È ormai questione di giorni la pubblicazione dell’Ordinanza ministeriale sulla mobilità del prossimo anno scolastico dei docenti e del personale educativo e Ata della scuola pubblica, sempre in attesa che arrivi una risposta chiara da parte della Commissione Europea: domani, 1° marzo, i sindacati sono stati convocati al ministero dell’Istruzione e del Merito per un confronto sul testo predisposto dall’amministrazione. “. I tempi – scrive oggi Orizzonte Scuola - sono sempre più stretti. Tutto è bloccato dalla vicenda riguardante i vincoli di permanenza sulla stessa sede per gli insegnanti assunti lo scorso anno.
“A quanto pare – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – il contratto potrebbe saltare, ma sembra anche che stiano prendendo corpo delle aperture per attuare le attese deroghe ai vincoli ai trasferimenti dei neo-assunti dopo il confronto con la Commissione Ue. Si tratterebbe di risposte non molto distanti dalle richieste formulate dall’Anief. È bene ricordare, a questo proposito, che quello della continuità didattica, posta come prioritaria e minacciata, secondo l’amministrazione, dagli eccessivi trasferimenti del personale, rimane un mito tutto da sfatare: significherebbe allora che il docente non dovrebbe mai cambiare classe all’interno della stessa scuola o che nessuno studente potrebbe essere mai bocciato. La conferma del personale sul posto si ottiene principalmente, invece, con la stabilizzazione dei posti di lavoro, non certo con il mantenimento di oltre 200 mila cattedre libere, come pure di decine di migliaia di posti Ata vacanti. È il pessimo reclutamento nella scuola, invece, che porta al ‘balletto’ delle supplenze e quindi - conclude Pacifico - al cambio continuo degli insegnanti”.
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Secondo le ultime informazioni della stampa specializzata, “il Ministero dell’Istruzione sta chiedendo un chiarimento alla Commissione europea su questo argomento, sottolineando che si tratta di docenti non collegati alla riforma del reclutamento prevista dal PNRR, che prevede vincoli di permanenza sulla sede di titolarità per almeno 3 anni. Tuttavia, l’alleggerimento del vincolo potrebbe essere previsto nell’Ordinanza ministeriale se la Commissione europea considera tale aspetto compatibile con le riforme. Ciò potrebbe non tenere in considerazione i docenti che hanno già ottenuto il trasferimento. Lo scorso anno, l’inizio della presentazione delle domande per la mobilità docenti era stato fissato per il 25 febbraio. Le operazioni di mobilità rappresentano un prerequisito per tutte le altre fasi di assunzione e conferimento di incarichi di supplenza”.
Su questo punto, ricorda Anief, è in atto un confronto serrato, sollecitato anche dai sindacati, tra il ministero dell’Istruzione e la Commissione dell’Unione europea, attraverso il quale si vorrebbe trovare una soluzione al problema italiano del gratuito stop ai trasferimenti di decine di migliaia di docenti e al precariato di massa nella scuola pubblica italiana.
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