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Il ministero dell’Istruzione ha convocato le Confederazioni e le organizzazioni sindacali per discutere su “Patto per la scuola al centro del Paese: attivazione tavolo dedicato a formazione iniziale, reclutamento e formazione continua”. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Non c’è sintonia tra il Patto per la Scuola e il testo del decreto Sostegni Bis. Bisogna avviare subito tavoli tecnici per capire quali sono i problemi, affrontando i vari temi. Il testo va cambiato. La Manifestazione del 9 giugno accoglierà una proposta comune se il ministro la vorrà fare con noi; è una proposta fatta al parlamento con l’auspicio che possa ascoltare un ministro che ha trovato un accordo con i sindacati. Dobbiamo dare una risposta concreta alle famiglie italiane, alle studentesse e agli studenti, ai lavoratori della scuola.
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Molte richieste di modifica del decreto, presentate oggi, riguardano il tema del reclutamento del personale docente, amministrativo, educativo, di religione cattolica e del personale all’estero, ma anche la semplificazione degli attuali concorsi ordinari, la stabilizzazione di tutto il personale precario insieme a proposte sui vincoli relativi alla mobilità e all’assegnazione provvisoria e al concorso per dirigenti scolastici. Indicazioni risolutive vengono proposte anche per i facenti funzione Dsga, per il riconoscimento del rischio biologico, per l’ampliamento degli spazi nelle scuole, per il mantenimento del calendario per il nuovo anno scolastico e per la conferma dei ruoli per i neo-assunti con riserva. È possibile approfondire le proposte inviate alle V Commissione Bilancio: cliccare qui.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, chiede ai deputati di “prendere in considerazione le proposte emendative, perché hanno l’unico scopo di dare risposte puntuali a problemi annosi della scuola italiana, che con il Covid sono diventati ancora più complessi. Assunzioni da graduatorie e da concorsi vanno celermente semplificati, non certo pensando a scorciatoie o sanatorio, ma producendo quel normale epilogo che porta alla stabilizzazione che in altri Paesi europei è la normalità. Lo stesso buon senso si chiede per rispondere alle tantissime domande motivate di trasferimento di sede, di collocazione su ruolo professionale superiore e di assegnazione di una diaria per i rischi oggettivi che comporta la professione, oltre che di conferma nei ruoli di chi è stato assunto con riserva e ha svolto l’anno di prova. Non si comprende, inoltre, per quale motivo il Cts continua a raccomandare il distanziamento e noi manteniamo classi da 25-30 alunni, in aule oggettivamente inadeguate: ridurre il numero di iscritti per classe e ampliare gli spazi rappresentano la risposta inevitabile a queste necessità, che anche dopo il Covid bisognerà mantenere a regime. Abbiamo chiesto anche, inoltre, di fare attenzione a non stravolgere la tempistica sul calendario di inizio anno, di potenziare i mezzi di trasporto per arrivare a scuola e di salvaguardare tutte le professionalità”.
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LA SCUOLA PROTESTA
ADEGUARE IL DECRETO AL PATTO

Mentre il 20 maggio 2021 veniva firmato il “Patto per la Scuola al centro del Paese” con le Organizzazioni sindacali Confederali, il Governo predisponeva un decreto legge che interviene sulle medesime materie senza alcun confronto.

MANIFESTIAMO PER CAMBIARE IL DECRETO

e ottenere misure urgenti

● per la stabilizzazione di tutti i precari sia abilitati e specializzati sia con 3 anni di servizio
● per la stabilizzazione dei DSGA facenti funzione con 3 anni di servizio
● per il superamento dei blocchi sulla mobilità del personale
● per il rafforzamento degli organici del personale docente, educativo ed ATA a partire dalla
conferma dell’organico Covid
● per la riduzione del numero massimo di alunni per classe
● per consentire la partecipazione a un nuovo concorso anche in caso di mancato
superamento del precedente

Il Patto per la Scuola riconosce l’impegno profuso da tutto il personale durante la pandemia. Ora questo riconoscimento va concretizzato e tradotto in misure e interventi che assicurino stabilità e continuità al lavoro e il regolare avvio dell’anno scolastico il primo settembre.
Chiediamo alle forze politiche di impegnarsi a cambiare il provvedimento durante l’iter di conversione in legge.

NO A SCELTE UNILATERALI

Nella stessa giornata saranno organizzate manifestazioni in tutta Italia.

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