Ma bisogna rivedere le politiche sul reclutamento per sconfiggere la piaga del precariato. Per Pacifico, infatti, accanto ai concorsi si devono assumere tutti i precari chiamati nel corso degli anni per non disperdere risorse umane preziose che hanno dedicato la loro vita da silenti lavoratori dello Stato.
"La scuola sta facendo squadra, sta lavorando compatta. Sta dando una grande lezione di resilienza unità, capacità organizzativa. Sta dimostrando ancora una volta il proprio valore a tutto il Paese, lavorando a testa bassa per il bene di tutti”. Sono parole importanti quelle pronunciate oggi dalla ministra per l'istruzione Lucia Azzolina intervenendo alla Camera dei Deputati con una informativa urgente. Riferendosi anche alla politica, a cui ha chiesto di essere altrettanto collaborativa, Azzolina ha detto che "in questa occasione, ancor più che in altre, lasciatemelo dire, credo debba stringersi attorno al tema della ripresa delle attività didattiche in presenza, che merita di essere affrontato con serietà e consapevolezza".
“Raccogliamo l’invito a collaborare con la ministra dell’Istruzione – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – consapevoli comunque che per noi si tratta di proseguire il percorso sinora tracciato ma a condizione di rivedere profondamente la politica sul precariato scolastico. È chiaro, da parte dell’amministrazione e del Governo, che occorrono sforzi importanti, avvalendosi di una quota importante dei fondi UE derivanti dal Recovery Fund. Ad iniziare dall’adeguamento del personale, che deve essere maggiore, lo dicono anche le Regioni, rispetto ai soli 50 mila docenti e Ata indicati sinora, peraltro pure con contratti a termine: servono almeno 200 mila nuovi insegnanti, amministrativi, tecnici e ausiliari, lo diciamo da inizio di maggio. È una esigenza primaria, quella di costituire classi da non più di 15 alunni, anche per non rischiare di andare sotto al metro minimo di distanza “bocca a bocca” imposto dal Cts, nominare personale in più, che diventa vitale per lo svolgimento in sicurezza delle lezioni in locali aggiuntivi e senza doppi turni, didattica a distanza o ritorno alla DaD. Come rimane prioritario garantire la copertura delle cattedre dal primo giorno di scuola, in modo da evitare riduzioni del tempo scuola”.
L’inizio della scuola si avvicina. E crescono i timori. La ministra dell’Istruzione ha cercato anche di fare chiarezza a poche settimane dalla partenza dell’anno scolastico, fissata con Ordinanza ministeriale per il 14 settembre, data confermata dalla stessa Lucia Azzolina.
L’INTERVENTO DELLA MINISTRA
Sono tanti i nodi affrontati dalla ministra per un rientro in piena sicurezza: gli istituti saranno impegnati a riorganizzare spazi, orari, lezioni e personale scolastico. In ogni caso, ha detto ancora la titolare del ministero, "la scuola ora chiede collaborazione. Non è il tempo delle divisioni, non può esserlo, non sulla scuola. Non ci siamo mai sottratti né ci sottrarremo al confronto con tutti: maggioranza, opposizione, forze sociali e tutti coloro che, come noi, pensando al bene della scuola puntano alla crescita solidale dell'Italia".
ANIEF C’È
Anief raccoglie la richiesta della ministra Lucia Azzolina, che ha anche definito “pretestuose” le polemiche sui 2,4 milioni di banchi da acquistare per garantire il distanziamento. Il sindacato ha fornito il suo apporto al ministero e al Governo, anche direttamente al premier Giuseppe Conte, a Villa Pamphilj, in tutte le occasioni nelle quali è stato convocato, pure nella stesura delle linee guida ministeriali derivanti dal documento del Comitato tecnico-scientifico sulla ripresa delle lezioni. Il sindacato ha sempre presentato delle critiche in chiave costruttiva, anche scrivendo al ministero dell’Istruzione, e mai demolitiva, proprio perché consapevole delle tante e complesse problematiche che sono da affrontare.
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