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Doppia manifestazione dei precari, oggi 15 giugno, a cui aderiscono i cinque sindacati rappresentativi che hanno manifestato il 9 giugno scorso contro il decreto Sostegni bis: presso Montecitorio stamani e davanti al Ministero dell’Istruzione ancora in corso. Anief presente, in piazza e a viale Trastevere, e a fianco dei precari. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha affermato che “i precari vanno tutelati e stabilizzati, alcuni di loro insegnano nelle nostre scuole anche da decenni. Perché un supplente può bocciare o promuovere i nostri studenti da precario e non può avere diritto al doppio canale di reclutamento che gli permetta di giungere al ruolo? Lanciamo un appello al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi: presenti un emendamento che cambi il testo come Governo, vediamo se i parlamentari lo votano. Le Confederazioni hanno firmato il Patto per la scuola, l’attuale testo del decreto lo tradisce”.
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Sulla scia dei numerosi precedenti, i legali Anief mettono a segno una nuova vittoria al TAR VENETO.
Il Ministero dell’Istruzione, per l’.a.s.. 2020/2021, ha negato ore di sostegno a molti alunni disabili.
Una famiglia della periferia di Padova, riscontrando che per il figlioletto non era stato redatto nemmeno il PEI per l’a.s. in corso, si rivolge al sindacato Anief per far valere i diritti del minore in sede giudiziale .
Il TAR del Veneto, con ordinanza cautelare, accoglie le richieste dei legali del giovane sindacato (avv.ti Denis Rosa, Walter Miceli, Ida Mendicino e Maria Maniscalco) disponendo che l’Istituto scolastico intimato provveda a redigere il PEI, rinviando la causa per decidere nel merito.
L’amministrazione provvede quindi, in ottemperanza all’ordinanza , "a convocare il gruppo di lavoro finalizzato alla stesura del P.E.I. ed alla quantificazione delle ore necessarie per le specifiche esigenze dell’alunno;" e ad assegnare all’alunno un numero di ore di sostegno didattico con rapporto 1:1 come richiesto dai legali del sindacato. Viene quindi emessa una sentenza breve con la dichiarazione di Improcedibilità per Sopravvenuta Carenza di Interesse, e l'amministrazione è, comunque, condannata a pagare €. 2000 di spese legali.


Il Ministero dell'Istruzione fornisce indicazioni relative ai criteri ed alle modalità di conferimento e mutamento di incarico dei dirigenti scolastici per l’anno scolastico 2021/2022.
Con la nota ministeriale n. 17877 del 9 giugno 2021 sono fornite indicazioni in merito alle modalità di conferimento e mutamento degli incarichi dirigenziali scolastici per l'anno 2021-2022.

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All’interno dei 4mila emendamenti al decreto Sostegni-bis hanno trovato spazio anche diversi dei temi proposti dal giovane sindacato autonomo sulla scuola per evitare una sicura debacle in vista della ripresa delle lazioni a settembre. Le richieste di modifica al dl n. 73/2021 vertono su diversi temi: no all’anticipo dell’anno, sì all’assegnazione provvisoria annuale per superare i vincoli sulla mobilità, alla call veloce per docenti e DSGA precari, alla conferma dell’organico Covid e alla fine delle classi pollaio o con oltre 20-22 alunni. Tra i vari temi proposti figura poi l’immissione in ruolo da prima fascia Gps senza necessità di servizio svolto e da seconda fascia attivando corsi PAS e TFA, l’approvazione di un doppio canale di reclutamento, l’assunzione a tempo determinato dai docenti con 36 mesi, l’assunzione dei precari su tutti i posti vacanti, l’esonero per lo svolgimento dell’anno di prova per chi l’ha già superato pure se con riserva, la ripetibilità della partecipazione dei concorsi senza alcun vincolo, l’attivazione per il personale educativo di una graduatoria per soli titoli.

Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, ricorda che “abbiamo 113mila posti vacanti, oltre 100mila in organico di fatto e ora si vuole rispondere a questi numeri con qualche migliaio di assunzioni da prima fascia Gps con tanto di vincolo temporale sul servizio e pochi vincitori del concorso straordinario, più qualcuno rimasto nelle GaE e nelle vecchie graduatorie di merito. Ma stiamo scherzando? Per non parlare della mobilità ingessata da motivi che in tempo di pandemia rasentano il ridicolo, andando a ledere il diritto al riavvicinamento alla famiglia costituzionalmente garantito. La verità è che occorrono accorgimenti, come pure sulla formazione degli organici dei docenti e Ata, per fare le classi e tanto altro. Noi attendiamo con fiducia, ricordando che solo due giorni lo stesso hanno chiesto i rappresentanti dei lavoratori in tante piazze d’Italia e davanti Montecitorio. In caso contrario, comunque, non ci fermeremo: la protesta continuerà e la questione si sposterà pure nei tribunali”.
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