Il decreto salva-precari naufragato con il Governo Lega-M5S muterà presto faccia: il testo rivisto e corretto conterrà criteri di “selezione e formazione”.Anief chiede di approvare i punti contenuti nel suo #salvascuola, presentati al ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti durante l’incontro di pochi giorni fa al Miur. Marcello Pacifico (Anief): “Senza l'estensione del doppio canale di reclutamento ai precari, anche di terza fascia, di graduatorie di istituto riorganizzate a livello provinciale, e senza l'assunzione dei vincitori e idonei dei concorsi nelle regioni privi di insegnanti nelle graduatorie di merito non si potrà risolvere il problema delle supplenze crescenti.
Chi sostiene che quella dell’insegnante non è una professione da annoverare tra quelle logoranti, dovrebbe andarsi a leggere gli ultimi dati OCSE: quelli dai quali si evince che i nostri docenti sono i più anziani tra i Paesi sviluppati rispetto all’Europa ma anche a tutto il mondo: ben il 58% dei docenti italiani, tra elementari e superiori, ha più di 50 anni, contro una media OCSE del 34%.
Marcello Pacifico (Anief): “Quando apprendiamo dai rapporti internazionali che i nostri insegnanti sono molto attaccati alla professione, realizzano un’efficace azione formativa, si aggiornano in modo permanente, anche a livello tecnologico, e hanno un rapporto positivo con i propri alunni, ci chiediamo perché lo Stato non debba considerare per loro le stesse soglie per l’accesso alla pensione che si adottano in Europa e nell’area Ocse. È un’emergenza da affrontare: lo chiediamo al nuovo governo. Assieme a quella di assumere i precari storici, che rappresentano delle preziose e comprovate risorse”
Lo ha detto il vicepresidente Accademia Europa Cesi e leader del giovane sindacato della scuola Marcello Pacifico, nel corso del primo Convegno, svoltosi ieri e oggi a Palermo, organizzato dalla CESI e finanziato dalla Commissione UE sulle attività che deve porre in essere il sindacato per combattere l'abuso dei contratti a termine. Emblematico è il caso del giovane sindacato autonomo della scuola italiana, che nell’ultimo decennio ha utilizzato tutti gli strumenti che l'ordinamento giuridico europeo consente presso le istituzioni comunitarie. 30 mila euro i risarcimenti in media attribuiti ai precari, 400 mila le assunzioni che ha sbloccato il governo italiano negli ultimi 8 anni dall'inizio del contenzioso promosso da Anief.
Il professor Marcello Pacifico ha ricordato che l’organizzazione che rappresenta ha avviato una serie di petizioni presso la Commissione referente del Parlamento Europeo, le quali hanno portato all'adozione della risoluzione del maggio 2018 attraverso cui si vuole rivedere la direttiva emanata vent'anni fa dalla stessa UE, per impegnare i Paesi membri a stabilizzare i precari del pubblico impiego, considerando che le esigenze di bilancio non possono essere annoverate come ragioni oggettive per giustificarne la mancata attuazione.
Le lezioni sono ormai riprese in tutte le regioni, però quasi tutti gli studenti sono costretti al tempo-scuola ridotto perché manca all’appello un’alta percentuale di insegnanti: le supplenze annuali, mai così tante, procedono infatti a rilento, a seguito dell’alto numero di Graduatorie a esaurimento e dei vincitori di concorso prive di candidati. E le convocazioni degli Uffici Scolastici Territoriali continuano ad andare deserte. Presto la “patata bollente” passerà ai presidi, che chiameranno da graduatoria d’istituto. In un istituto comprensivo di Roma, nel quartiere Cornelia, gli alunni hanno ripreso le lezioni con appena 27 docenti su 49 previsti dall’organico. A Torino sulla primaria ci sono oltre mille posti ancora da assegnare su 1.600, di cui 1.200 su sostegno, rimasti vuoti dopo le nomine in ruolo, anche queste andate spesso deserte. Il problema riguarda pure le superiori e le province più piccole. Ci sono discipline, come la matematica, quelle tecniche e di laboratorio alle superiori per le quali la ricerca del supplente è diventa davvero ardua. Ma la situazione più drammatica è quella del sostegno, con 70 mila posti liberi che si stanno assegnando con estrema fatica soprattutto a docenti precari non specializzati nella didattica speciale per alunni disabili.
Marcello Pacifico (Anief): Bisogna cambiare registro, facendo avvicinare i precari, ad iniziare da abilitati e specializzati, ai posti liberi. Basta con le graduatorie bloccate e aperte ogni tre-cinque anni. Bisogna ricorrere all’utilizzo, sia per le supplenze sia per le immissioni in ruolo, da graduatorie d’istituto, trasformandole in provinciali per assicurare la copertura su tutte le scuole. E i vincitori e gli idonei dei concorsi ordinari e straordinari possono, su richiesta, cambiare regione. Senza dimenticare i supplenti a cui rinnovare il contratto scaduto al 30 giugno scorso, i neo-immessi in ruolo con riserva o licenziati pure dopo avere superato l'anno di straordinariato
L'Anief accoglie con orgoglio e soddisfazione la Nota ministeriale diramata oggi che risponde senza ombra di dubbio alla chiara e precisa richiesta di intervento inviata formalmente e a mezzo pec lo scorso 13 settembre dalla sede regionale Lazio del giovane sindacato. “Abbiamo inviato a nome e per conto di tutti i nostri iscritti interessati da questa problematica dell'inserimento nelle GaE di Roma con la “riserva T” – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - una immediata richiesta di intervento all'USR Lazio, nella persona della reggente Dott.ssa Carmela Palumbo, ribadendo il giusto diritto di tutti i docenti inseriti in Graduatoria alla stipula di contratti di lavoro a tempo determinato e indeterminato. Siamo soddisfatti che la nostra azione sindacale abbia ottenuto pieno successo”