Sulla Carta del docente ai precari i Tribunali con il nuovo anno confermano quanto espresso nel 2023 a più riprese e in tutta Italia: il bonus annuale per aggiornarsi professionalmente va assegnato, senza se e senza ma, anche a chi non è di ruolo. Il parere è stato ribadito nell’Aula di giustizia di Treviso, lo scorso 4 gennaio, dove il giudice ha condannato il Ministero dell’Istruzione e del Merito a pagare le 2.500 euro di aggiornamento professionale che spettavano ad una insegnante precaria tra il 2017 ed il 2022 (anche fino al 30 giugno) che aveva presentato ricorso tramite i legali Anief.
Nella sentenza di Treviso viene ricordato che “il Consiglio di Stato (pronuncia 1842/22) ha affermato che tale sistema collide –anche- con il principio di buon andamento della PA in quanto “è evidente la non conformità ai canoni di buona amministrazione di un sistema che, ponendo un obbligo di formazione a carico di una sola parte del personale docente (e dandogli gli strumenti per ottemperarvi), continua nondimeno a servirsi, per la fornitura del servizio scolastico, anche di un’altra aliquota di personale docente, la quale è tuttavia programmaticamente esclusa dalla formazione e dagli strumenti di ausilio per conseguirla”.
Inoltre, il giudice ha spiegato che gli articoli “63 e 64 CCNL di categoria 29 novembre 2007 pongono a carico dell’Amministrazione l’obbligo di garantire gli strumenti per la formazione a tutti i docenti, senza distinzioni tra docenti di ruolo e non, laddove “non v’ha dubbio che tra tali strumenti possa (e anzi debba) essere compresa la Carta del docente.”. Ma anche che “diversamente da quanto assume il Ministero, poi, la Corte di Giustizia sez VI n.450 del 18/5/22 a seguito di domanda pregiudiziale ex art. 267 TFUE ha ritenuto che la carta docenti rientri tra le “condizioni di impiego” di cui alla clausola 4 accordo quadro in quanto indennità versata per sostenere la formazione continua dei docenti che è obbligatoria anche per i docenti non di ruolo,
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiega che “oltre all’ordinanza del 18 maggio 2022 della Corte di giustizia europea sezione VI causa C 450-21 e alla sentenza n. 1842/2022del Consiglio di Stato, che hanno dato piena ragione alla tesi dell’Anief, va ricordata anche la più recente sentenza emessa dalle Sezioni lavoro della Suprema Corte di Cassazione, la n. 29961 del 27 ottobre scorso, che ha di fatto accordato la Carta del docente anche ai precari che hanno sottoscritto supplenze con scadenza 30 giugno: l’unico ‘cavillo’ è che per avere la somma dei 500 euro annuali devono presentare ricorso gratuito con Anief, perché nel frattempo il legislatore continua a non sistemare la questione andando a produrre una norma che finalmente cancelli la grave dimenticanza nella Legge 107/15 sull’aggiornamento professionale permanente”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI TREVISO
P.Q.M.
definitivamente pronunciando, ogni altra domanda rigettata
Condanna il Ministero convenuto a mettere a disposizione della ricorrente l’importo di €2500,00 tramite Carta elettronica per l’aggiornamento e formazione del personale docente ed al pagamento delle spese processuali sostenute dal ricorrente che liquida in 1030,00 oltre oneri di legge per competenze professionali ed €49,00 per C.U.con distrazione a favore dei procuratori dichiaratisi antistatari.
Treviso, 04/01/2024
Il G.L.
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