacifico, presidente Anief: “Con queste precisazioni si chiude il cerchio su un organico prezioso ma fino ad oggi considerato a torto di serie B. In pratica, il ministero dell’Istruzione prende atto delle positive modifiche introdotte sull’organico Covid dal Parlamento, su spinta del Governo, attraverso il decreto Agosto, che ha aperto giustamente alla possibilità di fargli svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile in caso di blocco delle lezioni in presenza, di mantenere quindi il contratto in essere in caso di lockdown, e di non essere considerati dei meri supplenti da utilizzare all’occorrenza per supplenze di vario genere, anche su sostegno. A questo punto, sarebbe giusto che il ministero compia l’ultimo sforzo, chiedendo al Mef di considerare i 60 mila docenti-Covid come organico aggiuntivo permanente, collocandolo all’interno del contingente dell’organico di diritto”.