Sta producendo l’inevitabile corsa al ricorso l’Ordinanza della Corte di Giustizia Europea di alcuni giorni fa sulla carta del docente estesa ai docenti precari: sono già migliaia le adesioni raccolte dal sindacato Anief, promotore dell’iniziativa legale vincente, al fine di rendere effettiva la decisione attraverso apposito ricorso ad un tribunale italiano, il quale non potrà non tenere conto dell’avvenuta discriminazione, alla luce del mancato rispetto della clausola 4 dell’accordo quadro europeo sul lavoro a tempo determinato. La decisione della Corte di Giustizia europea, in linea peraltro con i pareri del Tribunale di Torino e del Consiglio di Stato, riguarda un numero impressionante di docenti, considerando che ai 200mila attuali con supplenza annuale si sommano tutti coloro che hanno sottoscritto un contratto analogo in passato a partire dal 2015, molti dei quali oggi di ruolo.
Su questo tema, su come recuperare i 500 euro negati dallo Stato ai precari in questi anni, lunedì 20 giugno alle ore 16.00 si svolgerà a Palermo un’assemblea pubblica, aperta a tutto il personale interessato, dal titolo “Carta del docente ai precari, l’Europa ha detto sì”assemblea pubblica, aperta a tutto il personale interessato, dal titolo “Carta del docente ai precari, l’Europa ha detto sì”: l’evento si svolgerà presso la sede succursale del liceo Classico Umberto I, in viale Regione Siciliana n. 1751. Parteciperanno i legali Fabio Ganci, Walter Miceli, Giovanni Rinaldi e Nicola Zampieri. Introdurrà il professor Giovanni Portuesi, presidente regionale Anief Sicilia.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE
“È fondamentale – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che tutti presentino ricorso al giudice tramite le nostre sedi territoriali. In assenza di una nuova norma che superi il comma 123 della Buona Scuola, la legge n. 107/15 che ha introdotto il bonus annuale per l’aggiornamento professionale, l’unica strada per chiedere fino a 2.500 euro di bonus per gli ultimi cinque anni rimane però quella di presentare ricorso al giudice. Nel frattempo, ci appelliamo alla sensibilità dei senatori della I e VII commissione di Palazzo Madama perché cancellino il comma 9 dell’articolo 44 del decreto legge 36, attraverso il quale si riducono i fondi pubblici per assegnare la carta docente a chi ne ha diritto”.
LA SENTENZA
La VI sezione della Corte di Giustizia Europea, con ordinanza del 18 maggio 2022, ha riconosciuto anche a tutti i docenti precari della scuola il diritto ad usufruire del beneficio economico di euro 500 annui, tramite la cosiddetta “Carta elettronica” per l’aggiornamento e la formazione del personale docente. La remissione alla CGUE dell’Unione Europea era stata effettuata dalla Dott. Patrizia Baici del Tribunale di Vercelli, in una causa patrocinata per conto del sindacato Anief dagli avvocati Giovanni Rinaldi, Nicola Zampieri, Fabio Ganci e Walter Miceli, i quali avevano evidenziato il contrasto con il divieto di discriminazione tra i docenti a tempo determinato e i docenti di ruolo del mancato riconoscimento della somma di 500 annui annui, poiché destinata all’acquisto di beni e servizi formativi, finalizzati allo sviluppo delle competenze professionali del personale docente.
IL RICORSO
Per aderire al ricorso che permette di recuperare i 500 euro l’anno negati ai precari per la formazione e l’aggiornamento professionale occorre chiedere di essere soci Anief; aderire al ricorso; inviare la scheda rilevazione dati.
Di seguito, video tutorial e link utili:
VIDEO GUIDA
ADESIONE RICORSO
SCHEDA RILEVAZIONE DATI
PER APPROFONDIMENTI:
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