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Sarà caratterizzata da decine di proteste di piazza l’iniziativa dei sindacati della scuola contro la brutta piega che ha preso il Governo nella gestione dell’inizio del prossimo anno scolastico e del personale da assumere per coprire oltre 112mila posti vacanti: i sindacati ANIEF, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS Confsal hanno organizzato unitariamente una serie di manifestazioni per dire no al decreto legge Sostegni-bis. Mentre a Roma le forze sindacali si riuniranno a Montecitorio, dinanzi a quei palazzi della politica che oggi vogliono negare il prezioso Patto per la Scuola sottoscritto lo scorso 20 maggio con il ministro Patrizio Bianchi a Palazzo Chigi, anche in altre piazze si chiederà di approvare quegli emendamenti al decreto legge 73/20, che salverebbero la scuola dal sicuro decadimento. Marcello Pacifico (Anief): “Basta indugi sulla scuola, alunni e personale non possono più attendere. Siamo pronti alla protesta ad oltranza”.
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GOVERNANCE E DIRIGENZA SCOLASTICA, AL VIA IL TAVOLO MINISTERIALE. ANIEF: URGENTE RECUPERARE PLESSI DIMENSIONATI E CHIUDERE LA STAGIONE DELLE REGGENZE
Prende il via al ministero il tavolo sui temi della governance e della dirigenza scolastica. ANIEF ha posto in evidenza i temi più urgenti in vista del nuovo anno scolastico: servono più spazi, organici adeguati e la copertura delle scuole ancora in reggenza attraverso una mobilità straordinaria dei dirigenti scolastici. Necessario anche rivedere il reclutamento attraverso la riammissione in graduatoria dei vincitori che hanno rinunciato al ruolo e l’avvio di un corso-concorso per gli esclusi con un contenzioso in corso. Infine, anche sul versante DSGA serve la copertura di tutti i posti vacanti tramite l’assunzione dei facenti funzione con tre anni di servizio, anche in deroga al possesso del titolo.

Marcello Pacifico (ANIEF): “Parlare di governance vuol dire innanzitutto mettere le scuole in grado di funzionare al meglio e in sicurezza da settembre”.
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Sono stati pubblicati gli esiti delle oltre 90mila domande di trasferimento dei docenti di ruolo: come prevedibile, rimane alta la percentuale di coloro che non sono stati accontentati, seppure in presenza di posti vacanti e disponibili che in alta percentuale avrebbero sicuramente potuti accoglierli. La mancata mobilità è dovuta a diverse norme sbagliate e paletti gratuiti dell’amministrazione, come il limite del 25% nei trasferimenti interprovinciali rispetto ai posti disponibili. Sono complessivamente 47.230 i movimenti del personale docente che avranno effetto pratico dal 1° settembre 2021. Lo scorso anno erano stati 55.008. Una cifra decisamente maggiore e ingiustificata se si pensa che nel frattempo le disponibilità di posti a disposizione è decisamente aumentata. E la delusione è palpabile: “tanti sorrisi ma anche tanta delusione da parte di docenti che non riescono a ottenere il trasferimento richiesto dopo 6, 7, 10 anni dal ruolo. Un contrappasso difficile da accettare per tanti che in questi anni hanno lasciato la loro famiglia per accettare il ruolo sui posti liberi”, commenta Orizzonte Scuola.

“Appena la metà delle domande presentate sono state soddisfatte – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e questo conferma che il diritto alla famiglia non è stato in molti casi ottemperato: una decisione ancora più grave se si pensa che il Comitato tecnico scientifico ha più volte detto che i contagi da Covid vanno prevenuti anche cercando di limitare gli spostamenti dei cittadini. Continuiamo a pensare che l’assegnazione provvisoria annuale senza vincoli possa essere una prima risposta importante a questa ingiustizia. Per questo, come Anief, abbiamo predisposto una serie di ricorsi per la mancata mobilità del personale scolastico, tra cui quello specifico per chiedere subito l’assegnazione temporanea”.
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Mobilità docenti 2021: ancora poche ore e si potranno conoscere i risultati delle elaborazioni da parte degli Uffici Scolastici in base alle domande pervenute. La pubblicazione è attesa per domani 7 giugno, anche se in tanti sperano che la comunicazione possa essere inviata già a partire dalla mezzanotte.
Le domande di mobilità inoltrate dai docenti per l’anno scolastico 2021/2022 sono state complessivamente 90.876. L’81,2% delle domande ha riguardato i trasferimenti territoriali (provinciali e interprovinciali), il resto i passaggi di cattedra e ruolo.
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Mai si era giunti alla vigilia di una tornata di assunzioni con un numero così alto di cattedre vacanti e con così pochi candidati da individuare dalle graduatorie. Parlano da soli gli ultimi dati ufficiali, trasmessi dal ministero dell’Istruzione ai sindacati, sulle disponibilità dei posti e dei docenti pronti a coprirli sulla base delle norme vigenti: risultano oltre 80mila i posti di insegnamento comune e 30mila di sostegno. Un numero che si raddoppia con le cattedre di fatto, con le cifre che si invertono a causa del boom di posti in deroga sul sostegno. A fronte, quindi, di non meno di 220mila docenti necessari, con le attuali regole, se il decreto Sostegni-bis dovesse essere confermato così come è stato approvato dal Consiglio dei ministri, questa estate si andrebbero ad attuare non più di 30-40mila immissioni in ruolo. Il quadro più preoccupante è per gli insegnanti mancanti nelle scuole medie e superiori.
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