"Altro che scuola esclusa in toto dall'autonomia differenziata: il blocco, oggi triennale, e di cui si era a lungo parlato per portarlo a 5 anni, ora si vuole estendere fino a 7 anni. Anief è pronta a ricorrere da subito alla Consulta se non riuscirà in contrattazione integrativa ad ottenere il rispetto della libera circolazione dei lavoratori nel territorio nazionale". È quanto si legge in una nota del sindacato Anief.
Il presidente del sindacato della scuola Anief, Marcello Pacifico, risponde alla lettera inviata dai governatori della Lombardia e del Veneto. Per Pacifico, che continua a reclamare "un decreto urgente per salvare la scuola dal caos sicuro di inizio del prossimo anno scolastico, le parole dei due governatori rappresentano un evidente tentativo di mettere il premier con le spalle al muro".
Sono fuori dalla graduatorie ad esaurimento per l'immissione in ruolo nella scuola le maestre diplomate che non hanno partecipato alle sessioni di abilitazione o ai concorsi. Le Sezioni Unite della Cassazione hanno respinto il ricorso di un nutrito gruppo di diplomati magistrali contro la sentenza del Consiglio di Stato che a fine 2017 aveva gettato nello sconforto migliaia di persone. Secondo i sindacati quella decisione ha riguardato molti di coloro che avevano avuto nomine annuali dalle Gae e 7mila insegnati già in cattedra. L'adunanza plenaria del Consiglio di Stato a dicembre 2017 ha respinto i ricorsi contro una decisione del Tar del Lazio che a sua volta ha ritenuto legittimo il decreto col quale il Ministero dell'Istruzione, nel 2014, aveva aggiornato le graduatorie ad esaurimento (Gae) escludendo dagli elenchi per la messa in ruolo degli insegnanti della scuola materna e delle elementari coloro che sono in possesso del solo diploma magistrale.
È in uscita il bando del concorso ordinario della scuola d'infanzia e primaria, per quasi 17 mila posti. Appena sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sarà impugnato dal sindacato Anief che contesta l'esclusione degli educatori, la mancata valutazione del servizio tra i titoli, il calcolo errato degli ammessi agli scritti dopo l'eventuale preselettiva e il limite del 10% degli idonei già impugnato negli altri bandi.
Ultima settimana per approvare il decreto legge per non compromettere l'anno scolastico, in Consiglio dei Ministri prima della pausa estiva. Se si vuole evitare di lasciare scoperte anche le 60 delle 200 mila cattedre che dovranno essere affidate ai supplenti lasciando fuori, docenti abilitati, vincitori di concorso e precari storici, serve un decreto urgente che permetta di attingere direttamente dalla seconda e terza fascia delle graduatorie d’istituto e da quelle di merito degli idonei dei concorsi ordinari e straordinari, confermando chi ha avuto i ruoli con riserva.
Marcello Pacifico (Anief): Se si vuole evitare il ridicolo con altre decine di migliaia di nuove cattedre scoperte dopo le 50 mila dell'ultimo triennio, bisogna garantire l'assunzione di tutto il personale abilitato all'insegnamento, da anni supplente della scuola, persino assunto in ruolo dopo il superamento dell'anno di prova o vincitore di concorso.
Roma, 19 lug. (Adnkronos/Labitalia) - "Anche per il personale Ata della scuola, il governo e l'amministrazione scolastica non hanno alcuna intenzione di cancellare il precariato. L'amministrazione ha appena comunicato ai sindacati che le immissioni in ruolo di questa estate, per l'anno scolastico 2019/2020, copriranno il turn over: si tratta di appena 8.408 posti. Ma siccome i dati si riferiscono alle uscite certificate dall'Inps fino all'11 luglio scorso, è praticamente scontato che vi saranno diversi posti ancora non considerati, come quelli residui per Quota 100 e le domande di pensionamento che l'istituto di previdenza sta ancora valutando, che andranno ad incrementare le supplenze annuali. Le quali, ufficialmente si collocano, ha riferito il Miur, quasi a 20 mila unità, per l'esattezza 19.942". E' quanto si legge in una nota dell'Anief.
(ANSA) - ROMA, 18 LUG - Anief, che ha sempre contrastato in tutte le sedi l'introduzione della chiamata diretta e degli ambiti territoriali, plaude all'approvazione del progetto di legge voluto dal Movimento 5 Stelle. "Per vincere il precariato occorre prima di tutto adottare la massima trasparenza, alla base della quale vanno considerati titoli conseguiti e servizi svolti. È da questi elementi che derivano merito e competenze. Inoltre, la scelta soggettiva di un insegnante non è nemmeno compatibile con il reclutamento previsto per legge nella pubblica amministrazione e nemmeno per la scelta dei docenti precari: la scuola pubblica non è un'azienda, non prevede amministratori delegati né capi del personale. L'incontro tra domanda e offerta, se possiamo così chiamarle, deriva dalla corretta organizzazione delle graduatorie", dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Il ddl approvato motiva la decisione di sopprimere la chiamata diretta degli insegnanti "perché considerata eccessivamente discrezionale". "Tra l'altro - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - si tratta di una procedura che ha fatto riscontrare forti difficoltà di attuazione, con molti dirigenti scolastici che hanno interpretato la norma in modo fortemente diverso da altri. La verità è che i docenti della scuola pubblica non potevano essere selezionati alla stregua dei colloqui delle aziende private. Era una pretesa assurda di chi ha introdotto, contro il volere di tutti, la riforma della Buona Scuola, con le conseguenze fatali per quel Governo targato Pd che infatti poi tutti conosciamo". "È anche importante - continua il sindacalista autonomo - che gli insegnanti tornino tutti, indistintamente, ad essere titolari nella loro scuola e non a essere soggetti a contratti triennali nell'ambito territoriale. Si tratta, tuttavia, solo della cancellazione dei una delle nefandezze approvate da quella riforma: attendiamo - conclude Pacifico - che il Governo giallo-verde dia seguito alla promessa di smantellare del tutto la legge 107 del 2015".
Roma, 16 lug. (AdnKronos) - È quanto lamenta l'Anief ricordando che a seguito dei pensionamenti con Quota 100, si liberano ancora 20 mila cattedre e unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario: peccato che andranno in supplenza e non alle immissioni in ruolo. Tutto, prosegue l'Anief, per colpa dell'incapacità della burocrazia ministeriale e del Governo di autorizzare le assunzioni a tempo indeterminato dal prossimo 1° settembre.
Roma, 14 lug. (AdnKronos) - "Possiamo dire che, con i dovuti paragoni, che quest'anno vivremo la Caporetto del precariato scolastico italiano". A dirlo è Marcello Pacifico dell'Anief sottolineando che "ci sono da coprire i 64 mila posti vacanti segnalati dal Miur, a cui ne vanno aggiunti più del doppio tra gli 50 mila di sostegno in deroga e quelli che si continuano ad 'imboscare' in modo illegittimo su organico di fatto".
ROMA, 16 LUG - A seguito dei pensionamenti con Quota 100, si liberano ancora 20 mila cattedre e unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario: peccato che andranno in supplenza e non alle immissioni in ruolo. A sostenerlo è il sindacato Anief, che accusa di incapacità il ministero e il Governo che non autorizzano assunzioni a tempo indeterminato dal prossimo 1 settembre. "È una vergogna - dice Marcello Pacifico, leader del sindacato -, perché il numero delle domande si conosce da diversi mesi. Poi ci si lamenta se qualcuno non ci sta e ricorre in tribunale. Noi citeremo questa volta chi ha prodotto questo danno, per responsabilità dirigenziale erariale alla Corte dei Conti e vigileremo se i posti liberati dai pensionamenti saranno attribuiti come annuali o solo fino al termine delle attività didattiche. Bisogna finirla di governare sulla pelle dei lavoratori precari".
Pacifico (Anief): “Con le nostre proposte puntiamo a migliorare l’efficienza dell’azione amministrativa, con l’armonizzazione delle regole comuni ai settori pubblico e privato, relative all’accesso delle organizzazioni sindacali rappresentative, anche se non firmatarie del contratto collettivo nazionale di comparto, alla contrattazione collettiva integrativa”
L'Anief ha inviato le sue proposte ai parlamentari sulla riforma della scuola. Il sindacato chiede di adeguare l'organico di fatto all'organico di diritto, inserire il tetto di numero 20 alunni per classe, di potenziare l'organico Ata del 10%, di stabilizzare l'organico addetto ai servizi di assistente all'autonomia e alla comunicazione, di attribuire le ore di sostegno indicate nel Pei, di garantire l'iscrizione all'ultimo anno della scuola secondaria, di valutare il servizio pre-ruolo svolto su posti di sostegno nei vincoli relativi alla mobilità volontaria
"A fine estate avremo il record di supplenze annuali, però con più di 200mila precari in lista di attesa e il ministro dell'Istruzione secondo il quale mancano insegnanti. Anief chiede di tornare alla normalità, con un semplice doppio canale di reclutamento e un facile e immediato sistema di attribuzione delle supplenze. Il Miur e i sindacati devono finirla di giocare con l'abuso dei contratti a termine alimentato da una guerra tra poveri e immorali clientele. Attualmente sono cinque le graduatorie dei tanti insegnanti che aspirano a un posto fisso nella scuola (gm, gmre, gae, gi, mad) e si potrebbe aggiungere una sesta (gps)". È quanto si legge in una nota dell'Anief.
Nel corso della settimana la Commissione XI Lavoro di Montecitorio svolgerà quindi audizioni informali di rappresentanti delle organizzazioni sindacali delle organizzazioni sindacali ANIEF, CGS, Confintesa e FILP, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 707 Polverini, recante Norme in materia di rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro, di rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di efficacia dei contratti collettivi di lavoro, nonché delega al Governo per l'introduzione di disposizioni sulla collaborazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, in attuazione dell'articolo 46 della Costituzione, e C. 788 Gribaudo, recante Norme sull'accertamento della rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro privati.
Il problema delle cattedre scoperte, lanciato dall'Anief per l'anno scolastico in arrivo, si sta sempre più concretizzando: ci sono alcune regioni dove i dirigenti scolastici o i presidi reggenti saranno costretti ad affidare miriadi di posti liberi a docenti non abilitati e persino senza esperienza. Soprattutto al Nord, dove la vacanza di posti è maggiore e quest'anno si è acuita per via dell'incremento di pensionamenti legato all'anticipo permesso da Quota 100, si prevede un massiccio ricorso agli aspiranti docenti individuati con la sola messa a disposizione
"Ha del paradossale la richiesta formulata al Mef dal ministro dell'Istruzione di assumere in ruolo 58.627 docenti per il prossimo anno scolastico, dei quali 14.552 di sostegno. La verità è che dilatandosi i tempi di uscita e attuazione dei concorsi, visto che anche quello doppio del primo ciclo - ordinario e riservato - risulta in alto mare, considerando la loro lentezza e difficoltà di attuazione, si sta andando dritti spediti verso il record delle 200 mila supplenze annuali, come ha sottolineato pochi giorni fa dalla Corte dei Conti". A dirlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Come se nulla fosse, come se questi problemi fossero “bazzecole” e non macigni su un sistema organizzativo scolastico nazionale che già fa acqua da tutte le parti, dal ministro dell’Istruzione continuano a giungere dichiarazioni rasserenanti: “Stiamo lavorando – dice Marco Bussetti - per concludere con largo anticipo le procedure necessarie per avviare il nuovo anno. Abbiamo anticipato di un mese la mobilità degli insegnanti. Ora procederemo rapidamente con le assunzioni e, subito dopo, con le supplenze”.
“Ma di quali assunzioni in ruolo parla il ministro?”, ribatte Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Se l’anno scorso – prosegue il sindacalista - la maggior parte delle convocazioni degli Uffici scolastici andarono deserte, perché i candidati abilitati, selezionati e formati e pronti a sottoscriverle erano messi ai margini, collocati in graduatorie non utili per le collocazioni a tempo indeterminato, quest’anno potrà solo andare peggio. Prevediamo che 3 immissioni in ruolo su 4 non si realizzeranno e andranno ad aumentare il già altissimo numero di supplenze annuali, anche con ripercussioni negative sulla continuità didattica. Avere anticipato i tempi di qualche settimana non cambia la sostanza delle cose, perché quello che doveva essere fatto, riaprire le GaE e utilizzare anche la seconda fascia delle graduatorie d’istituto per il doppio canale di reclutamento, è rimasto lettera morta”.
A proposito della questione stipendiale e delle possibili gabbie salariali che l’autonomia differenziata comporterebbe, con “200/300 euro di aumento in regioni dove il costo della vita é superiore di 1/3 rispetto alle altre regioni”, oggi il parlamentare grillino ha detto che regionalizzare i salari indebolirebbe “i lavoratori e i loro diritti proprio mentre Luigi Di Maio ha fatto misure che stanno riducendo il precariato e vuole rispondere ai bassi salari con il salario minimo. La considererei una misura contro gli italiani. Un piccolo vantaggio immediato per qualcuno diventerebbe un grande danno per tutti dopo pochi anni”. Di conseguenza, “la contrattazione nazionale deve restare”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, approvare la regionalizzazionesignificherebbe tornare indietro di cento anni. Senza più garanzie sul salario minimo e anche sull’orario e i carichi di lavoro, oltre che sulla libertà d’insegnamento. Perché ogni regione potrebbe imporre la sua linea localistica, sganciandola dall’unitarietà nazionale che è oggi garanzia di un’offerta formativa di qualità e senza intromissioni di parte.