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A partire dal 4 ottobre e fino al mese di novembre, si terrà il primo ciclo di assemblee sindacali Anief per le diverse province Venete.
La piattaforma utilizzata sarà Teams. Data, orario e link per la partecipazione sono presenti nella locandina inviata ai diversi istituti.
Si ha diritto all'esonero dal servizio.
Verificare se il proprio istituto ha pubblicato la locandina ed ha inviato comunicazione a lavoratori.

Temi trattati
1. Salario minimo legato all'inflazione
2. Indennità di sede/trasferta
3. Indennità di rischio biologico
4. Indennità di incarico
5. Parità di trattamento tra personale di ruolo e personale precario
6. Burnout insegnanti per la pensione
7. Livelli stipendiali ATA, temporizzazione DSGA, attivazione profili professionali
8. Sdoppiamento delle classi, più organici
9. Mobilità e assegnazione provvisoria annuali
10. Passaggi di ruolo-professionali per docenti e ATA

Per informazioni è possibile scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure chiamare lo 0458204304 (dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle ore 12:00; lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 15:30 alle ore 18:00).

Si celebra oggi, 5 ottobre, la giornata mondiale dell’insegnante. Una data scelta dall’Unesco nel 1994 per ricordare la sottoscrizione delle Raccomandazioni del 1966 sullo status di insegnante, la base per i diritti e le responsabilità dei docenti. Con Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, una riflessione sulla figura dell’insegnante oggi e sulle problematiche legate al mondo dell’insegnamento.
Leggi l'intervista.

Come da Nota ministeriale, la n. 29502, “per far fronte alla perdurante emergenza sanitaria e al fine di consentire alle scuole di attribuire le cattedre o le ore ancora disponibili, è possibile in via eccezionale, limitatamente all'anno scolastico in corso, procedere alla nomina del personale docente messosi a disposizione anche se incluso in GPS o in graduatorie di istituto di altre province. La nomina dell'aspirante messosi a disposizione può essere disposta esclusivamente dopo l’effettiva conclusione delle operazioni di nomina dalle GPS nell’ambito territoriale di riferimento e in quello nel quale è incluso lo stesso aspirante. È necessario altresì che siano esaurite le graduatorie di istituto della scuola interessata e delle scuole viciniori”.

Dunque l’amministrazione torna sui propri passi e permette ai docenti iscritti in graduatoria Gps e graduatorie di istituto la possibilità di inviare la cosiddetta Messa a disposizione. Il giovane sindacato Anief, che sin da agosto aveva proposto di aprire anche ai precari già inseriti in altre graduatorie, si dice soddisfatto per la decisione presa dell’amministrazione scolastica centrale, seppure tardiva rispetto alla richiesta formulata in tempi non sospetti dallo stesso sindacato autonomo. Certamente sono molte le operazioni da intraprendere per tutelare chi insegna da anni nelle nostre scuole, ma secondo Anief è stato compiuto un importante passo, che soprattutto in tempo di pandemia permetterà di risolvere alcuni problemi.
Leggi il comunicato integrale.

Diverse sono le proposte di legge per evitare il ritorno alla Legge Fornero integrale, con l’accesso alla pensione non prima dei 70 anni o di 42 anni di contributi versati. Nessun ddl, però, sembra volere essere recepito dal Governo. Si tratta di una evidente contraddizione. Perché a fornire idee sulle modalità di anticipo pensionistici, durante l’attuale legislatura, sono stati praticamente tutti i maggiori partiti politici: gli stessi che, tranne Fratelli d’Italia, fanno parte dell’attuale maggioranza. Dunque, a dire no a una modifica sulle inaccettabili sulle soglie d’accesso alla pensione, dopo tre anni di “Quota 100”, che ha permesso di lasciare il lavoro ai lavoratori con almeno 38 anni di contributi e 62 anni di età, sono gli stessi raggruppamenti politici che hanno promosso azioni di modifica.

Secondo il sindacato Anief, che chiede di introdurre almeno per i dipendenti della scuola “Quota 96”, si sta giocando sulla pelle di tantissimi dipendenti che dopo decenni di servizio chiedono di lasciare e fare largo ai giovani: “Non si può obbligare a rimanere fino a 67 anni anche chi è sfinito e chiede solo di vedere materializzarsi un suo diritto – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato autonomo -, stiamo assistendo ad una evidente ingiustizia. Che si somma a quella del mancato riconoscimento della sindrome di burnout, al non adeguamento stipendiale ai rischi biologici che comporta la professione. Negare delle forme di pre-pensionamento alla categoria scolastica significa poi caricare il sistema sanitario nazionale, perché risulta alta la percentuale di docenti e Ata attorno ai 60 anni con patologie per motivi legati allo stress da lavoro correlato. E nemmeno le leggi si applicano, perché il decreto legislativo n. 81, del 2008 prevede che chi ha alle dipendenze dei lavoratori è tenuto a controllare e prevenire le malattie professionali: una norma che al massimo ha prodotto la somministrazione di questionari per registrare lo stato di fatto. Nel frattempo, il personale scolastico si ammala. Noi, attraverso la Confederazione, continuiamo a chiedere al ministro del Lavoro e delle politiche sociali di introdurre “Quota 96” e di estendere l’Ape Sociale a tutto il personale e non solo ai colleghi della primaria, oltre a quelli dell’infanzia che già ne beneficiano”, conclude Pacifico.
Leggi il comunicato integrale.