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Poi si lascerà il lavoro solo a 67 anni o con 43 anni di contributi, mentre in Europa si va a riposo a 63 anni e pure con il massimo dell’assegno: lo prevede l’ultima bozza della manovra di fine 2021. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “è giunta l’ora di adeguarsi ai Paesi più economicamente sviluppati, separando la spesa per le pensioni da quella del bilancio del welfare. Come anche riconoscere una finestra per il rischio burnout per il personale scolastico, particolarmente esposto a patologie anche tumorali. Invece, è stata concessa solo un’apertura ai maestri della scuola primaria che possono aderire all’Ape Social. Sarebbe più giusta una ‘Quota 98’ per tutti e il riscatto gratuito della laurea, come pure proposto dal presidente Inps, anche per svecchiare la categoria. Questo chiediamo al Parlamento”.


Ancora una volta sono stati dimenticati dal Governo i 250 mila collaboratori scolastici, assistenti tecnici e amministrativi, nonché i Dsga delle 8.200 scuole. Anief chiede 250 milioni di euro nella manovra di fine anno, presto al vaglio del Senato, per valorizzare la loro professionalità, al pari di tutto il personale del comparto. Il presidente Marcello Pacifico: “L’apporto degli impiegati nelle Università e degli Ata nelle scuole è imprescindibile per la formazione dei nostri giovani di qualità. E visto che nei nostri istituti lavorano quasi 900mila docenti, pretendiamo lo stanziamento di un miliardo aggiuntivo a parità di numeri. I soldi sono stati già stanziati nel PNRR. Presenteremo di certo un emendamento alla bozza della Legge di Bilancio. E poi bisogna retribuire le indennità di incarico per i risarcimenti ai precari, ma anche di sede per chi lavora fuori la propria residenza”, conclude il leader dell’Anief.
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Prosegue a Palazzo Madama l’esame del disegno di legge n. 2426 di conversione del decreto legge n. 146 contenente misure urgenti di carattere economico e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili. Si tratta del cosiddetto collegato alla manovra finanziaria 2022, che i senatori affronteranno in sede consultiva, per il parere alle Commissioni riunite VI e XI e all'Assemblea, tendo conto sempre dalla fattibilità economica delle norme affidata alla V Commissione Bilancio. In attesa di arrivare all’approvazione finale del documento legislativo, le commissioni Finanze e Lavoro stanno esaminando la pertinenza degli interventi migliorativi richiesti dalle parti sociali, le associazioni e le Confederazioni sindacali coinvolte. Come il documento congiunto Cisal-Confedir, consegnato durante l’audizione tenuta presso le Commissioni riunite del Senato.

Le richieste emendative riguardano diversi temi: dalla tutela dei lavoratori fragili ai congedi parentali fino al termine dell’emergenza; dalla mobilità del personale, da attuare dal 2022 abbattendo gli attuali vincoli temporali e geografici, alla revisione delle percentuali del rapporto alunni-docenti; dal ripristino dell’organico Covid per effettuare lo sdoppiamento delle classi e permettere lo sdoppiamento, alla revisione e all’ampliamento degli organici, così da rispettare finalmente la normativa che impone 1,80-1,90 metri quadrati di spazio a studente; dal rivedere il dimensionamento scolastico alla base della sparizione nella scuola di 200mila docenti e 50mila Ata, all’ampliamento delle istituzioni scolastiche del tempo scuola, anch’esse ridotte negli ultimi 12 anni; dalla revisione del numero minimo degli alunni per mantenere in vita le scuole autonome alla possibilità da dare a docenti e Ata di fare gratuitamente e periodicamente i tamponi antigenici, fino all’assegnare loro anche quell’indennità di rischio biologico invece oggi concessa solo ad altri comparti pubblici, come quello sanitario.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Se non adottiamo queste disposizioni, l’aumento dei contagi attraverso le scuole può considerarsi una certezza, non una possibilità, come del resto già sta accadendo da alcune settimane. Il Governo lo sa bene, visto che già si parla insistentemente di prolungamento, per via legislativa, dell’emergenza Covid fino a marzo o giugno 2022”.
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Nella manovra che il Senato si appresta a verificare e approvare viene autorizzata la deroga nella formazione delle classi, ma con invarianza finanziaria, ovvero senza nuove aule, classi e più personale scolastico: di fatto, si interverrà soltanto per compensare il calo delle natalità e delle iscrizioni. Marcello Pacifico (Anief): “Servono nuove regole e il rispetto della salute degli studenti e dei lavoratori, soprattutto durante la pandemia, considerando che il distanziamento rimane l’arma principale per vincere il virus. Siamo pronti a farci da tramite per presentare un emendamento con il quale chiedere un intervento urgente teso a cambiare anche le regole sul dimensionamento. E bisogna dire basta una volta per tutte alle classi pollaio”
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Su precariato, immissioni in ruolo e disponibilità dei posti si continua a parlare senza però trovare alcuna soluzione. Ma come stanno le cose? Quali sono i numeri reali da cui partire per risolvere la questione una volta per tutte? Per rispondere a queste domande, il sindacato autonomo Anief ha condotto uno studio approfondito sui dati ufficiali, facendo anche il punto della situazione sui concorsi; sulla base dei risultati prodotti ha elaborato delle proposte fattibili che ora gira ai parlamentari impegnati nella revisione della Legge di Bilancio, a tutte le istituzioni coinvolte e all’opinione pubblica. Secondo il leader dell’Anief, Marcello Pacifico, “la situazione è pesante, in tutti i profili professionali, a partire dal sostegno sino ad arrivare al personale all’estero e agli educatori. Bisogna realizzare immediatamente le modifiche più impellenti nella Legge di Bilancio e subito dopo procedere all'apertura di un tavolo tecnico specifico di confronto con i sindacati per andare a modificare la piattaforma ministeriale che gestirà le assunzioni del 2022”.
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