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Con 16 giorni di ritardo, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha finalmente autorizzato le immissioni in ruolo dei docenti nella scuola pubblica valide per l’anno scolastico 2021/2022: i posti autorizzati sono 112.473 in totale, con oltre la metà delle cattedre che verranno conferite attraverso le nuove modalità previste dal decreto Sostegni bis, appena approvato alla Camera ed entro pochi giorni anche al vaglio dell’aula del Senato per la conversione definitiva in legge.

Anief reputa quasi offensivo questo procedere da parte del Governo, col quale c’erano stati impegni di tutt’altro tenore, pure sottoscritti coi sindacati nel Patto per la Scuola di maggio. Secondo il suo presidente nazionale, Marcello Pacifico, “decidere di immettere in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili, quando si sa benissimo che se ne potranno realizzare solo la metà della metà, per via della pessima organizzazione del reclutamento voluta dal Governo, è un comportamento che sembra voler deridere il personale precario, ancora una volta rimasto volutamente escluso. A pagare gli errori di queste decisione scellerate, che hanno lasciato fuori dalle assunzioni tutti i precari con oltre 24-36 mesi e anche coloro che sono in seconda fascia Gps, sarà tutto il sistema scolastico: a settembre i presidi saranno infatti costretti a rincorrere più di 200mila supplenti per coprire una quantità inaudita di cattedre senza titolare. Nei prossimi giorni, quando gli Uffici scolastici convocheranno per le assunzioni in ruolo, si arriverà a malapena a coprire il turn over, pari a circa 40mila docenti che lasceranno il servizio, lasciando quindi intatte le 220mila supplenze dello scorso anno, a cui si aggiungono i nuovi posti di sostegno derivanti dall’aumento di alunni disabili e dalle sentenze dei giudici”.
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Il Governo non si fida della mutazione Delta del Covid. E prende provvedimenti per evitare una nuova ondata di contagi in autunno. Anche nella scuola: nella nuova versione del D.L. 73/2021, il decreto che la Camera si appresta ad approvare e che andrà convertito in legge entro il 24 luglio anche col passaggio in Senato, sono state introdotte delle coperture ad hoc nel caso fosse necessario correre ai ripari con la didattica a distanza, nonostante l’intenzione del Ministro e di tutto l’esecutivo sia comunque un ritorno in presenza. Nel testo approdato in Aula alla Camera c’è infatti scritto che “è istituito un fondo, denominato «Fondo per l’emergenza epidemiologica da COVID-19 per l’anno scolastico 2021/2022», con lo stanziamento di 350 milioni di euro nel 2021, da destinare a spese per l’acquisto di beni e servizi”. Inoltre, “al fine di garantire l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2021/2022, il Governo istituisce un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione, con la dotazione di 6 milioni di euro per l’anno 2021”, con questa seconda tranche di risorse che saranno “destinate alle istituzioni scolastiche che necessitano di completare l’acquisizione degli arredi scolastici”, si legge ancora nel testo. Via libera, quindi, per gli istituti che ne avessero bisogno, di nuovi banchi, all’occorrenza anche monoposto e a seduta innovativa, così come è stato fatto nell’anno scolastico 2020/21, quando ne sono stati acquistati circa un milione e 400mila.

Il sindacato reputa importante che il Parlamento si preoccupi di mettere a disposizione delle scuole materiali e attrezzature adeguate per prevenire eventuali focolai da Covid, a garanzia quindi della salute di studenti e personale scolastico. Rimane tuttavia latitante sul fronte degli spazi e sul numero di alunni per classe: “Pensare di arredare al meglio le aule scolastiche, senza però preoccuparsi di assicurare gli spazi minimi adeguati per garantire il distanziamento fisico e per evitare assembramenti è un po’ come preoccuparsi di curare al meglio le tende e appendere al muro i dipinti dell’appartamento proprio mentre la casa rischia di andare a fuoco”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Dal Parlamento ci saremmo aspettati che avesse portato avanti gli impegni presi a Palazzo Chigi a fine maggio con il Patto per la Scuola, quando assieme agli altri sindacati e il ministro Patrizio Bianchi si è stabilito di investire, oltre che sul reclutamento e straordinario e sulla valorizzazione del personale, con un repentino e adeguato rinnovo dei contratti, pure provvedendo alla messa a disposizione di spazi scolastici adeguati a garantire la sicurezza, ripristinando organici e sedi tagliate dal 2008, andando a ridurre la quantità di allievi per classe andando e a spazzare via quelle pollaio. Questo non è stato e la delusione è tanta, perché la sicurezza per prevenire il Covid ed in generale passava per queste azioni: noi non ci arrendiamo e proseguiamo la battaglia in difesa della buona scuola, se necessario ricorrendo in tribunale”, conclude Pacifico.
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Il Ministero dell'Università e della Ricerca ha pubblicato il decreto con le date di svolgimento dei test preselettivi per il VI ciclo del corso di specializzazione sul sostegno didattico
Con Decreto n. 755 del 6 luglio 2021, il Ministero dell'Università e della Ricerca ha decretato che gli Atenei che hanno presentato la propria offerta formativa potenziale sono autorizzati ad attivare i percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità nella scuola dell’infanzia, nella scuola primaria, nella scuola secondaria di I grado e nella scuola secondaria di II grado.
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