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Scuola, sindacati in piazza: "Il governo ha rotto il patto"
La protesta di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Anief. "L'accordo prevedeva risorse e assunzioni, la circolare del ministero dice altro". Il nodo precari
di Antonio Caiazza
Un patto redatto e sottoscritto dalle parti. Una circolare del ministero dell'istruzione che dice altro.
Una violazione delle regole della concertazione. E' questo che denunciano i sindacati della scuola, e lo fanno con una protesta nazionale che vede insieme i confederali di Cgil, Cisl e Uil con gli autonomi di Snals e Anief.

L'accordo col governo prevedeva risorse finanziarie e assunzioni. E fra gli impegni delusi, la stabilizzazione di tutti i precari, sia quelli abilitati e specializzati, sia quelli con almeno tre anni di servizio.
La concertazione prevedeva anche la conferma dell'organico Covid, cioè quel rafforzamento previsto per far fronte all'emergenza pandemia. Un rafforzamento degli organici attraverso il quale passa anche l'eliminazione delle cosiddette classi pollaio.

A Trieste una manifestazione in piazza dell'Unità e poi l'incontro con il prefetto per sensibilizzare l'opinione pubblica, ma anche lanciare un messaggio alla politica.

Pacifico (Anief): serve il doppio canale
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha detto che “bisogna aprire un doppio canale di reclutamento in modo permanente, per andare a reclutare i precari docenti inseriti in tutte le fasce delle Gps, senza vincoli se non quello di far conseguire l’abilitazione e la specializzazione per chi ne è sprovvisto. E poi andare a reclutare il personale Ata ed educativo, ma anche gli insegnanti di religione cattolica, con un canale riservato. In secondo luogo, c’è il tema delle assegnazioni provvisorie: il vincolo è stato ridotto da cinque a tre anni, ma rimane e questo è incredibile perché si conferma il vincolo dopo due anni di Covid e isolamento e con i posti liberi aumentati”.

“C’è poi il problema degli organici: le scuole non sono sicure, anche a settembre non lo saranno. Servono più spazi e meno alunni in questi spazi. Questo – prosegue Pacifico – servirà anche per migliorare gli apprendimenti”.

Sui diplomati magistrale assunti e poi licenziati, il leader dell’Anief ha detto: “dai dati che abbiamo risulta che un precario su due è ancora inserito con riserva. Altri potrebbero ancora essere licenziati. Ma che senso ha l’avere superato l’anno di prova, dopo una valutazione collegiale, e poi essere licenziato? Abbiamo presentato come Anief anche per loro emendamenti specifici”.

“Noi abbiamo presentato delle proposte in modo unitario, condividendo la stessa piazza: ora sta alla politica rispondere, per il bene del paese”, ha concluso Pacifico.

È stata caratterizzata da decine di proteste di piazza l’iniziativa dei sindacati della scuola: i sindacati ANIEF, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS Confsal hanno organizzato unitariamente una serie di manifestazioni per dire no al decreto legge Sostegni-bis. Mentre a Roma le forze sindacali si sono riunite a Montecitorio, anche in altre piazze è stato chiesto di approvare quegli emendamenti al decreto legge 73/20, che salverebbero la scuola dal sicuro decadimento. Marcello Pacifico (Anief): “La palla passa alla politica italiana, agisca!”
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