Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, dalla sua pagina Facebook ha parlato di decreto legislativo Pnrr.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, dalla sua pagina Facebook ha parlato di decreto legislativo Pnrr.
“Siamo d'accordo con il Ministro Valditara: la carriera si faccia per legge per individuare il middle management. Ma per la firma del nuovo contratto, prima bisogna utilizzate gli 8 miliardi stanziati per recuperare 3 mila euro di arretrati e dare aumenti quattro volte come anticipo di quelli dati per indennità di vacanza contrattuale relativa al triennio 2022-2024”. Lo dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, tornando sulle dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che ha dato per “pronto l’atto di indirizzo per il nuovo contratto” aggiungendo che si “intende eliminare il docente incentivato, che la Commissione Europea ci ha dato ampi margini” e “valorizzare le figure del “docente tutor e orientatore”.
“La prestazione del docente precario è sovrapponibile a quella del docente di ruolo, divenendo discriminatorio, e quindi illegittimo, il differente trattamento rispetto a quest’ultimo”: lo scrive il tribunale di Vicenza condannando il ministero dell’Istruzione e del Merito a risarcire con 3.000 euro un insegnante che ha presentato ricorso con Anief dopo essersi reso conto della mancata assegnazione della card per l’aggiornamento tra il 2018 e il 2024.
Prosegue il confronto all’Aran sulle sequenze contrattuali relative al nuovo contratto di Istruzione, Ricerca e Universitàsottoscritto lo scorso 18 gennaio: dopo la ripresa degli incontri, due giorni fa, sulle tante criticità sui contratti di ricerca e sulla figura del tecnologo universitario, la prossima settimana le parti si incontreranno di nuovo per discutere sulla “disciplina del rapporto di lavoro del personale delle scuole italiane all’estero”: il 17 aprile, alle ore 11.00, le organizzazioni rappresentative si incontreranno con la parte pubblica.
Si avvicina il confronto tra sindacati e parte per definire il nuovo contratto collettivo di lavoro: durante un convegno svolto oggi a Roma, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha detto che è praticamente “pronto l’atto di indirizzo per il nuovo contratto” aggiungendo che l’amministrazione “intende eliminare il docente incentivato, che la Commissione Europea ci ha dato ampi margini” e che si intende “valorizzare invece” le figure del “docente tutor e orientatore”.
Gli insegnanti oggi di ruolo con un pregresso di anni di supplenza possono chiedere, tramite ricorso gratuito con l’Anief, la Carta del docente per gli anni di precariato, con altissime possibilità che il giudice accolga l’istanza. È accaduto anche ad un docente che si è rivolto al Tribunale di Venezia per le supplenze annuali svolte prime di essere immesso in ruolo lo scorso 1° settembre: il giudice del lavoro gli ha dato piena ragione, assegnandogli ben 2.000 euro di risarcimento, salvo i periodi andati in prescrizione perché risalenti ad oltre cinque anni dalla presentazione del ricorso.
“Ancora una volta il ministero non riconosce in toto l’indispensabile e insostituibile lavoro profuso dai Direttori SGA e dalle segreterie”: così il responsabile del dipartimento Condir Anief Alberico Sorrentino in risposta alle dichiarazioni del ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara nel corso della convention Anp svoltasi lo scorso fine settimana.
Non si è mai fermato il lavoro del sindacato Anief per permettere l’assunzione in ruolo dei precari specializzati dalle Graduatorie provinciali per le supplenze
Hanno pieno diritto a fruire della Carta del docente anche gli insegnanti precari, pure se con cattedra dimezzata, ad esempio solo 9 ore su 18 alle superiori. Lo dice anche il Tribunale di Venezia motivando in tal modo il risarcimento di 1.500 euro a un insegnante che ha fatto ricorso con Anief dopo avere lavorato per tre annualità, tra il 2019 e il 2023, senza vedersi assegnato nemmeno un euro per l’aggiornamento professionale. Il giudice ha spiegato che la Carta docente non si può negare ai precari, poiché nel “d.p.c.m. del 23 settembre 2015, poi sostituito dal d.p.c.m. 28 settembre 2016 sono stati individuati i “beneficiari della carta”, identificandoli nei “docenti di ruolo a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale, compresi i docenti che sono in periodo di formazione e prova, i docenti dichiarati inidonei per motivi di salute di cui all'articolo 514 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, i docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati, i docenti nelle scuole all'estero, delle scuole militari”.
Il Bonus Mamme, previsto dalla legge di bilancio 2024 per le lavoratrici madri, spetta anche al personale della scuola, ma solo con rapporto di lavoro a tempo indeterminato. L’esonero vale per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 e fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo; inoltre, spetta alle lavoratrici madri di due figli, sempre se di ruolo, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 e fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Proseguono gli incontri relativi alle sequenze contrattuali. Nella giornata odierna è stata affrontata la discussione inerente ai contratti di ricerca e alla figura del tecnologo universitario.
Nessun dubbio: escludere i precari dalla Carta del docente è illegittimo. Lo ha scritto anche la settimana scorsa il Tribunale di Tivoli assegnando la card da 500 euro per l’anno scolastico in corso e per il passato, per 2mila euro totali, ad una insegnante che ha presentato ricorso tramite i legali Anief. Principalmente, il giudice del lavoro ha ricordato che il DPCM del 23 settembre 2015 che ha introdotto l’aggiornamento permanente e strutturale, da assolvere anche attraverso la Carta del docente, nella parte che esclude i precari è stato “di recente annullato dal Consiglio di Stato, con sentenza n. 1842/2022, proprio in ragione dell’illegittimità dell’esclusione dalla fruizione della carta docenti del personale assunto a tempo determinato”.
La grandezza del risultato ottenuto a marzo dai legali dell’Anief nei tribunali d’Italia attraverso ricorsi mirati è confermata dal confronto con l’anno precedente: il milione e 250 mila euro di risarcimenti, ottenuti attraverso 500 sentenze, rappresentano il 500% in più dei ricorsi patrocinati dai legali Anief a 12 mesi prima, sempre conteggiando i 30 giorni dello stesso mese, quando furono ottenuti 207 mila euro. Praticamente, si è arrivati a realizzare 60 mila euro a giornate lavorative che il giovane sindacato ha fatto avere ai lavoratori che tutela, a partire da quelli più fragili quali sono i precari.
La prossima settimana, a partire martedì 9 aprile, alla Camera è prevista un’importante decisione per il bene della scuola, in particolare per portare a fondo quest’anno gli impegni presi con l’Unione europea che ha finanziato il Pnrr e per raggiungere gli obiettivi prefissati dal Governo con l’Agenda Sud: in quinta Commissione saranno esaminati diversi emendamenti al decreto legge PNRR quater, tra cui quello, fondamentale, per la conferma in servizio, con proroga dei contratti fino al prossimo 30 giugno, di circa 6 mila ausiliari (collaboratori scolastici), il cui contratto risulta in scadenza al 15 aprile per PNRR.
“Sul sostegno agli alunni disabili si sta andando verso un anno scolastico a tinte molto cupe, con l’ennesimo record di supplenti chiamati a coprire circa 100mila posti liberi”: lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla luce delle novità approvate nel disegno di legge Semplificazione che va in base al testo già approvato dal Governo va a modificare in modo inopportuno il decreto legislativo n. 66/2017, come il parere rilevante delle famiglie degli alunni sul docente di sostegno non di ruolo da nominare per l’anno scolastico successivo.
“Sul sostegno la continuità didattica si ottiene assumendo in ruolo i docenti specializzati Tfa. Basta con i posti in deroga, che sono circa il 50%, abbiamo un organico specializzando di 80mila”: con queste parole il leader della giovane associazione sindacale rappresentativa Anief, il prof. Marcello Pacifico, torna a parlare di stabilizzazione dei docenti precari specializzati della scuola.
"L’art. 1, co. 121 della L. 107/2015 deve essere disapplicato, in quanto si pone in contrasto con la clausola 4 dell’Accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE, nella parte in cui limita il riconoscimento del diritto alla Carta Docente ai solo insegnanti di ruolo e non lo consente rispetto agli insegnanti incaricati di supplenze annuali ai sensi dell’art. 4, co. 1, L. 124/1999 o fino al termine delle attività didattiche, ai sensi dell’art. 4, co. 2, L. 124/1999”: a scriverlo è il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, assegnando 3mila euro ad un insegnante che ha svolto sei supplenze annuali, tra il 2017 e il 2023, senza ricevere un euro per la sua formazione a differenza dei colleghi già di ruolo.
Gli aspetti “di particolare complessità” del contratto di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 necessitano di essere approfonditi e concordati coi sindacati rappresentativi e con le loro Confederazione: per questo motivo, da martedì 9 aprile si avvieranno all’Aran le sequenze contrattuali dello stesso Ccnl sottoscritto lo scorso 18 gennaio, così come previsto dall’articolo 179, nel quale si prevede che per “figure professionali eterogenee si applicano discipline difficilmente riconducibili ad unità”.
Il giovane sindacato rappresentativo Anief ha messo in atto un’altra attività nata per far rispettare i diritti dei lavoratori della scuola, avviando la nuova campagna “Non un euro di meno”. Ogni utente, tramite apposito modulo, potrà registrarsi e richiedere gratuitamente informazioni e consulenza sul proprio stato matricolare e sugli eventuali diritti relativi alla giurisprudenza.
ISTRUZIONE – A scuola non possono esserci insegnanti meno formati di altri, la Carta del docente va pure ai precari: a Messina 2.500 euro alla supplente che ha lavorato fino al 30 giugno anche per meno ore settimanali
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