“Perché, però, dobbiamo iniziare il nuovo anno scolastico con decine di migliaia di insegnanti privi di specializzazione su sostegno? Questo è assurdo”. Lo sostiene Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: intervistato da Italia Stampa, il sindacalista ricorda che il sindacato “ha vinto un ricorso presso il Tribunale amministrativo su questo punto, ovvero sul fatto che i corsi banditi dal ministro dell’Università e della Ricerca, Cristina Messa, non corrispondono al bisogno didattico effettivo: la loro organizzazione non è tarata del numero dei supplenti, del numero dei docenti non specializzati e nemmeno dell’incremento annuo degli alunni disabili. Ecco perché rispetto a questi argomenti, sin da subito occorre aprire il numero chiuso che oggi impedisce il libero accesso ai corsi di sostegno universitari, così da permettere la loro frequenza anche al personale di ruolo e a tutti coloro che hanno ragione di frequentarli”.
Le dichiarazioni di Pacifico giungono negli stessi giorni in cui il ministero dell’Istruzione ha autorizzato l’avvio dei corsi di specializzazione su sostegno per 16mila posti: lo ha detto il ministro Patrizio Bianchi sulla base delle autorizzazioni dal ministero dell’Economia e delle Finanze, ma vi sarebbe anche l’impegno di specializzare con altri corsi altri 60mila docenti nel prossimo triennio. È bene che si proceda allora subito in questa direzione, cancellando gli inutili paletti per l’accesso, considerando anche che in alcune province le richieste di accesso sono state inferiori ai posti messi a bando.
Leggi il comunicato integrale.
Le dichiarazioni di Pacifico giungono negli stessi giorni in cui il ministero dell’Istruzione ha autorizzato l’avvio dei corsi di specializzazione su sostegno per 16mila posti: lo ha detto il ministro Patrizio Bianchi sulla base delle autorizzazioni dal ministero dell’Economia e delle Finanze, ma vi sarebbe anche l’impegno di specializzare con altri corsi altri 60mila docenti nel prossimo triennio. È bene che si proceda allora subito in questa direzione, cancellando gli inutili paletti per l’accesso, considerando anche che in alcune province le richieste di accesso sono state inferiori ai posti messi a bando.
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